MORINI, BOTTA E RISPOSTA A NICCOLAI

PESCIA. Collega consigliere Niccolai, conosco il nostro regolamento consiliare; forse non ha capito bene il mio intervento, esso mi sembrava logico ed automatico.

Lei ha acquisito il terzo incarico, quello di capo gruppo, proprio grazie al doppio incarico che ricopre, motivo della mia reiterata richiesta di dimissioni.

Fin da subito mi ha accusato d’essere attaccato alla poltrona di consigliere comunale, quando proprio lei ha fatto campagna elettorale tra i nostri concittadini spacciandosi per “rottamatore della vecchia politica” sotto l’ala del renzismo, per poi tenersi due incarichi ed essere in consiglio regionale con il governatore Rossi che sicuramente una novità in politica regionale non è ormai da molte legislature.

Io sono uscito dal gruppo 5 Stelle perché, come ben sa, lo stesso ha formato un direttorio, violando l’articolo 4 del vecchio non statuto e contestualmente espellendo 2 parlamentari violando l’iter previsto dal regolamento dei parlamentari 5 Stelle in vigore all’epoca dei fatti.

La coerenza politica che ci contraddistingue è ben diversa, ed i fatti lo dimostrano, può sperare di trovare credito politico solo da persone non informate sui fatti le quali vivono  la politica odierna pensando d’essere ancora negli anni 70.

Inoltre, mi sembra di ricordare che lei sia laureato in Giurisprudenza, dovrebbe sapere che la nostra Costituzione non prevede il vincolo di mandato per i Politici Italiani e che questo questo sia una tutela per la democrazia italiana che i padri costituenti avevano introdotto memori dell’esperienza del fascismo.

Appare molto strano che un politico come lei facente parte del Partito Democratico, che si dichiara essere uomo di sinistra, non tuteli questo grande istituto antifascista ed anzi, non perda occasione ad onor dei fatti accaduti nel 5 Stelle di farne mezzo di attacco alla mia persona politica.

Sappiamo bene che lei non uscirà mai dal Partito Democratico, altrimenti come farebbe ad essere rieletto?

Angelo Morini
Consigliere di “Percorso Comune”