Storia di una famiglia di via della Colonna, a Valenzatico, ostaggio di parcheggi selvaggi e dell’intollerabile permissivismo dell’amministrazione Mazzanti. Segnalazioni e richiami continui a vigili e ufficio tecnico, ma sempre senza risposta
CI PENSA COME AL SOLITO IL MAZZANTI
A PIGLIÀ ’N GIRO CITTADINI E SANTI!
LE MAIL della signora Paola Gori di Valenzatico, che arrivarono in redazione circa un mese fa e che sarebbero dovute andare in pagina sùbito, se prima non fossi stato raggiunto da impròvvide decisioni del magistrato, fino agli arresti domiciliari: quelle mail avevano oggetti particolarmente indicativi. Ambedue le lettere, infatti, titolavano Grave ingiustizia Marco Mazzanti.
Come si vedrà dai contenuti (testo e foto), e come dice anche un famoso proverbio napoletano, È inutile a mettere ’o rum… ’nu strunz nun addeventa babbà! Come dire che la sostanza di una cosa è quella che è e non è sufficiente una serie infinita di querele a cambiare un pezzo di cacca in babà o l’acqua in vino come alle nozze di Cana. Del resto il Manzoni è chiaro: i proverbi sono la saggezza dei popoli.
Nonostante il Comune di Quarrata abbia contratto un mutuo a strozzo e a perdere con l’assunzione di un dirigente destinato allo sviluppo del territorio (un dirigente che costa un occhio della testa e che, come ho dimostrato in vari mei articoli, perde perfino le strade e non sa ben leggere le carte e le mappe); nonostante questo, Quarrata non è affatto – come disse entusiasticamente la sindaca Sabrina Sergio Gori ai microfoni del vituperato Berlusca – “un posto dove si vive bene”.
A Quarrata si vive male. E in certi casi anche pessimamente, checché ne pensino certi spocchiosi cittadini – cui molto, e fin troppo, è concesso, grazie all’inerzia permissiva del Comune con la bandierina civica di Mattarella.
A Quarrata si vive male e la ragione è semplice e sotto la punta del naso di tutti, ferventi democratici inclusi:
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Il Comune non ha un sindaco – il Mazzanti si limita a osservare con il suo sguardo okkiònico, e a pacchettare la gente sulle spalle, a ridere e sorridere e a non fare assolutamente niente
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Quarrata non ha una giunta (li avete mai sentiti parlare gli assessori? Sono muti?)
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Quarrata non ha un segretario comunale
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Quarrata, a chi può, fa fare quello che vuole, alla faccia dei vari cittadini che hanno meno diritti di quelli che ne hanno di più
In termini di diritto romano si potrebbe parlare di cives pleno iure (cittadini privilegiati dal sangue blu) e cives deminuto iure (quelli che a Roma sono comunemente chiamati fij de ’na mignotta – che non vuol dire puttana, ma madre ignota) i quali, nell’ottica del Marchese Del Grillo non “sono un cazzo”.
Quel che succede sul Montalbano, con scandalo da parte della “giustizia” pistoiese ufficiale, succede anche in pianura, a Quarrata, in quel di Valenzatico: e precisamente in via della Colonna, dove una famiglia è ostaggio di comportamenti privilegiati in quanto ammessi e tollerati dalle sante strutture cittadine che dovrebbero mantenersi imparziali e risolvere i problemi della gente, non crearli giorno per giorno e sempre più complicati e devastanti.
È il caso di precisare – per chi non sa né leggere né scrivere – che questa situazione non viene pubblicata per stalkerizzare qualcuno, come certuni strumentalmente sostengono, ma per rappresentare la situazione insostenibile di Quarrata ai nostri lettori affezionati, cui va il più vivo ringraziamento per gli oltre 2 milioni di pagine sfogliate di questo quotidiano indipendente nel corso del 2020, che non è ancora finito: e alla faccia di chi ci vuole mandare ad Auschwitz!
Sentite cosa accade a Valenzatico (che non è Lecceto) direttamente dalla voce di una signora che non può giungere in casa propria perché la strada, in cui abita, è in mano a chi abita prima di lei e a chi impedisce i diritti altrui con l’esercizio (non censurato a dovere dal Comune) dei propri personali interessi.
Via della Colonna, in altri termini, è di chi fa prima a prendersela, proprio come il Montalbano. Tutti lo sanno perfettamente, anche in Comune. E tutti tacciono, fanno finta di mangiare una mela a morsi e girano la testa fingendo di sputarne i semi dall’altra parte con nonchalance.
Vi piace davvero un Comune così o – per dirla con la Sabrina Sergio Gori – un posto in cui si vive bene? Gli attori sono sempre i soliti, come ha scritto di recente Nocciolina. È vero: li conosciamo tutti molto, molto bene. Anche troppo…
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
È diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà d’informazione e di critica…
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Cara Redazione,
vi scrivo per segnalare un fatto grave che si sta perpetrando da ormai un anno. Io vivo a Valenzatico, in via Colonna 21, in fondo ad una strada comunale stretta che arriva fino all’argine dello Stella.
Nel novembre 2019, dopo svariati episodi incresciosi, facemmo presente al comandante Bai il fatto che, a causa dei parcheggi selvaggi dei residenti (e dei loro ospiti e parenti), nella notte del 19.01.2017 il mezzo dei Vigili del Fuoco non è potuto arrivare fino alla mia abitazione, in un altro caso il mezzo che trasportava un ausilio per mia madre, anziana e malata, non ha potuto consegnarlo al domicilio e, infine, infinite volte le mie due figlie sono state lasciate all’inizio della strada durante la notte perché i mezzi degli amici, che le riaccompagnavano, non riuscivano a passare.
Inoltre, cosa estremamente grave, in data 13 febbraio 2020, quando mia madre era in fin di vita (è deceduta quattro giorni dopo) il passaggio dalla via era completamente ostruito: un’ambulanza non poteva passare.
Tutti questi elementi sono stati riferiti prima a Bai, poi al Sindaco e agli organi competenti dell’amministrazione comunale che, sulle prime, si sono dimostrati comprensivi e possibilisti sull’ eventualità di porre rimedio alla situazione, senza, però, specificare come.
Passano i mesi, si ripresentano i medesimi problemi, aggravati dal fatto che a parcheggiare in maniera scellerata non sono solo quelli che non possiedono lo spazio per l’automobile all’interno della loro proprietà, ma anche chi, pur avendo parcheggio privato, usa la strada pubblica come autorimessa.
Ho ripetutamente chiesto agli organi competenti e al sindaco che si desse la possibilità – ritengo sacrosanta – a chiunque di poter raggiungere la mia abitazione, sia di giorno che di notte, senza dover chiedere ai vicini di spostare le loro auto (come successo varie volte) e senza dover salire con la vettura sul marciapiede per passare.
Dopo aver insistito lungamente, il Comune ha messo dei dissuasori (che, perlomeno, hanno fatto sì che un’auto in curva e quelle che impedivano la visibilità per immettersi nella Fiorentina, fossero tolte) e ha realizzato una segnaletica orizzontale del tutto inutile.
I parcheggi selvaggi sono continuati imperterriti. Ancora non capisco perché a questo punto il Sindaco non abbia acconsentito (e nemmeno mai risposto) a una richiesta logica come quella di mettere un cartello di divieto di sosta all’inizio della via, di modo che i comportamenti che stavo denunciando potessero essere sanzionati.
Data, dunque, l’assoluta mancanza di risposte e soluzioni da parte dell’amministrazione comunale, e dato il perpetuarsi dei parcheggi selvaggi, ho chiesto all’Ufficio dei Lavori Pubblici alcune informazioni sul marciapiede che occupa una buona parte della carreggiata lungo via Colonna (largo 126 cm, con zoccolo costante di 7-8 cm, senza pendenza), pensando che, magari, riducendone l’ampiezza, si sarebbe potuto acquistare dello spazio (utile allo scorrimento dei veicoli – n.d.r.).
L’Ufficio Tecnico mi ha risposto che quello in questione non è un marciapiede perché si trova al pari del manto stradale e che, pur essendo stato costruito da privati, è adesso di proprietà del Comune, che lo ritiene di pubblica utilità, come pubblico è il suolo su cui è stato costruito.
Oltre a questa risposta palesemente inesatta ed evasiva (le allego foto del marciapiede, evidentemente soprelevato), mi è stata paventata l’eventualità che, se avessi seguitato ulteriormente con le mie richieste, avrebbero potuto decidere addirittura di:
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ridurre l’ampiezza della carreggiata per autorizzare il parcheggio selvaggio
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mettere un cartello di senso unico alternato all’inizio della via…
Come se ci si potesse circolare in più sensi di marcia!
Al mio resoconto allego la risposta alla mia richiesta di informazioni sul marciapiede, le foto della situazione in più occasioni (ne ho molte altre a disposizione), alcune mail che ho inviato per descrivere il problema (vedi qui), le Pec inviate all’attenzione di Mazzanti, Bai, Valensise e Gelli.
Non vorrei che questa situazione di ingiustizia passasse sotto silenzio, perché si tratta di un comportamento che va a ledere coloro che hanno dei diritti, regalandone a profusione a chi non li possiede.
Spero che la vostra sensibilità e il vostro dovere di cronaca facciano risaltare questi fatti, prima che le ultime misure siano poste in essere.
Paola Gori
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I marciapiedi del geom. Valensise
costruiti direttamente
dai cittadini su suolo pubblico
A Quarrata funziona così: e tutti zitti
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NOTA FINALE
Vi invitiamo a leggere con attenzione la risposta del geometra Valensise, piuttosto fumosa e tergiversante; e a considerare l’ipotesi che comunque il Comune non ha intenzione di fare pulizia del fenomeno “parcheggi selvaggi”.
Un altro problema – e non secondario – è quello delle auto addossate alla scaletta che collega il ponte di Valenzatico con via della Colonna: un imbroglio che può costare parecchio a chi sale e a chi scende e deve entrare in strada per evitare i veicoli.
Da quando l’amministrazione Amadori costruì quel ponte osceno, criticatissimo, dov’è andata l’intelligenza programmatoria della sinistra che (1975-2020) non ha ancora realizzato una variante per liberare Valenzatico da una fonte sicura di pericolo e di inquinamento?
One thought on “non è lecceto. QUARRATA & STRADE CHIUSE: «CARO SINDACO, NON SI DEVONO DANNEGGIARE CITTADINI CHE HANNO DEI DIRITTI E REGALARNE A PROFUSIONE A CHI NON NE HA»”
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