museo del tessuto. TURANDOT E L ’ORIENTE FANTASTICO DI PUCCINI, CHINI E CARAMBA”

Il presidente della Regione Eugenio Giani si complimenta con gli organizzatori. “Una bella mostra che rappresenta una buona occasione per tornare a respirare l’aria dei nostri musei”

L’allestimento al Museo del Tessuto (da facebook)

PRATO. “Grandi complimenti agli organizzatori di questa bella mostra, che rappresenta una buona occasione per tornare a respirare l’aria dei nostri musei. Siamo di fronte ad una notevole collezione del museo di antropologia ed etnologia messa in splendida evidenza da un allestimento bellissimo”.

Non risparmia i suoi complimenti alla mostra su “Turandot e l’Oriente fantastico di Puccini, Chini e Caramba” visitabile al Museo del tessuto di Prato dal 22 maggio al 21 novembre, il presidente della Regione Eugenio Giani, che gestisce anche la delega alla cultura.

La nuova mostra della Fondazione Museo del tessuto è un omaggio alla storia del teatro lirico e dell’arte del primo ventennio del Novecento, la cui scena artistica, letteraria e musicale fu pervasa dal fenomeno dell’Orientalismo.

È il frutto di un lungo e accurato lavoro di ricerca compiuto dal Museo sullo straordinario ritrovamento di un nucleo di costumi e gioielli di scena risalenti alla prima assoluta della Turandot di Puccini e provenienti dal guardaroba privato del grande soprano pratese Iva Pacetti.

Un’esposizione inedita, altamente suggestiva, multidisciplinare e di ampio respiro che nasce dalla collaborazione tra enti e istituzioni pubblici e privati italiani di grande prestigio che a vario titolo hanno contribuito a questo ambizioso progetto: ricostruire le vicende che hanno portato il grande compositore toscano Giacomo Puccini a scegliere il genio scenografico di Galileo Chini per la realizzazione dell’allestimento e delle scenografie per la Turandot, andata in scena per la prima volta al Teatro alla Scala il 25 aprile 1926, diretta da Arturo Toscanini.

“Questa esposizione – conclude Eugenio Giani – ci regala tante suggestioni: parla del collezionismo, dell’Oriente, del nostro Puccini e degli artigiani che sono stati in grado di realizzare questa eccezionale collezione. Sono tanti i temi che attendono i visitatori per un sopralluogo che vale davvero la pena di fare”.

[regione toscana]

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