NATALE ‘DEMAGOGO’

Il Battistero di Pistoia
Il Battistero di Pistoia

PISTOIA. Tanta gente, in visita al Battistero, in piazza del Duomo, a Pistoia, non l’avevamo mai vista.

Entrando, abbiamo capito il perché. All’interno, al posto dell’altare – che aspetta la fine del restauro per tornare alle sue funzioni –, c’è un presepe in legno, senegalese. C’era anche nel 2013, per la verità.

Che la raffigurazione del parto di immacolata concezione sia la rappresentazione di uno dei Paesi dell’Africa più colpiti dalla povertà e dalla disperazione, lo si capisce perfettamente perché fuori, Curia e Palazzo di Giano, all’unisono, si sono preoccupati di scriverlo.

Il presepe senegalese allestito in Battistero
Il presepe senegalese allestito in Battistero

Bello, povero, essenziale. Ai lati, due muri di cinta, entrambi sovrastati dal filo spinato: è il muro di Gerusalemme, si legge in una poesia-dedica-didascalia.

Abbiamo chiesto, per timore, non certo per umiltà, se le nostre deduzioni fossero esatte e uno degli addetti ci ha risposto così: “È la modernità”.

Perplessi, siamo usciti e fuori siamo stati attirati dalla gigantografia dello sponsor del restauro, che ricorda ai visitatori come the future is green. Ci siamo rimessi il cappello, tolto per rispetto, e siamo tornati a casa.

Felici del nostro laicismo cinico e fedeli e feroci contro la demagogia.

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