il tratto compreso tra via Livorno e via Aldo Moro sarà intitolato via Luana D’Orazio, la giovane operaia morta sul lavoro a Oste il 3 maggio 2021. Dopo la deliberazione di giunta, il Comune aspetta il via libera definitivo della prefettura
MONTEMURLO. «La scelta d’intitolare una strada a Luana D’Orazio non è un atto amministrativo come un altro. La decisione è stata presa dal Comune, insieme alla famiglia, ed è stata fatta con il cuore. Intitolare non è solo ricordare questa giovane donna, ma vuol dire far diventare Luana parte della nostra comunità. Un monito per continuare a chiedere più sicurezza sul lavoro».
Il sindaco del Comune di Montemurlo, Simone Calamai, spiega con queste parole, cariche ancora di un dolore e di una sofferenza viva, la scelta dell’amministrazione comunale di dedicare la nuova strada, che collega la via Livorno con via Aldo Moro, a Luana D’Orazio, la giovane operaia tessile di soli 22 anni, che la mattina del 3 maggio 2021 perse la vita in una ditta di Oste. I ricordi di quel giorno sono impressi nelle menti di tutti i montemurlesi e il sindaco Calamai ripercorre con vivida precisione quelle ore drammatiche.
«Una notizia che arrivò proprio nel giorno del santo patrono di Montemurlo, la festa della Croce — prosegue Calamai — Una disgrazia enorme che fin dalle prime ore ha accomunato tutti i montemurlesi. Tutta la nostra comunità sentì il dolore per una giovane mamma che perde la vita sul lavoro e lascia un bambino di appena 5 anni».
La scelta dell’intitolazione arriva venerdì 14 febbraio e il luogo scelto non è casuale. Il sindaco Calamai, in accordo con la famiglia di Luana, infatti, ha individuato una strada di nuova realizzazione, in un luogo centrale della città, nei pressi della zona commerciale e quindi sempre molto frequentata.
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«Intitolare una strada non significa solo ricordare Luana, ma rappresenta l’opportunità per riflettere, per avere un luogo fisico che possa rappresentare un monito per tutti coloro che sono preposti alla sicurezza sui luoghi di lavoro, noi istituzioni in primis. Un invito a fare di più per la sicurezza sui luoghi di lavoro, a pretendere più controlli e più personale, una normativa più stringenti ed una vera cultura della sicurezza» conclude il sindaco Calamai. «L’intitolazione sarà un come un seme per coltivare e far crescere sul territorio, con ancora più forza, il tema della sicurezza sul lavoro».
La giunta del Comune di Montemurlo ha già deliberato l’intitolazione della strada a Luana, ma la procedura prevede adesso che ci sia un’istruttoria da parte della Prefettura, competente in materia, poiché Luana D’Orazio è morta da meno di dieci anni. Al temine del procedimento il Comune potrà programmare la vera e propria cerimonia d’intitolazione che servirà ancora una volta per concentrare l’attenzione sul tema della morti bianche.
Emma Marrazzo è la madre di Luana. Dal giorno della morte della figlia non smette di chiedere, non solo giustizia, ma di fermare la strage di morti sul lavoro. Una battaglia che ha sempre avuto, fin dai primi momenti dopo la tragedia, il fermo sostegno del sindaco Calamai. Emma in questi anni non si è mai fermata ed ha fatto della testimonianza una ragione di vita. Questa donna che ha perso la figlia, proprio nel giorno del suo compleanno, ora gira l’Italia incontrando i ragazzi e spiegando loro che «la vera cultura sul lavoro è anche sapere dire di “no”», e poi prosegue: «Da quel 3 maggio 2021 io sopravvivo, non vivo, però vado avanti — dice Emma Marrazzo. — Se diminuissero i morti sul lavoro, non starei meglio per la perdita di mia figlia, ma avrei almeno la consolazione che a qualcosa la morte di Luana è servita».
Nel 2024 sono state 1.090 le persone che hanno perso la vita sul lavoro: «Vorrei che questo 2025 si chiudesse con tanti morti in meno, vorrei che si abbattesse finalmente la soglia dei mille decessi l’anno. Mia figlia è morta a maggio e le è stato dato il numero 185 ma nel 2021, a fine anno, sono stati 1404 i morti sul lavoro.
Dietro a questi numeri ci siamo noi, i sopravvissuti, le famiglie delle vittime. Ogni giorno ci mettiamo una maschera e facciamo finta, come faccio io con mio nipote, che tutto vada bene, ma è atroce. Basta, non voglio che altri continuino a sentire il mio stesso dolore, non si può accettare di morire andando a lavorare».
La scelta d’intitolare una strada è stata presa insieme al sindaco Calamai, come racconta Emma: «Luana è nata qui ed è morta qui. Spero che quando le persone passeranno da questa strada venga loro in mente di dire “basta, basta morire sul lavoro. Basta”.
La sicurezza sul lavoro non toglie niente a nessuno, anzi, una via per Luana è un modo per chiedere vera sicurezza, più controlli e più cultura e bisogna metterci anche un pò di cuore».
[masi —comune di montemurlo]