MONTEMURLO. La polizia municipale di Montemurlo scopre il nuovo fronte dello sfruttamento della manodopera clandestina nel distretto: ora i cinesi nelle proprie aziende non si avvalgono più del lavoro dei connazionali, ma si rivolgono a lavoratori di altre nazionalità.
Ieri, infatti, nell’ambito dei controlli preventivi sulle nuove ditte nella zona industriale di Popolesco, gli agenti del Comando di via Toscanini hanno trovato una confezione condotta da cittadino cinese, dove erano a lavoro venti operai senegalesi e della Costa d’Avorio.
La ditta cinese aveva aperto da appena un mese e, per reperire la manodopera, non si era rivolta, come accade di solito, a connazionali, ma aveva preferito ingaggiare un gruppo di africani, che ogni mattina arrivavano a Montemurlo in treno dalla provincia di Pisa, dove risiedevano. Per loro un periodo di prova e la promessa di un contratto a tempo indeterminato.
È probabile che la scelta del cinese di assumere senegalesi e cittadini della Costa d’Avorio fosse dettata dal fatto che i lavoratori africani accettassero paghe più basse (per altro mai arrivate) e soprattutto che il datore di lavoro non avesse l’onere di provvedere anche all’alloggio degli operai.
Dei venti lavoratori, la polizia municipale ne ha accompagnati dodici in Questura a Prato, perché non erano in possesso di documenti d’identità e fra questi sette, compreso un cinese che controllava il lavoro in sostituzione del titolare, sono risultati sprovvisti di permesso di soggiorno.
I sette operai, privi di permesso di soggiorno, sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per ingresso e soggiorno illegale nel territorio italiano, mentre il datore di lavoro per sfruttamento della manodopera clandestina.
«Questa operazione dimostra la validità e l’importanza dei controlli preventivi sull’apertura delle nuove aziende sul territorio, che svolgiamo regolarmente grazie ad un accordo con la Camera di Commercio ed al protocollo firmato in Prefettura che prevede la condivisione delle banche dati tra gli enti firmatari, tra cui, appunto, la Camera di Commercio – commenta il comandante della polizia municipale, Gioni Biagioni –. I nostri agenti hanno scoperto con tempestività un fenomeno nuovo, meritevole di una attenta attività di indagine».
Anche il sindaco del Comune di Montemurlo, Mauro Lorenzini, è rimasto molto colpito dalla notizia: «Il controllo del territorio portato avanti dalla nostra polizia municipale ancora una volta ha dato riscontri positivi, perché si è portato alla luce un fenomeno nuovo che prima d’ora non avevamo mai riscontrato. Si tratta di una forma di sfruttamento intollerabile: non si può pensare di fare business approfittando dello stato di bisogno e della fragilità delle persone. A Montemurlo le regole valgono per tutti allo stesso modo e non tollereremo alcuna forma di illegalità e di mancanza di rispetto dei più elementari diritti dei lavoratori, come il diritto ad un regolare contratto di lavoro ed una paga dignitosa».
[masi – comune montemurlo]