Se ci fosse stata la buona fede, sarebbe stato sufficiente inviare una comunicazione. Ma nessuno ha avvisato nessuno ed è normale dover pensare ad una manovra draga-quattrini…
DURE SANZIONI A CATAPULTA:
LA TOMASSETTI È PER LA MULTA?
Sono (o ero fino a tutto il 2023) titolare di un permesso per la Ztl, per motivi di lavoro (il quale lavoro comporta, peraltro, anche la qualifica di pubblico ufficiale): mi sono trovata, senza esserne informata all’atto del rinnovo nel 2023, in possesso di un permesso che consentiva il transito ma non la sosta, o per essere precisi, ne consentiva la sosta in condizioni diverse da quelle fino ad allora vigenti, il che praticamente corrispondeva al solo transito, visto che i posti consentiti non superano la decina in tutta la Ztl.
Quello che indispone è la mancanza di informazione in proposito: tutti zitti e, per i primi mesi, sono fioccate le contravvenzioni.
A qualcuno è venuto il dubbio che la mancata informazione non sia stata causale e che la scelta fosse indirizzata a indurre numerose soste vietate e, fino ad allora, consentite: d’altra parte, come diceva un esperto, a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca.
Venendo ad oggi, informo che ho rinnovato il suddetto permesso per decenni, e sempre, in prossimità della scadenza mi è giunta comunicazione dal comando dei vigili che mi chiedeva se volevo o meno il rinnovo: quest’anno, ancora una volta, tutti zitti.
Mi sono accorta solo adesso, quando sono cominciate ad arrivare le multe, che ho dimenticato il rinnovo.
Posto che nessuno pretende che il servizio di polizia municipale mi faccia da segreteria, certo viene da pensare che questo comportamento non sia una dimenticanza o una distrazione: dopo anni durante i quali è divenuto invalso ed abituale l’uso di ricevere la comunicazione, si capisce bene che diventa comprensibile l’errore.
In sostanza si ripete lo stesso meccanismo già collaudato l’anno precedente, evidentemente andato a buon fine.
Se ci fosse stata la buona fede, sarebbe stato sufficiente inviare per quest’anno, l’ultimo messaggio avvisando che da ora in poi ognuno si doveva ricordare la scadenza in autonomia: scadenza che, peraltro, non è mai stata fissata in una data precisa.
Francamente un cittadino non si aspetta di dovere difendersi anche da comportamenti insidiosi tesi ad indurlo in errore, da parte delle istituzioni.
Dovrebbe essere superfluo ricordare che la “fiducia nelle istituzioni” non è dabbenaggine e che questa fiducia dovrebbe e potrebbe nascere solo dal comportamento corretto di chi governa, che dovrebbe dare l’esempio essendo persona con dei principi corretti.
Tutto questo non stimola certo un atteggiamento positivo e di collaborazione nei confronti delle istituzioni, da parte dei cittadini.
Bene, ovviamente pagherò le multe sperando che siano terminate, ma mi sento presa in giro.
La soluzione sarebbe quella che mi suggerì il vigile che mi spiegò che non si poteva più parcheggiare in centro e cioè di passare tutte le mattine in comune per leggere l’albo pretorio.
Naturalmente mi aspetto che dall’anno in vigore quantomeno si sappia quando scade il permesso e la data dalla quale si può eventualmente rinnovare.
Antonella Vinaccia