neve. ABETONESI, TANTO ORO QUANTO PESANO

Postulato numero 1
Postulato numero 1

ABETONE. Gli abetonesi valgono oro quanto pesano.

Dividendo €. 1.800.000 per circa 800 abitanti, viene fuori circa €. 2.250 “a cranio”.

Ce lo dicono i 5 Stelle che hanno votato favorevolmente in Consiglio Regionale, anche se dissentono, come fanno talvolta dopo avere plaudito e accondisceso, per un altro supporto economico al solito ripetuto e difficilmente ripetibile piano neve (vedi sistema neve M5S).

Dopo i ripetuti piagnistei del Sindaco Danti, quello che commercializza i mirtilli (ve lo ricordate?) e anche la propria partecipazione in società di trasporto-turisti attraverso “innovativi meccanismi” a fune che qualcuno chiama impianti di risalita, il regalino di Natale è arrivato.

Il regalino è atterrato sorvolando le altre comunità della Montagna e ci piacerebbe sapere il perché e il percome si continui a foraggiare un’impresa, quella del turismo bianco, che a detta dei suoi questuanti operatori non “regge il mercato”.

Per la Sanità, che riguarda tutta la Montagna, si è fatto prima: si è soppresso l’ospedale di San Marcello. Per gli altri servizi necessari si provvede attraverso soluzioni “carnevalesche”, tipo “Ecco fatto” e relativi e offensivi bandi di pseudo-occupazione giovanile.

Per l’Abetone, invece, i milioncini si trovano sempre e al momento giusto. Che il bomba-Renzi si ricordi di un buon ultimo dell’anno trascorso all’Abetone con i boss della Dynamo?

Il sindaco di Abetone Giampiero Danti
Il Sindaco di Abetone Giampiero Danti

Pensiamo invece che mentre gli altri Comuni della Montagna illanguidiscono e non sanno dove sbattere la testa, la cosiddetta “alta montagna” se la spassa piuttosto bene: vuoi per incapacità e limitatezza di conoscenze altolocate dei propri “primi cittadini” limitrofi, vuoi per ritorno politico che certe località, a differenza di altre, possono offrire.

Nel Comune di Piteglio si analizzano i “profumi” odoriferi di Tana Termini, a San Marcello si “annusano” i turisti che veleggiano (sempre meno) verso gli aspri tornanti dell’Abetone con gli sci in macchina e il panino al seguito per risparmiare, mentre “i cugini” di Cutiglione (Cutigliano-Abetone) stanno in trepida attesa del polletto di turno.

Per essere chiari: si spendono €. 200mila per la passeggiata di San Vito a Cutigliano mentre a San Marcello si cambia destinazione d’uso al campo sportivo, nei fatti se non nei fogli ufficiali, e si “buttano” milionate di euro in società pubblico-private come gli impianti di risalita dell’Abetone.

«Anch’io fui all’Abetone, un tempo...»
Bombardik: «Anch’io fui all’Abetone, un tempo…»

Allora il compagno Danti, che ovviamente appoggia il referendum del bomba-Renzi, ci deve dire se la regola della spending review e del libero mercato vale solo per gli altri e non per i suoi “desiderata”.

Se un’attività commerciale di Piteglio e di San Marcello vale quanto una dell’Abetone o di Cutigliano, allora, il “supporto” della Regione arriva, oppure no, anche se piove e non nevica?

Comprendiamo che tutto si riduce a una guerra fra poveri, tipico strumento per mettere “gli uni contro gli altri “, popolazioni che vivono perennemente in un malessere forse non voluto ma offerto da una classe politica che ha guardato negli anni più alla propria progressione di carriera per meriti politici e, secondariamente, al benessere collettivo.

Poiché, sicuramente, €. 1.800.000 non basteranno per i rapaci amministratori dell’Abetone, formuliamo vivissimi auspici per una invernata piena di acqua e orfana di neve.

Acqua calda. Anzi: bollente!
«Acqua calda. Anzi: bollente!» Questo preghi ogni credente

Perché se mai dovesse nevicare troppo, come è accaduto, il buon Danti chiederebbe lo stato di calamità naturale (come ci sembra abbia già fatto) e cioè altri soldi: e noi ci siamo rotti le balle.

Regali le sue quote nelle società di risalita e convinca anche gli altri a farlo. Facciamo un bel consorzio pubblico senza spese né utili per i deficitari compartecipi privati. Allora potremmo riparlarne.

L’èra degli Agnelli che facevano pagare al pubblico i debiti delle loro fabbriche (con il ricatto dell’occupazione) e privatizzavano gli utili, e che sono sotto processo per i soldi nascosti all’estero, deve finire.

Cari amici del Sindaco Danti che ha aderito (e vi pareva?) al diktat del bomba-Renzi sul referendum: buona acqua, possibilmente calda, per tutto l’inverno!

[Felice De Matteis]

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One thought on “neve. ABETONESI, TANTO ORO QUANTO PESANO

  1. che sono diventati anche loro come i viareggini? ai viareggini bisogna tiragli i soldi con la fionda dal mote quiesa tanto a loro basta incassare non gli importa un fico secco dei turisti lo spennamento basta e avanza…meditate gente meditate

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