Quando la passione vince su tutto: la storia del pistoiese Roberto Carlini e di un secondo posto tricolore conquistato col cuore
PISTOIA. L’impresa sociale “Luce per Tutti” di Pistoia, di Sary Rosa e Alessio Calistri, è lieta di portare a conoscenza “l’impresa del cuore” di uno sportivo pistoiese, Roberto Carlini. Cinquantasei anni, padre di Giulio e Mattia, il nostro, tesserato della Federazione Motociclistica Italiana (FMI), ha colto un eccellente risultato al Campionato Italiano Classic Vintage di regolarità, le cui finali si sono svolte sul circuito di Misano Adriatico, in provincia di Rimini: è arrivato secondo nella classifica finale.
Carlini, che gareggia dalla stagione 1995/96 e dal ’97 fa parte della scuderia Carlains, che nel 2013 e 2015 si è laureato campione italiano endurance, è stato protagonista nel corso dell’anno sui circuiti di Vallelunga (primo sul bagnato; terzo sull’asciutto), Cremona, Varano, Magione e appunto Misano.
Ma all’ultimo appuntamento, il motore della sua moto, una Yamaha 600 R6 del ’99, l’ha tradito, rompendosi. Lui, confermandosi autentico sportivo, non si è scoraggiato e percorrendo chilometri su chilometri è dapprima rientrato a Pistoia, ove ha preso un altro mezzo, una Yamaha 750, e poi è tornato a Misano, lavorando sino a notte fonda per sistemare il mezzo, in questo aiutato da un paio di romagnoli doc, appassionati a tal punto ai motori e alla sua storia da rendersi disponibili sino allo stremo.
È riuscito a gareggiare, agguantando quell’ottavo posto che gli è valso a conservare la seconda posizione nella graduatoria finale della competizione. “Denotando un amore smisurato per i motori, che l’ha portato, da autentico sportivo, a non mollare, a reagire alle difficoltà sino a concretizzare il suo sogno”, la chiosa dei responsabili di “Luce per Tutti”.
“È una storia-esempio di come la volontà possa fare la differenza”. “È stata una delle più belle soddisfazioni della mia carriera – confessa Carlini – e non solo per il risultato.
Per quello che sono riuscito a realizzare, grazie all’aiuto fondamentale di Italo Gregorini e Gianni Zanoli del Moto Club Paolo Tordi. A loro devo un enorme grazie. Ma un ringraziamento grande, grandissimo, va pure al mio moto club di appartenenza, il ‘1000HP’di Casenuove di Masiano”.