NO ALLA LIBERALIZZAZIONE SELVAGGIA DEGLI ESERCIZI COMMERCIALI

Un centro commerciale
Un centro commerciale

FIRENZE. La Toscana chiede emendamenti alla proposta di legge sulla disciplina degli orari degli esercizi commerciali presentata dal Governo e attualmente in discussione presso la X Commissione della Camera.

Lo fa con una lettera al presidente della X Commissione a firma del presidente Enrico Rossi e dell’assessore al commercio Sara Nocentini, in cui si ribadisce un giudizio critico a due anni dall’applicazione della liberalizzazione senza regole; soprattutto per quanto fa riferimento al peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei lavoratori dipendenti e dei titolari di piccole imprese.

“II nostro obiettivo – scrivono Rossi e Nocentini – è la tutela dei diritti dei cittadini lavoratori del settore senza che per questo venga penalizzata la libera concorrenza. Per questo crediamo essenziale che venga emendata la norma che affida ai Comuni il coordinamento delle dodici chiusure obbligatorie all’anno, in occasioni di festività valutate fondamentali rispetto alla nostra storia e al sentire collettivo”. È il livello regionale invece quello valutato dalla Regione Toscana più consono a cogliere le esigenze del territorio e a poter armonizzare le specificità, al fine di evitare la possibile creazione di situazioni di concorrenza tra Comuni limitrofi.

L’altro aspetto che la Regione Toscana individua come scarsamente adeguato, e di cui chiede pertanto la modifica per bocca del presidente e dell’assessore, è quello dell’accordo non vincolante. Pur richiedendo infatti unanimità di consensi, non tiene conto di una realtà caratterizzata da interessi fortemente contrapposti, come quelli tra grande e piccola distribuzione, in cui la mancanza del vincolo da rispettare ne renderebbe fragile l’applicazione e il rispetto proprio di quel principio di tutela della concorrenza che si vorrebbe salvaguardare.

Infine, ma non certo per minore importanza, Rossi e Nocentini chiedono la garanzia per i lavoratori del settore di poter usufruire di una quota di domeniche e festività libere dal lavoro; e l’impegno affinché venga affrontato nelle sedi opportune il tema delle turnazioni e delle retribuzioni del lavoro domenicale e festivo.

[dario rossi – toscana notizie]

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