“NON VOGLIAMO UNA TOSCANA ROSSO SANGUE” SCENDE DI NUOVO IN PIAZZA

Locandina evento. 1
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LIVORNO. “Libertà di vivere i boschi e le campagne e diritto alla sicurezza per tutti i cittadini” queste alcune delle motivazioni che spingono i cittadini toscani contrari alla nuova legge regionale Remaschi sulla caccia, a scendere ancora una volta in strada!

La legge regionale Remaschi è una legge creata dall’assessore Remaschi (Pd), da cui prende il nome, ed approvata dalla giunta regionale grazie ai voti di Pd e centro destra, e all’approvazione e alla firma del presidente Enrico Rossi (Pd).

È una  legge  che prevede la possibilità per i cacciatori di sparare tutto l’anno a caprioli, cervi, daini, mufloni e cinghiali, anche mamme e cuccioli, senza alcuna pietà, e di farlo ovunque e in ogni periodo dell’anno, anche durante l’estate, il periodo del turismo per eccellenza, turismo che è una delle entrate maggiori per la regione Toscana.

Nata come rimedio al presunto aumento in numero di ungulati, aumento non provato tuttavia dai dati che la regione stessa invia ai cittadini che ne fanno richiesta, la legge Remaschi  pensa di far risolvere ai cacciatori un problema creato in tanti anni proprio da questi ultimi, che traggono tra l’altro benefici economici dalla caccia stessa e che non hanno alcun interesse nel risolverlo.

Locandina evento. 2
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Se non che  nel 2016, sappiamo ormai perfettamente, come dimostrato in molti articoli scientifici in tutto il mondo, che la caccia sarebbe la causa dell’aumento degli ungulati e degli incidenti stradali, quindi la legge Remaschi, aggraverebbe solo il problema, e provocherebbe per giunta un aumento dell’ inquinamento del suolo con piombo e altri metalli pesanti, danneggerebbe irreversibilmente la fauna selvatica in toto e la biodiversità,  permetterebbe sempre più libertà di movimento ai cacciatori, a cui in Italia è persino consentito di invadere legalmente la proprietà privata di chiunque, e metterebbe ulteriormente  a rischio la libertà e la sicurezza di cittadini e turisti!

In opposizione a questa legge sono scesi in campo molti personaggi famosi e molte associazioni, ma nulla è servito a bloccare il Pd e la sua corsa alla militarizzazione di boschi e campagne toscane, non prestando attenzione né a pareri scientifici italiani, né internazionali. Esistono infatti numerosi piani alternativi per il contenimento degli ungulati, sicuri ed efficaci quasi al 100%, come i dissuasori sonori da poco sperimentati nello stesso Parco di San Rossore (Pi).

I cittadini, offesi e spaventati, hanno creato un comitato cittadino a cui tutti possono aderire, che da mesi scende in piazza per informare sempre più persone dei controsensi della regione, dell’inutilità della caccia  e anzi della sua incidenza sul presunto problema che si vorrebbe invece risolvere.

Il prossimo appuntamento sarà a Livorno, il 24 luglio dalle 21 alla Terrazza Mascagni, dove il Comitato Cittadino “Non Vogliamo una Toscana Rosso Sangue” organizza una serata pacifica, a lume di candela, una serata di informazione, di giochi di strada e musica, per dire un forte e chiaro “No” alla legge ammazza tutto del Pd, la Legge regionale Remaschi!

[comitato non vogliamo una toscana rosso sangue]

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One thought on ““NON VOGLIAMO UNA TOSCANA ROSSO SANGUE” SCENDE DI NUOVO IN PIAZZA

  1. Posso non volerla neanche io una Toscana rosso sangue. Ma quando la sera di lunedì 11/7 alle 22.15 scendendo dal Passo della Collina arrivo al km 3+200 (appena a valle del Burchietti) e vedo, sulla destra, un daino che, dopo poco attraversa tranquillo la strada, devo dedurre che siamo in presenza dell’ennesimo segnale di uno squilibrio in atto (dopo aver parlato dei cinghiali che rufolano ovunque, del capriolo tra le case di Capostrada, dei cervi che attraversano la Montalese, e di tanto altro ancora). E questo squilibrio, in qualche modo, ma velocemente, va sanato. Anche impedendo a “ripopolatori” improvvisati di fare altri danni, se è il caso.
    Piero Giovannelli

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