PRATO. Regali utili e consumi in linea con il 2016 per il Natale nella provincia di Prato. A dirlo è un’indagine svolta da Confcommercio fra le proprie imprese associate che prevedono una sostanziali stabilità nella spesa media dedicata ai regali.
A cambiare sono invece le abitudini dei consumatori che scelgono per lo più oggetti di piccole dimensioni e funzionali da donare ai propri familiari e amici.
La partenza per i primi giorni di dicembre è ancora tranquilla ma si attendono i giorni del Ponte dell’Immacolata che segnano, ogni anno, a Prato l’avvio delle vendite natalizie.
In questo contesto per i regali di Natale i pratesi risultano orientarsi su accessori moda e articoli per la casa.
Le attività di abbigliamento prevedono che sotto l’albero andranno soprattutto sciarpe, guanti, t-shirt e maglioncini, anche se non mancano le richieste per i capispalla. Per il settore dell’elettronica e degli elettrodomestici saranno soprattutto richiesti quelli di piccola dimensione.
Piatti, bicchieri, tazze e accessori per la casa sono fra gli articoli più richiesti nel settore dei casalinghi che, ad oggi, sembra essere uno dei più richiesti.
Una situazione questa che conferma quanto riscontrato sul piano nazionale da Confcommercio Imprese per l’Italia, secondo la quale quest’anno la spesa media pro capite per i regali sarà di 166 euro, una cifra molto simile a quella del 2016.
Sebbene il quadro economico risulti in miglioramento rispetto allo scorso anno le reddito disponibile delle famiglie risulta piuttosto stagnante quindi, nonostante tredicesime più robuste in questo 2017 e una leggera riduzione delle imposte di dicembre, non si riscontra una particolare propensione ai regali.
“Ci troviamo in un momento di transizione per quanto riguarda i consumi – afferma Tiziano Tempestini, Direttore Confcommercio Pistoia e Prato — perché la ripresa c’è negli indicatori come PIL e occupazione ma non si traduce ancora in una accelerazione dei consumi che anche per questo Natale si prevedono moderati e in linea con lo scorso anno.
L’unico elemento che può fare la differenza e segnare davvero la fine della crisi e l’inizio della ripresa è la fiducia dei consumatori che, invece, è ancora in bilico e la si può rafforzare in un solo modo: dare una prospettiva certa di riduzione della tassazione”
[vergari — confcommercio pt-po]