
PISTOIA. Il 20 ottobre 2015, intorno alle 16, mi sono trovato con l’amico Roberto, cittadino non vedente e membro dell’associazione “Dis.Attiva Disabilità Attiva” di Pistoia.
Insieme abbiamo percorso alcune vie della città (da Corso Amendola fino a via delle Mura e poi alle scuole C. Collodi) incontrando numerose difficoltà che sono state riprese attraverso un video e che potrebbero riassumersi nei seguenti punti:
- – mancanza di scivoli di accesso ai marciapiedi corrispondenti a strisce pedonali rilevabili anche da persone non vedenti
- – collocazione di punto raccolta rifiuti differenziati in coincidenza di fermata autobus e attraversamento pedonale in corso Amendola
- – pessimo stato dei marciapiedi, del manto bituminoso, di gran parte della segnaletica dedicata all’attraversamento dei pedoni che in ben due punti di via delle Mura (in corrispondenza di via delle Logge e di via dei Magi) è addirittura assente con grave pericolo per chi tenti di attraversare quel passo
- – collocazione di arredi urbani costituenti impaccio per i portatori di handicap
- – parcheggio abusivo dei mezzi più vari in zone non consentite, addirittura l’area in prossimità del parcheggio ex-Salvestrini risultava occupata da molti veicoli sia sulle strisce pedonali che sul marciapiede a lato
- – totale assenza, sebbene si trattasse di aree molto trafficate in quella fascia oraria e in coincidenza dell’uscita dalle scuole collodi degli studenti, degli agenti della polizia municipale che raramente abbiamo occasione di veder pattugliare le zone riprese nel nostro video.
Perché a Pistoia si ripete continuamente il parcheggio su marciapiedi e aree non consentite senza che questi automobilisti vengano sanzionati e fatti circolare?
Perché tutte le volte che si chiama il centralino della Pm per segnalare questi fenomeni si riceve sempre la risposta: “Se abbiamo tempo mandiamo qualcuno”?
Buon giorno e scusatemi…ho letto solo ora. essendo io un istruttore che lavora con persone minorate della vista ho un’opinione ben precisa. Intanto una di ordine generale: questa è una società nazistoide, che si riempie la bocca di termini che suonano bene, pieni di comprensione, empatia, bontà. Si fanno inutili convegni (cui purtroppo si prestano anche le associazioni che tutelano gli interessi dei non vedenti) che si risolvono in frasi piene d’ispirazione, molto eleganti e ben scritte e….dei bei buffet. Si mettono in piedi, a livello territoriale commissioni ineffiicenti quali i GOM, che non riescono nemmeno a garantire che un allievo non vedente abbia il sostegno all’inizio dell’anno scolastico e non dopo 2 mesi…. commissioni dispendiose fatte da una mezza dozzina di persone che se va bene vedono una volta l’anno l’utente (ma solo la neuropsichiatra e se va bene l’assistente sociale). Commissioni che di chiedere un parere a chi lavora sul campo non ci pensano quasi mai…
la società d’altro canto è fatta, come dicevo della stessa gente che in altre epoche storiche ha reso possibile l’ascesa del nazismo…quindi di che ci si meraviglia? Personalmente ho potuto constatare di persona sulla strada, come di fronte ad una persona cieca con bastone bianco, sulle strisce pedonali, del ponte della Questura, passano almeno 30-40 auto prima che uno si fermi: i più rallentano incuriositi, guardano e poi via di gas! Ho potuto constatare come moltissimi bar pistoiesi, si rifiutino di dare le chiavi del bagno a un non vedente per paura che sporchi, adducendo le scuse più varie: chi dicendo che è guasto, chi dicendo di non avercelo il bagno! Ricordo di aver fatto intervenire i vigili più di una volta… a volte aspettando di aver finito la lezione in modo da non umiliare ulteriormente i ragazzi non vedenti, ma a volte ho proprio voluto che questi prendessero atto della necessità di lottare per i propri diritti. Ricordo ancora un signore in via Puccini all’altezza delle marconi, che mentre un ragazzo con cui facevo lezione percorreva il marciapiede arrivò tranquillo con il suo kangoo parcheggiando completamente sul marciapiede e occupandolo tutto. Mi ero così arrabbiato che, dopo un debole tentativo di discolparsi se la filò a gambe levate. Sono comunque tantissimi gli episodi.
Ricordo un’insegnante di sostegno delle medie che ad un ragazzo non vedente che non capiva una cosa disse di guardare la lavagna. Provai a farla cacciare, ma non ci fu niente da fare e qui, mi spiace dirlo, entra in gioco anche la pochezza attuale dell’associazione dei non vedenti, molto timida e troppo propensa ai compromessi con le autorità, per difendere al meglio i diritti delle persone minorate della vista. Mi chiedo per esempio perchè tollerano che l’assistenza ai loro iscritto più giovani a scuola, sia lasciata nelle mani di generici senza ne arte ne parte. A volte mi chiedo cosa sia rimasto dello spirito di persone come Aurelio Nicolodi e Augusto Romagnoli, che fondarono l’Unione Italiana Ciechi e marciando su Roma ottennero cose impensabili per i non vedenti. Ma anche al compianto Professor Monti, un dirigente dalla grande caratura che non avrebbe mai permesso l’attuale decadimento. Eppure i numeri di questa associazione sono tali che potrebbero tranquillamente, se vi credessero, influenzare fortemente le scelte delle amministrazioni locali e nazionali.
Massimo Scalas