Marco Granelli: «Servono aiuti immediati, non possiamo perdere aziende fondamentali per la filiera tessile». La disperazione degli imprenditori che in pochi minuti hanno perso anni di sacrifici e lavoro
MONTEMURLO. Le aziende sono la linfa vitale del distretto montemurlese, ma l’alluvione del 2 novembre scorso ha messo in ginocchio tante di loro. Ieri il sindaco Simone Calamai ha accompagnato Marco Granelli, presidente nazionale Confartigianato e il segretario generale, Vincenzo Mamoli in visita ad alcune imprese di Oste, gravemente colpite dall’evento del 2 novembre scorso.
Tommaso Fedi è il titolare della Speedy Color di Via Lavagnini a Oste. In 10 minuti, il 2 novembre scorso, l’’cqua gli è arrivata alla vita, sommergendo i macchinari della tintoria e stamperia industriale specializzata nella tintura di filati multicolor in rocche.
Un’azienda con 40 anni di storia e 15 dipendenti, portata oggi avanti con passione da Tommaso Fedi che dice: «Abbiamo bisogno per ripartire di poche parole e tanti fatti. Qui si rischia il futuro. Dobbiamo tutelare i posti di lavoro. Se ce la faccio a far ripartire almeno una caldaia, la prossima settimana possiamo riprendere una parte della produzione ma i danni sono ingentissimi e ci servono aiuti immediati. Abbiamo perso dieci computer, spettofotometri e tanti altri macchinari che avevo appena finito di pagare e che ora sono da buttare».
Roberto Giudici della di Eurostoffe di via Puccini a Oste accoglie il sindaco Calamai con un abbraccio e un pianto liberatorio pieno di disperazione e rassegnazione: «La mattina del 2 novembre ero un uomo felice con un’azienda che funzionava alla perfezione, alle 6 del pomeriggio ho perso tutto sotto un metro e mezzo d’acqua.— dice Giudici —
Tra pochi mesi avrei festeggiato i 40 anni di attività e ora mi ritrovo a zero: non abbandonateci!», chiede Giudici rivolto a Calamai e ai vertici nazionali di Confartigianato. In mezzo a tanta disperazione, però, Giudici ha incontrato anche tanta solidarietà e aiuto, che gli danno la forza per non mollare. «Quando avrò finito di pulire e di riparare i macchinari, voglio fare una festa e cercare tutti coloro che sono venuti qui spontaneamente a darmi una mano a liberare l’azienda dall’acqua e dal fango. Domenica scorsa avevo 70 persone in azienda. Voglio dire grazie a tutti coloro che mi hanno dato una mano, che non mi hanno lasciato solo».
A distanza di quindici giorni dall’alluvione tra i macchinari c’è ancora tanto da fare e da pulire e nessuno, dal 2 novembre scorso, si è mai fermato, perché l’obbiettivo è quello di ripartire velocemente.
Per il sindaco Simone Calamai la visita dei vertici di Confartigianato è importante perché esprime la concreta vicinanza delle istituzioni e delle categorie economiche ad aziende che hanno perso tanto in termini di macchinari, materiali e produzioni :«Le aziende del nostro distretto hanno bisogno di risposte veloci e risorse certe per ripartire con le produzioni in tempi rapidissimi.
Non ci possiamo permettere di perdere aziende fondamentali per far funzionare la filiera tessile. Noi istituzioni, insieme alle associazioni di categoria, agiremo con la massima forza nei confronti del governo per riuscire ad ottenere le risorse per far ripartire a pieno il motore economico della Toscana.
Il distretto pratese è davvero un motore economico straordinario per la nostra regione. Rispondere alle esigenze delle imprese alluvionate significa dare risposta a tutto il distretto tessile». La visita di Confartigianato si è conclusa nell’azienda Papini, sempre di via Puccini a Oste.
[masi— comune di montemurlo]