«MOVIDA, VOGLIAMO VEDERE DI CAPIRCI QUALCOSA?»

Troppo chiasso sulla Sala
Troppo chiasso sulla Sala

PISTOIA. In centro è iniziata la cosiddetta movida, con i soliti problemi, a oggi irrisolti. Mi permetto di fare alcune considerazioni:

1) esistono tre possibili modelli di centro storico: il modello-Prato, vivo di giorno, morto la sera; il modello-Pisa, poco vivo di giorno (al netto dei turisti), ma vivo di notte; quello “europeo” di Lucca, vivo di giorno e di notte, fatto per i cittadini, ma anche per i turisti.

Pistoia al momento si sta ispirando al modello Pisa, ma io penso sarebbe opportuno ispirarsi al modello Lucca:

2) il nostro centro vive ormai solo di notte e pochissimo di giorno. Non solo, ma la tendenza è quella di incrementare ulteriormente la presenza di pubblici esercizi caratterizzati da un’offerta serale/notturna nella sola zona de La Sala, perdendo l’occasione di spalmare a beneficio anche di altre zone. Tutto questo ha creato tensioni fortissime tra residenti ed esercenti e c’è da prevedere che le tensioni aumenteranno;

3) io sono per un centro diverso, “europeo”. Ciò significa un sapiente equilibrio tra notte e giorno, ma soprattutto significa non trasformare la notte in una sorta di tendopoli-baraccopoli a volte addirittura priva di controllo.

Per far questo occorre

  • a) dichiarare la zona della Sala satura in ordine ai pubblici esercizi serale/notturni, affinché sempre sulla Sala possano essere aperti esercizi commerciali di altro tipo e affinché altre zone del centro e delle aree limitrofe guadagnino attrattività per i locali;
  • b) creare condizioni di maggiore vivibilità per i residenti. Nessuno è contro la movida, ma nessuno può essere per la vessazione di alcuni cittadini. Quindi sono indispensabili controlli acustici e maggiore presenza di chi deve fare rispettare le regole;
  • E i bicchieri dopo una notte brava...
    E i bicchieri dopo una notte brava…

    c) creare iniziative in centro per il giorno, ma anche per la notte, iniziative forti, poche ma buone, che perdano l’alone di sagra paesana e si strutturino in termini di marketing territoriale;

  • d) programmate le iniziative, come primo atto concreto si dovrà avere il coraggio di spostare il mercato dal centro almeno il sabato. Non dico di togliere il mercato dal centro, ma di togliere questo tipo di mercato, incoraggiando e promuovendo forme di vendita ambulante più attraenti, singolari e consone alla bellezza del nostro centro storico;
  • e) la politica deve divenire tavolo di confronto permanente tra i vari protagonisti della vita del centro.

Residenti, commercianti, esercenti, consumatori devono essere costantemente seduti intorno al tavolo della politica, con le istituzioni a tutelare la tenuta e la costruttività del dialogo.

Se la politica non si fa carico di questo non c’è da stupirsi se ad emergere sono sempre le posizioni più radicali.

Residenti e ristoratori, turisti e giovani pistoiesi possono e devono convivere con serenità. E garantire questo è compito di chi governa il territorio.

[*] – Lettore, ospite

Print Friendly, PDF & Email