NOMINATO IL DIRETTORE DELLA MEDICINA NUCLEARE DEL SANTO STEFANO

È Stelvio Sestini: “Continuerò a lavorare nell’ottica di porre la centralità del paziente nella logica del servizio di diagnostica per immagini sia in termini di prestazioni innovative che di organizzazione”

Stelvio Sestini

PRATO. È Stelvio Sestini il direttore della struttura complessa medicina nucleare dell’ospedale Santo Stefano, inserita nel dipartimento aziendale di diagnostica per immagini diretto dal dottor Sandro Santini.

L’incarico quinquennale di direzione è stato conferito a seguito dell’espletamento delle procedure di selezione e della valutazione del curriculum a partire dal 1 dicembre.

Il dottor Sestini, già direttore facente funzione della struttura, si è laureato presso l’Università degli Studi di Firenze nel 1993 e si è specializzato in medicina nucleare nel 1998. Sempre presso l’Università degli Studi di Firenze ha conseguito nel 2004 il dottorato di ricerca in fisiopatologia clinica applicata, discutendo una tesi sulla malattia di Parkinson, oltre al riconoscimento del titolo di “Who’s who in the word 2009” per i progressi conseguiti nella ricerca sul Parkinson. Nel 1998 è stato Guest Researcher presso il Dipartimento di Neuroscienze Cliniche del Karolinska Institute di Stoccolma dove ha conseguito importanti risultati nello studio delle tecniche di quantificazione della captazione cerebrale di radio farmaci recettoriali.

Nel 2015, presso il Dipartimento di Medicina Nucleare dell’Università di Rostock in Germania, ha acquisito le competenze necessarie per l’attuazione di nuove tecniche di imaging bio-molecolare dedicate alla diagnosi e trattamento radio-metabolico dei pazienti oncologici in particolare con neoplasia prostatica e neuroendocrina.

Dal 1999 Sestini è stato dirigente medico nell’ospedale di Prato e dal 2018 ha assunto l’incarico di direttore facente funzione della medicina nucleare.

Un brillante curriculum quello di Sestini nel quale spiccano numerose partecipazioni a Convegni come docente ed una produzione scientifica a primo nome strettamente pertinente alla disciplina pubblicata su riviste nazionali ed internazionali. Proprio per l’attività svolta nell’ambito della medicina nucleare e per i riconoscimenti scientifici ricevuti, il professionista è stato nominato coordinatore del gruppo di studio di neurologia nucleare dell’Associazione Italiana di medicina Nucleare.

“Il mio impegno nella medicina nucleare– ha voluto sottolineare Sestini – è quello di dare continuità a ciò che è stato costruito nel corso degli anni. Continuerò a lavorare sempre nell’ottica di porre la centralità del paziente nella logica del servizio di diagnostica per immagini in modo da assicurare il miglioramento continuo della qualità in medicina nucleare sia in termini di prestazioni innovative che di organizzazione del servizio. In tal senso è stato avviato un percorso di qualità che porterà la Medicina Nucleare a conseguire la certificazione ISO9000.

L’ospedale Santo Stefano di Prato

Su questo versante è stata già operata una riorganizzazione dei percorsi di accesso, le cui prestazioni sono diversificate in funzione di diversi parametri: la fase della malattia, la tipologia di patologia, l’individuazione delle risorse a supporto dei processi medico-nucleari, sempre considerando il paziente come destinatario del servizio”.

La Medicina Nucleare di Prato, unica struttura nell’Azienda Sanitaria, opera nel campo della diagnostica in vivo, clinica e strumentale, e della terapia radio-metabolica ambulatoriale. Ha una dotazione strumentale di n. 1 Tomografo PET-TC, tre gamma-camere di cui 2 con possibilità SPECT-TC ed una con possibilità SPECT, un densitometro e due sonde-gamma. Le prestazioni effettuate annualmente oscillano dalle 14.000 alle 16.000 che comprendono prestazioni PET, scintigrafie, terapia radio-metabolica e prestazioni ambulatoriali.

La tipologia di indagini medico-nucleari ed il lavoro di squadra condotto dal personale della struttura ha permesso di raggiungere traguardi di eccellenza sia in termini qualitativi che quantitativi. La Medicina Nucleare è infatti passata da circa 2480 prestazioni PET effettuate nel 2018 a 3413 prestazioni al novembre di quest’anno. Parallelamente all’incremento numerico, anche la tipologia di indagini medico-nucleari della struttura intra ed interdipartimentale e interaziendale è stata incrementata in modo da offrire la migliore opzione diagnostico-terapeutica per il paziente nel contesto dei percorsi aziendali.

In particolare nei settori oncologico e neurologico, grazie alla introduzione di metodiche come la PET con radiofarmaci per la proteina amiloide per i pazienti con sospetta demenza, la PET con radiofarmaco fluoro-etil tirosina (FET) dedicato ai gliomi (tumori cerebrali) dell’età adulta e pediatrica e grazie alla recente realizzazione della Radiofarmacia di classe D, anche di prestazioni innovative come la PET- PSMA per i pazienti con tumore della prostata e la PET-DOTATOC per i tumori neuroendocrini.

Sempre nell’ottica di garantire ai pazienti ed ai loro familiari informazione ed ascolto sono a disposizione nella home del sito web dell’Azienda Sanitaria sezioni dedicate sia ai cittadini (come prenotare, consegna referti, contatti e orari di apertura, informazione su esami) che ai professionisti sanitari dell’Azienda Sanitaria.

[asl toscana centro]

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