In tre distinte conferenze stampa presentate le ragioni della contrarietà all’operazione di fusione di Acquatoscana, Consiag e Publiservizi in Alia Servizi Ambientali s.p.a.
PISTOIA —PRATO. Le Associazioni “No Multiutility” in tre conferenze stampe svoltesi a Pistoia, Firenze e Prato hanno presentato la mozione sottoposta all’attenzione dei Consiglieri di circa 50 comuni toscani interessati dall’operazione che prevede la fusione di Acquatoscana, Consiag e Publiservizi in Alia Servizi Ambientali s.p.a.
La mozione chiede ai Sindaci ed ai Consigli Comunali che hanno deliberato in favore della fusione di rivedere la loro posizione. Sono stati infatti evidenziati due profili di criticità molto rilevanti sul piano giuridico-legale e ribadite le ragioni della contrarietà all’operazione
” È possibile che i consiglieri che hanno votato a favore delle delibere comunali volte a dare il consenso delle amministrazioni all’operazione di fusione – è stato detto – possano essere chiamati a rispondere di danno erariale in quanto i metodi di valutazione del concambio delle quote, assunti acriticamente (come ha dichiarato il perito incaricato di valutarne la congruità), danno per scontati presupposti incerti (come ad esempio la proroga al 2031 dell’affidamento del servizio a Publiacqua S.p.A.).
Inoltre il valore delle partecipazioni risultante dalle metodologie applicate avvantaggia in modo irragionevole il Comune di Firenze, determinando conseguentemente la riduzionedel valore delle partecipazioni di tutti gli altri comuni”.
” Da qui – ha spiegato a Pistoia Rosanna Crocini a nome del coordinamento dei comitati e delle associazioni -il rischio di eventuali contestazioni sul piano della responsabilità erariale nei confronti dei consiglieri che hanno votato a favore della fusione”.
“Nella mozione – ha concluso – viene richiesta anche la verifica (negli atti fondanti della fusione) circa la violazione di norme di legge “Imperative” riguardo al trasferimento della proprietà della rete idrica bene demaniale “inalienabile” . L’estinzione di Consiag per effetto della fusione determina un trasferimento delle stesse dotazioni a favore della costituenda Multiutility, configurando appunto la violazione del principio di inalienabilità dei beni demaniali in oggetto. Tale violazione, una volta appurata e riconosciuta, determinerebbe ricadute sull’intera operazione”.
Il testo integrale della Mozione
Andrea Balli