PISTOIA. Giovedì 29 maggio, alle 21, al Piccolo Teatro Mauro Bolognini saliranno sul palco gli studenti-attori del laboratorio teatrale dell’istituto Tecnico Commerciale “F. Pacini” di Pistoia, sotto la guida del professore Giuseppe Grattacaso (assistente alla regia: Luca Tomasino) con lo spettacolo “Non so se mi crederete” I racconti del bar sotto il mare liberamente ispirato a “Il bar sotto il mare” di Stefano Benni, su testi di Benni, Eduardo De Filippo, Albert Innaurato, Haruki Murakami, David Mamet.
Questi gli interpreti: Marta Agostini, David Bartolini, Davide Bianco, Sofia Bizzarri, Alice Bruchi, Irene Calcagna, Lorenzo Carbone, Marie De Backer Urati, Melissa Donati, Martina Fabbri, Giada Fantozzi, Flora Foresta, Sofia Giovenco, Maddalena Giuntini, Aron Gjura, Matteo Gonfiantini, Albert Leka, Celeste Maestripieri, Chiara Malvaso, Erika Marini, Alice Marrassini, Alice Mascii, Giacomo Mazzanti, Matilde Piroddi, Giulio Soldati, Agnese Totaro, Gaia Turturro e con Luca Tomasino.
“In un bar sotto il mare – spiega il regista – strani personaggi raccontano le loro storie improbabili, nelle quali può accadere che si mescolino alla rinfusa frammenti della realtà e tracce di eventi frutto della fantasia, verità e menzogne, confessioni drammatiche e contese a colpi di maledizioni e di mangiate di salsicce, imbroglioni e truffati, ladri di Tir e graziose fanciulle, suonatori di tromba e scommettitori incalliti, motociclisti innamorati e cantanti disamorate. Tra un daiquiri e una cedrata, e molti bicchieri di vino, i racconti ci aiutano a ridere di noi stessi e dei nostri vizi, a riflettere su ossessioni e stranezze che caratterizzano le nostre esistenze. Non so se mi crederete ci riporta anche a un’Italia ormai lontana, fatta di rapporti umani più semplici, di entusiasmi più veri, che si appassionava per le imprese di Coppi e trascorreva le sere in sale cinematografiche gremite. In un luogo fuori del tempo come può essere un bar sotto il mare insomma il passato e il presente si sovrappongono e si confondono e le storie che gli avventori raccontano diventano in fondo lo specchio, a tratti ironico, a volte drammatico, delle nostre vite. Sono ventisette gli attori-studenti che ci portano in una delicata atmosfera sottomarina, alle prese con i racconti di Stefano Benni, tratti appunto da Il bar sotto il mare, ma anche con testi del primo Eduardo De Filippo, ancora molto legato alla farsa e all’avanspettacolo, di David Mamet, Murakami Haruki (dal romanzo Norwegian Wood), e dell’italo-americano Albert Innaurato, di cui vengono presentati alcuni passaggi di La trasfigurazione di Benno il ciccione”.