montemurlo. RAZZE IN ESTINZIONE. TROUPE DI ITALIA 7 AL “POGGIOLINO”

L'assessore Forastiero con Giulia Sissi
L’Assessore Forastiero con Giulia Tissi

MONTEMURLO. L’azienda agricola “Il Poggiolino” di Montemurlo è stata la protagonista della trasmissione “L’arca di Noè”, andata in onda martedì scorso in diretta alle ore 21 su Italia Sette.

Tema dell’approfondimento televisivo erano le razze toscane in via d’estinzione e l’allevamento di Bruno e Giulia Tissi è stato preso come esempio dell’impegno degli agricoltori toscani a tutela della bio-diversità.

Il suino “macchiaiolo maremmano”, infatti, nel 1800 era diffuso in tutta la Toscana, ma fino a pochi anni fa la razza era considerata estinta. Il recupero è iniziato nel 2005 con la scoperta di un nucleo di riproduttori alle pendici dell’Amiata ed oggi l’allevamento di Cicignano è uno dei due autorizzati alla riproduzione (l’altro si trova a Seggiano- Grosseto).

“Siamo davvero molto felici di questo interesse verso il nostro lavoro, che dura oramai da molti anni – dice Giulia Tissi –. La trasmissione di Italia Sette prende spunto da un report di Coldiretti sulle razze in via d’estinzione e ci fa piacere aver potuto raccontare il nostro impegno a favore del benessere degli animali e di una produzione di qualità”.

Nell’ambito del collegamento è intervenuto anche l’assessore alla promozione del territorio, Giuseppe Forastiero, che ha detto: “A Montemurlo si fa davvero il chilometro zero. Una terra d”eccellenza nel tessile-industriale e in agricoltura”.

il suino maremmano
Esemplari di suino maremmano

La discussione è poi virata verso il problema degli ungulati e la nuova legge della Regione Toscana: “L’assessore regionale all’agricoltura, Remaschi, parla di 500mila capi tra cervi, daini e cinghiali stimati in Toscana, la regione con la più alta densità europea ed anche a Montemurlo il problema è molto sentito.

“Sono decine le segnalazioni di agricoltori e allevatori che hanno subito danni dalla massiccia presenza di ungulati nei loro terreni (nonostante le recinzioni), per non parlare dei quattro incidenti con feriti del 2015 causati dall’attraversamento di cervi e cinghiali, che sempre più spesso scendono in città dalla zona collinare”.

Per Forastiero, dunque, se siamo in una situazione di emergenza – che dovrà essere certificata sia dal Centro interuniversitario di ricerca sulla selvaggina (Cirs e Maf) che dall’Ispra (Istituto superiore di protezione e ricerca ambientale) – allora è opportuno adottare azioni di contenimento degli ungulati: “Siamo d’accordo con la legge in presenza di un’emergenza certificata.

“È necessario adottare azioni di riduzione della fauna selvatica sia per tutelare gli allevatori e gli agricoltori ed evitare l’abbandono della collina. Da parte mia non escludo anche interventi alternativi all’abbattimento, come ad esempio, la sterilizzazione o il trasferimento in altre zone”.

A breve l’assessore Forastiero promuoverà sul territorio un incontro con l”assessore regionale Marco Remaschi per approfondire i vari aspetti della nuova legge sugli ungulati.

[masi – comune montemurlo]

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