MONTEMURLO. [a.b.] Sulla morte di Angelo Grazzini scrive Francesco Zaccagni, un carissimo amico umbro, presidente del Circolo Scacchi Gubbio.
“Ho il cuore spezzato. Incredulo di questa morte precoce. Con Angelo condividevamo passione scacchistica e politica”.
CIAO ANGELO!
In questa situazione incredibile mi ero così assuefatto allo smisurato numero di morti che, fino a poche ore fa, li avevo analizzati con preoccupazione ma paradossale freddezza solo nello sviluppo matematico, trascurando che dietro a ognuno di quei numeri ci fossero singole storie di dolore e tragedie umane.
Ora purtroppo per me è cambiato improvvisamente lo scenario, perché questo maledetto virus si è portato via un mio caro amico.
Angelo Grazzini aveva infatti lavorato a Gubbio per alcuni anni e la sua passione per gli scacchi fece incrociare le nostre vite. Oltre che un abile scacchista e un ottimo giocatore di Go, Angelo era soprattutto una bravissima persona, apprezzato da tutti sia al lavoro che al circolo per la sua intelligenza, la bontà e la grande disponibilità verso il prossimo, specialmente se più debole.
Non a caso al circolo scacchi spesso era lui che si occupava dei più giovani, impartendo i primi rudimenti di tattica e strategia.
Da anni era tornato nella sua Montemurlo, vicino Prato, ma siamo rimasti sempre in contatto, anche perché condividevano oltre che quella per gli scacchi, la passione per la politica.
Questo maledetto Covid 19 se lo è portato via stamattina (ieri per chi legge, ndr), a soli 57 anni.
È paradossale pensare come a uccidere Angelo, amante dei rompicapi e grande appassionato del Go (il gioco da scacchiera più amato in Cina), sia stato proprio un virus cinese.
Questa notizia mi ha veramente spezzato il cuore, sbattendomi in faccia molto bruscamente la realtà, la perdita di una persona cara dietro a tutti questi freddi numeri.
Caro Angelo, la tue spiegazioni, la tua bontà, la tua gentilezza e il tuo sorriso mancheranno molto a me, così come a tutti gli scacchisti eugubini e a tutti coloro che hanno avuto il piacere di conoscerti.
Tu eri ateo e lo professavi, ma se esiste il paradiso, sarai lì di sicuro.
Francesco Zampagni