AGLIANA. Queste poche righe sono dedicate a un “mondo che non c’è più”, quello del Msi che il “bucaniere” Fini barattò in An prima, nel Pdl poi, e nel cesso, in ultimo e poco edificante finale.
Di quel tragitto sono rimasti, in Toscana, l’On. “La Mastice”, alias Altero Matteoli (che non conta più niente) e i resti di tanti ruffiani che pensavano di riciclarsi in “democrazia” e che per amicizia o carità di Patria, non nomino. Tutti conosco e di tutti, solo politicamente, potrei dire.
Basti però dire che “ai nostri tempi” un onorevole Verdini sarebbe volato giù da una finestra: come minimo.
Tant’è, ci ha pensato il tempo e “la democrazia” a ridurre questi poveretti come vetusti Diogene di Sinope a cercare una Verità che avevano sotto il naso e che hanno venduto per un po’ di visibilità o anche peggio.
Sposarono, questi poveretti, la verità di Gianfranco Fini, il “compagno (!)” della Tulliani e di suo fratello, quello della casa di Montecarlo e della Ferrari, regalata “per la buona causa” e oggi al centro di indagini giudiziarie ben più vaste e criminose.
A suo tempo Gianfranchì, come l’Elena Etruria, il bomba-Renzi e l’intelligente quanto “bella” senatrice piddina Fedeli, dichiararono che se la magistratura o il volere popolare li avessero contraddetti, sarebbero tornati alle loro originarie attività: quelle di non aver mai fatto un c…o.
Ma torniamo all’origine: in Agliana un vecchio militante del Msi, poi An, lasciò in eredità una abitazione (nonostante i miei “sconsigli”) al Partito: anche Lui per la buona causa, come la nobildonna romana.
Qualche vetusto residuo di un mondo bello e pulito può dirci che fine ha fatto questa abitazione?
Dove sono andati a finire i soldi dell’eventuale vendita?
È importante saperlo, non per una semplice curiosità, ma per il rispetto che si deve a chi “ha cacciato” soldi suoi, di tasca, per pagare la luce o la colla per l’affissione di manifesti.
Nessuna concessione alla retorica, ex aennini; diteci dove sono finiti questi soldi. Diteci chi li ha incamerati, fatti fruttare, gestiti o mal gestiti.
Sono serviti a pagare la campagna elettorale di qualche cialtrone locale? Come i vostri compagni partigiani: chi sa parli!
Tulliani sta a Fini come qualche cialtrone sta ad altro cialtrone. Bertinotti, Fini, Boldrini: che qualità!
A proposito e tanto per tornare nell’attualità locale: l’8 gennaio 2017, cari signori della destra democratica, andate a farvi prendere per il sedere nelle elezioni provinciali che tutto sono meno che elezioni.
C’erano un tempo le Province… Adesso c’è il rosso-Rossi e la “sua” Regione.
E tutti contenti, eh? Prosit!
[Felice De Matteis]