Giovedì mattina il sindaco Simone Calamai e l’assessore alle politiche del lavoro, Antonella Baiano hanno ricevuto il presidente dell’associazione Giuseppe Pitronaci e alcuni componenti del consiglio. L’obbiettivo: elaborare dei progetti da promuovere a scuola per sviluppare la consapevolezza del rischio e la cultura della prevenzione
MONTEMURLO. Il sindaco del Comune di Montemurlo, Simone Calamai e l’assessore alle politiche del lavoro, Antonella Baiano, giovedì mattina in municipio hanno incontrato una delegazione dell’Anmil, l’associazione dei lavoratori mutilati e invalidi, guidata dal presidente della sezione pratese, Giuseppe Pitronaci.
Un’occasione di incontro e riflessione per promuovere progetti, soprattutto nelle scuole e tra i giovani, per diffondere la cultura del lavoro sicuro e della consapevolezza del rischio, il primo vero strumento di prevenzione contro gli infortuni sul lavoro, che ogni anno in Italia provocano centinaia di morti e invalidi (solo nei primi 9 mesi del 2020 sono state 927 le morti sul lavoro).
«Lo scorso ottobre nel giardino Mahatma Gandhi di Oste abbiamo installato una panchina bianca per ricordare le morti sul lavoro — spiegano il sindaco Calamai e l’assessore Baiano — ma non volevamo che questo gesto rimanesse fine a se stesso. Per questo con Anmil, non appena la situazione pandemica ce lo consentirà, vogliamo andare nelle scuole a parlare di cultura della sicurezza del lavoro attraverso progetti stabili.
È importante che i giovani abbiano la percezione del rischio sui luoghi di lavoro e che quindi adottino comportamenti responsabili. Pensiamo che non sia mai troppo presto per iniziare a far crescere la consapevolezza nelle persone. Una morte o un infortunio sul lavoro spezza vite e distrugge famiglie, per questo è importante imparare a proteggersi e a pretendere di lavorare in sicurezza».
Quello di giovedì tra Anmil e Comune è solo il primo incontro di un impegno stabile per la promozione della cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro. Purtroppo anche Montemurlo negli ultimi mesi ha dovuto piangere i suoi morti sul lavoro, come il giovane caporeparto volato giù dal tetto del capannone che stava controllando insieme alla ditta di riparazioni
[masi — comune di montemurlo]