Si tratta di un’opera attesa da tanti anni dalla comunità di Bagnolo, perfettamente inserita nel paesaggio circostante e autosufficiente dal punto di vista energetico. Sarà costruita la casa del parroco e un centro polifunzionale per le attività religiose e ricreative della parrocchia. Alla posa della prima pietra l’1 novembre scorso era presente anche il il sindaco Simone Calamai
MONTEMURLO. Dopo un’attesa di oltre 40 anni finalmente la chiesa di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi avrà un centro per le attività parrocchiali e un alloggio per il parroco. In occasione della festività di Ognissanti, si è svolta la posa della prima pietra della nuova opera alla presenza del vescovo di Pistoia, Fausto Tardelli, del parroco di Bagnolo, don Gildas e del sindaco di Montemurlo, Simone Calamai.
Il nuovo centro potrà nascere grazie all’inserimento da parte del Comune della previsione nella variante urbanistica 1 al piano operativo. L’ampliamento edilizio, circa 270 metri quadrati, sarà perfettamente integrato con l’area circostante al Chiesino di Bagnolo. La parrocchia ha concluso un accordo con i proprietari dei terreni circostanti sul lato est, che sono stati ceduti in permuta con terreni appartenenti alla Curia sul lato nord.
«Oggi è un giorno felice per tutta la comunità di Bagnolo, perché finalmente, dopo tanta attesa, andiamo a dare una risposta concreta alle necessità della parrocchia, alla quale mancavano spazi dove poter svolgere varie attività come il catechismo», ha sottolineato il sindaco Simone Calamai.
Il vescovo Tardelli ha benedetto la prima pietra del nuovo centro parrocchiale ed ha sottolineato che: «L’inizio di questa nuova opera suscita in noi sentimenti di gratitudine e di speranza. Come dice il Salmo “se il signore non costruisce la casa faticano i costruttori”.
Anche noi diventiamo cooperatori di Dio ogni volta che, con spirito di servizio, veniamo incontro alle necessità del prossimo e della comunità parrocchiale e civile come in questo caso».
L’ampliamento prevede la realizzazione della residenza del prete, che avrà così modo di abitare vicino alla propria chiesa, e di uno spazio polifunzionale per le attività parrocchiali e ricreative, completo di servizi igIenici e di cucina. Il grande spazio, attraverso un sistema di pareti mobili, all’occorrenza potrà essere suddiviso in varie aule per il catechismo.
Si tratta di un tipo di architettura che va a mimetizzare la struttura con il paesaggio, infatti, sarà semi-incassata nella collina e sarà autosufficiente da un punto di vista energetico. Sul lato interno verrà realizzata una pensilina che farà da supporto ai pannelli fotovoltaici che alimenteranno gli impianti elettrici e di condizionamento invernale ed estivo.
Previsto anche un adeguato isolamento termico e acustico della struttura, sia per evitare dispersioni di calore che per creare ambienti silenziosi, adatti al raccoglimento religioso. Le sistemazioni esterne del chiesino vedranno la realizzazione di una cavea per le riunioni all’aperto e per i momenti liturgici.
Anche tutto il verde sarà ripensato con nuove piantumazioni di arbusti e la realizzazione di un prato. Nell’ambito dei lavori sarà realizzata anche una nuova rampa per l’accesso alle persone con disabilità sia alla chiesa che al centro parrocchiale. I materiali a vista comprendono solo un muro sulla via Montalese composto da gradoni ricoperti di piante e siepi fiorite. Il resto della struttura sarà completamente interrato, coperto da una sistemazione a prato sulla copertura e una facciata continua in cristallo sul fronte della nuova costruzione.
Il progetto è stato curato dallo studio di architettura AeA degli architetti Alessio e Filippo Alessi.
[masi —comune di montemurlo]