DOPO IL NO ALLA ISTITUZIONE DELLA COMMISSIONE COMUNALE DI REFEZIONE SCOLASTICA

Mense scolastiche senza problemi
Mense scolastiche senza problemi

SERRAVALLE. Con il voto contrario della maggioranza e dei due consiglieri di “Serravalle Popolari e Riformisti” è stata respinta durante la seduta dell’ultimo Consiglio la mozione presentata dalla sottoscritta a favore dell’istituzione di una Commissione Comunale di Refezione Scolastica. Non è la prima volta nel mio mandato che ho avanzato una simile proposta; il recente episodio del malore della bimba celiaca al Polo Scolastico, che purtroppo si è ripetuto in questi giorni, mi ha convinto e sollecitato a presentare una mozione per impegnare il sindaco e la Giunta a istituire, mediante apposito Regolamento che disciplini il suo funzionamento, una Commissione Comunale composta da rappresentanti dei genitori, dei docenti, dell’Amministrazione comunale e dell’azienda fornitrice dei pasti, con il compito di proposta, controllo e segnalazione delle eventuali irregolarità del servizio mensa agli organismi competenti e alle autorità preposte.

Nel nostro Comune la refezione scolastica non è gestita direttamente dall’ente, ma è affidata tramite gara di appalto ad una azienda esterna che si occupa della fornitura e dello sporzionamento dei pasti. Per questo, a mio avviso, l’Amministrazione ha il dovere di controllare la gestione e la qualità del servizio, come la ditta, da parte sua, ha il dovere di rendere ragione del suo operato e di eventuali irregolarità al Comune che gli affida il servizio e ai genitori e alla scuola che usufruiscono del servizio stesso.

Per il principio di democrazia e rappresentatività, di cui tanto la Giunta si fregia, tutti gli attori coinvolti hanno diritto ad essere rappresentati all’interno della Commissione; il servizio mensa non è un “affare” che riguarda solo l’Ente Comunale e l’azienda di ristorazione.

Le argomentazioni portate a sfavore dalla maggioranza in quasi due ore di discussione fanno sorridere: esiste già una commissione “mensa” all’interno del Polo Scolastico, in cui sono rappresentati genitori e docenti, con funzione di proposta e controllo; la presenza di un amministratore nella Commissione determinerebbe una “ingerenza” politica nella scuola; l’Azienda non dovrebbe essere rappresentata perché costituisce la “controparte”.

Elena Bardelli
Elena Bardelli

Precisando che la commissione “mensa” non è nata per iniziativa del Comune o dell’istituzione scolastica, ma esclusivamente per volontà del Comitato Genitori, le affermazioni dell’Assessore Querci in merito non collimano con quanto sostengono i genitori: la rappresentanza dei docenti in questa commissione figurerebbe solo sulla carta e il controllo si limiterebbe a visite occasionali alla scuola durante l’orario di refezione. I controlli da attribuire alla Commissione Comunale, invece, come previsto dai Regolamenti di altri comuni, dovrebbero essere dei veri e propri sopralluoghi nei locali adibiti alla refezione e alla cucina, con la possibilità di valutazione scritta da parte di ciascun componente da far pervenire alla scuola e all’Amministrazione. Il rappresentante dell’Amministrazione, poi, non commette nessuna ingerenza nell’ambito di competenza della scuola, perché la Commissione non coincide con l’istituto scolastico: anzi la sua figura è sinonimo di garanzia, in quanto l’Ente deve esigere che il servizio affidato venga svolto nel miglior modo possibile. Anche l’Azienda deve essere rappresentata: proprio perché è la “controparte” deve ascoltare le esigenze di tutti per rendere sempre più efficiente il servizio e fornire spiegazioni, davanti agli interessati, su eventuali disservizi.

La maggioranza avrebbe fatto migliore figura ad ammettere fin da subito la mancanza di volontà ad accogliere la richiesta per la paura del “controllo” dall’esterno, per il timore di ben altra “ingerenza”, quella dei genitori e del personale scolastico nel rapporto tra Ente e azienda di ristorazione, che, a quanto pare, deve restare di esclusiva competenza di queste due parti. Meglio lasciare una commissione interna alla scuola per accontentare le famiglie, ma che serve a ben poco non avendo alcun potere di intervento. Quando ci si ispira al principio di trasparenza e non si ha niente da nascondere, non si esclude nessuno; al contrario si facilita democraticamente la partecipazione. Chi ha votato contro la mozione si è assunto la propria responsabilità di fronte ai genitori, che davvero sanno valutare se in questa decisone il bene dei bambini è la priorità, come più volte ha rassicurato, senza però convincere i presenti, l’Assessore Querci.

Elena Bardelli Consigliere Comunale Fdi-An

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