«LineaLibera» – Periodico di Area Metropolitana. Informazione, cronaca, politica, attualità, satira, cultura, inchieste, servizi, varietà. Sede legale: Pistoia, Via Bonellina 18/A – presso «Linee Stampalibera Società Cooperativa r.l.» – Si aggiorna periodicamente a intervalli orari non predeterminati.
Le veline della procura passano subito in pagina: i veri problemi della «gente comune» restano invece tutti sepolti nel cassetto. E questa sarebbe la giustizia a Sarcofago City
Intorno al maxi-processo politico ruotano troppi interessi particolari e la pubblica accusa punta tutto sulle piccole furberie
In ogni Lager ci sono sempre
dei kapò che tengono la disciplina
Sarà anche un caso, ma guarda caso che caso strano che, appena la coppia Grieco-Curreli è venuta in aula e ha fatto le sue proposte di richiesta di pena, ieri 2 maggio, i due giornali di Pistoia hanno avuto l’imbeccata-velinistica (peraltro non precisa: per me sono 4 anni e per Romiti 2, mi pare, più qualcosa) e hanno subito scritto il pensierino come si faceva alle scuole elementari.
Che strano caso che oggi per caso si dà il caso che sia la giornata mondiale della libertà di stampa. Una libertà che vi spiego in chiarissime battute.
Tirreno e Nazione fanno parte della mia storia personale perché loro, al momento del laido processo contro il luogotenente Sandro Mancini (auspice Dell’Anno, longa manus Grieco), furono invitati in procura e si sentirono dire: «Se scrivete una riga di questo processo, non avrete più una soffiata in tutta la vostra vita».
Dice don Abbondio che uno il coraggio non può darselo da sé. A me pare, però, che un po’ di rispetto di e per se stessi dinanzi a una intimidazione di questo genere – cioè di chiaro puzzo mafioso – avrebbe dovuto stimolare in altra direzione i bei professionisti dei due giornali delle sagre e delle frittelle.
L’ho già scritto e lo riscrivo per tutti: io soltanto, Edoardo Bianchini, l’eretico, il pericoloso, feci il resoconto del processo Mancini a Pistoia e a Firenze. E visto l’astio persecutorio con cui Giuseppe Grieco cercò di perseguitare il luogotenente anche con ricorso in appello, bacchettato a dovere dai magistrati fiorentini, non mi meraviglierei – a mio parere – se il distinto signore, alto, di bell’aspetto e laureato alla prestigiosa Federico II di Napoli, ce l’avesse con me proprio perché gli sono sfuggito al controllo.
Del resto chi è veramente un giornalista, non può farsi legare all’anello di casa del padrone, perché il suo unico padrone è il popolo dei lettori – che per la giustizia, come per il Marchese del Grillo, non contano un bel niente.
Direi che, al solito, il Tirreno ha voluto fare il bravo più della Nazione. Con più spettegulèss. Ad ogni buon conto, mentre entrambi sembrano fare il nome del reo (io) con un certo piacere (sto sulle palle all’universo, evidentemente, come chi non ha peli sulla lingua…), vorrei che tutte e due le testate si ricordassero:
che il dottor Curreli e il dottor Grieco il 7 marzo del 2022 si sono presentati in aula gridando, stile Braveheart, che avevano trovato la sentenza della Cassazione che incastrava Roger Rabbit (se non sbaglio la numero 19363 del 2021: uovo fresco di giornata). Ma si sono dimenticati di spiegarla bene: hanno nascosto la verità. E per questo sono stati ribaditi a dovere, il 2 maggio, dall’avvocato di Romiti, Simone Aiazzi di Firenze;
Curreli si è comportato come ha fatto un tempo, quando nascose un fascicolo per far condannare a più di 9 anni padre Fedele Bisceglia a Cosenza. Claudio Curreli ha nascosto che è vero, sì, che si fa stalking anche con un giornale, ma – e questo la sentenza citata lo dice chiaramente – solo e soltanto quando, insieme risultano presenti anche gli elementi oggettivi dello stalking ossia: la diretta invasione della sfera privata altrui con telefonate, sms, contatti diretti, pedinamenti, minacce e quant’altro.
Troppo facilmente Curreli sembra perdere l’orientamento e la memoria. Si è scordato che di tutto questo non c’è neppure uno straccio di prova? Ci sono solo le calunnie del suo Ctu da cui ha preso tutto come oro colato;
del pari anche il dottor Grieco se n’è guardato bene, dopo il sostituto scout, di dire la verità fino in fondo. Lui, il facente funzione, era più interessato alla vita dei miei familiari che ai fatti da dimostrare in questo vilissimo processo politico che era e resta indimostrato.
Che dire di tutto questo? Che in procura alcuni magistrati o non sanno leggere e capire quello che passa loro sotto gli occhi; o non vogliono leggere e capire, perché preferiscono andare a giocare a tennis e, almeno una volta, al Club del Napoli in via Erbosa o da quelle parti, o a giocare a pallone; o preferiscono (Dell’Anno docet) andare a funghi in montagna; oppure, extrema ratio (traducételo per l’avvocata Elena Giunti, molto saccente, ma che non conosce il latino), seguono scopi altri e “particulari” presumibilmente per interessi propri. E tuttavia non voglio arrivare al famoso pensiero di Andreotti…
Credo che i commenti giornalistici che potete leggere, a corollario di una vicenda “emetica” (l’ho mantenuta la continenza verbale, filosofi morali della procura?), che può finire solo con un giusto smembramento e ricostituzione di una procura di Pistoia da traballante e contraddittoria a più logicamente e legalitariamente coerente, dovrebbe fare riflettere i cosiddetti giornalisti (di cui fortunatamente e per scelta consapevole non voglio far parte) su un paio di verità che tutti sanno e tutti tacciono e accettano non come a Corleone (senza offesa per i corleonesi), ma peggio e di più.
Oltre a scrivere con piacere del Bianchini, che non ha mai fatto del male a una mosca, scrivete, talvolta, anche del titolare dell’inchiesta, il sostituto Claudio Curreli, che è, a mio parere, la negazione di sé stesso perché:
è un sostituto, ma si distingue nel coordinare i moti ondosi dei clandestini a Pistoia (Il Tirreno e Tvl ce lo hanno fatto vedere varie volte).
Se questo non è materia di conflitto e incompatibilità radicale, quale sarebbe tale materia?
lavora nello stesso tribunale in cui opera sua moglie Nicoletta Curci, giudice delle esecuzioni civili, e nelle stesse materie. E anche in questo caso il Tirreno ce lo elogia come persecutore di 101 aziende in fallimenti fasulli;
redime le prostitute sulle rotonde di Agliana – ma è compito di un sostituto questo, magari movendo anche personale delle forze dell’ordine sottratto e distratto da altre cose e necessità di servizio?
è titolare di processi contro la Maic e Luigi Egidio Bardelli, ma organizza corsi per avvocati proprio ospite fra le mura dell’ex Aias, dove campeggia per la sua pietas e per l’impegno finalizzato alla salvezza del mondo aprendo la terra con la sua Terra Aperta.
E, a tal proposito, mi viene da chiedere: visti i problemi con i diversamente abili, ha mai provveduto a far piazzare telecamere nella santa sede di don Manone, oppure Luigione ne è stato esentato perché «coi quattrini (anche quelli rubati alla sanità pistoiese all’epoca di Giampaolo Pagliai) e l’amicizia si va in tasca alla giustizia»?
Se volete, poi, cari – se dio vuole – non più colleghi, sono pronto a rilasciarvi una bella intervista a braccio (io non ho bisogno di concordare niente), anche in sede pubblica, magari a Villa Cappugi, sul comportamento del sostituto Grieco.
La stampa attovagliata disse così
Vi racconto per filo e per segno di quando ha osato chiedermi in aula perché io non mi sia iscritto a FdI; di quando in aula ha chiesto al Romiti come poteva stare con me per tutte le querele che avevo sulle spalle; di quando è andato in aula a convincere il giudice Alessandro Azzaroli a mazziare mia figlia che contestava un’ammenda da 150 € ottenendone una condanna a 15 giorni di carcere. Ma soprattutto sussurrando al giudice che… del resto lei aveva il padre che aveva…
Essere cittadini di questa repubblica è davvero un conforto e un onore!
Scrivete questo, rappresentanti della libera stampa. Smettete di fare i servi del regime, del potere, del magistrato di turno – che però vi dà i nomi di 18 no-vax, che voi sputtanate allegramente –, del sindaco di volta in volta interessato o di ciò che vi torna comodo.
Sono troppo vecchio per non sapere che tutto questo è essenza di ipocrisia. Ma sempre abbastanza giovane, per mettere in discussione (cosa, questa che fa arrabbiare la dottoressa Patrizia Martucci) la santità delle «autorità costituite».
E vorrebbero darci lezioni di giornalismo alla Montanelli? Piuttosto ci facciano vedere come sono capaci di svolgere indagini perfette
Fate un’opera meritoria, almeno una tantum: chiedete a Curreli se e come, o lui o la moglie, conoscano il ragionier stalkerizzato non-dottor Romolo Perrozzi, favorito dal Comune di Quarrata e Ctu del tribunale; e che rapporti ci siano tra la procura e il dottor Andrea Alessandro Nesti con sua moglie Milva Maria Cappellini, donna letterata e aspirante scrittrice. A me non vogliono rispondere e la cosa – susate – mi puzza più di un po’.
Il giornalismo dovrebbe essere quello alla Montanelli (che Curreli e Grieco pretendono di volermi insegnare), non alla Ponticelli, «velineria» pura del potere dell’Usl Toscana Centro; una Ponticelli che canta stonata come un Nerone con la cetra dinanzi all’incendio di Roma, ma che l’ordine progressista e democratico dei giornalisti di Firenze continua inperterritamente a salvare nonostante la semina di tutte le fake news sulla sanità che la Daniela ci propina quando non svolge il mestiere di spia per il suo datore di lavoro!
Viva la libertà di stampa? Mah… Io ci credo per quanto e come vedo agire le procure con provvedimenti saggi e legali, ma soprattutto rispettosi della lealtà del patto costituzionale.
Se dici ciò che uno fa senza nulla togliere o aggiungere, Curreli, Grieco e la procura di Pistoia ti mandano sotto processo e pretendono di farti pure condannare. Che spettacolo!
Daniela Ponticelli è una delle cosiddette persone che si sono sentite offese da Linea Libera e che hanno sporto querela.
Curreli e poi Grieco hanno deciso di accedere alle sue lagnemicragnose di perseguitata quasi da shoah. A Pistoia i processi si fanno per cognome, per fede politica e – principalmente – ascoltando solo la parte che strilla mentre racconta di aver subìto un torto qualsiasi – anche solo immaginato.
Leggete almeno queste righe del Tirreno (a scrivere è la Maria Salerno non il Bianchini stalker) e poi provate a chiedere a Curreli e a Grieco: «Se un collega vi segnalasse al dottor Billet, al dottor Coletta e al dottor Barbarisi per l’espressione di un vostro giudizio personale, quanto sareste felici in una scala da 1 a 10? E soprattutto: come definireste una “giornalista” (la Ponticelli, appunto) che ha il dovere di difendere le libertà di opinione e di espressione, ex art. 21 Cost., e che invece segnala il diabetologo dottor Giuseppe Fiore al capo-politico dell’Asl Toscana-Centro, lo Stalin-Paolo Morello Marchese? Non la chiamereste spia senza tanti giri di parole?».
Allora lo vedete che è vero che «in ogni Lager ci sono sempre dei kapò che tengono la disciplina»…?
Quale bilancia?
Perché non chiedete alla procura per quali motivi non interviene su problemi come Vicofaro, discarica del Cassero, inceneritore di Montale, cloruro di vinile nei pozzi di Casale, inquinamento della Piana e della Cava Briganti? Ma ci sarebbe anche tant’altro…
Domani domenica 8 dicembre rischio neve su tutta la fascia appenninica FIRENZE. Tempo in peggioramento in Toscana per una perturbazione nord-atlantica, associata ad...