normali & sindacato-conformi. MA SE TI DICONO DI NON FARE, PERCHÉ FAI E ROMPI I CORBELLI A CHI NON FA?

La Nazione di domenica 7 giugno riporta un titolo che rilancia il fronte dei contrari

 

PRATO. Dobbiamo dirlo, e a voce alta, che la maestra pratese Francesca Sivieri della scuola Meucci ci piace e noi, vogliamo abbracciarla e sostenerla.

La temeraria “dipendente pubblica” ha avuto il coraggio di rovesciare lo schema imposto dal main stream della maestre rispettose e ligie al Dpcm costrette al riposo coatto dal confinamento del Covid-19.

Il gesto “rivoluzionario” è stato quello della lettura di favole all’aperto di un parco cittadino, organizzato dalla maestrina con un gruppo di mamme, che è finito nel mirino dei sindacati in particolare della Cisl di Prato e che l’ha stigmatizzato duramente dicendo “… la Sivieri fa passare le colleghe da vagabonde e le umilia”. Non è certo la Sivieri che fa certe affermazioni che, appartengono al convincimento delle gente comune e non certo perché lo diciamo noi!

Claudio Gaudio preferisce l’immobilismo con un intervento teso a una improbabile difesa dei privilegi delle maestre

Così è stato qualificato da Claudio Gaudio, segretario Cisl scuola di Prato, un punto di vista che è condiviso, sui social, da colleghe e persone che lavorano nel mondo della scuola pubblica; e noi non avevamo dubbi sulla loro positiva acclamazione interessata.

Il mondo del pubblico impiego è – dimostratamente –  la zavorra che farà fallire l’Italia: non solo per il sistema scuola, ma anche per l’andazzo della giustizia, le partecipazioni (vedi Alitalia) affidate alle correnti di politici lungimiranti (per le loro rendite) che ne fanno centro di potere e controllo della nazione. E soprattutto “puppismo” puro.

Nel mondo del pubblico impiego, qualunque iniziativa tesa a differenziare e migliorare il “sistema” è uno scossone che mette in cattiva luce chi vive di inerzia e inefficienza e la malattia si chiama “statalismo”.

Non contestiamo il pensiero del sindacalista Claudio Gaudio, che critica la Sivieri perché avrebbe preso questa iniziativa: “…senza pensare alle regole di sicurezza per i bambini”. Diciamo che l’argomento è ridicolo e pretestuoso, dato che permette ai benpensanti moralisti di sinistra, che vedono minacciati privilegi e rendite, di articolare delle strabilianti critiche invece di quintali di elogi e complimenti: il mondo alla rovescia che ci fa dire “povera Italia e poveri italiani”.

Azzolina ministra copina… sarà pro o contro a certe iniziative “liberal-progressiste”?

La repressione di una tale iniziativa, spontanea (che dovrebbe essere premiata e incoraggiata) è la dimostrazione di un paese che soffoca sul nascere la speranza di un risorgimento culturale e, dunque, politico.

In un’intervista radiofonica, la maestra di Prato si è difesa così: “Sono rimasta molto dispiaciuta da certe reazioni. Il mio unico desiderio era di essere utile per la comunità. La mia decisione è nata dal cuore. Non penso di aver offeso nessuno. Ognuno è libero, nel rispetto delle regole, di creare eventi di questo tipo. Tante colleghe mi hanno sostenuto”.

Inutile dire che la generalità delle mamme è stata entusiasta e molti bambini sono stati portati alle lezioni all’aria aperta, ancorché non facessero parte della scolaresca: una medaglia ricevuta sul campo dalle famiglie, che vale più di qualunque valutazione ministeriale.

Che dire se non abbracciarla e farle un pubblico encomio? La Sivieri precisa che “Tante colleghe avrebbero voluto fare una analoga iniziativa ma poi hanno avuto paura… trovandosi parte di un sistema”.

Dunque, è il sistema che è malato: cambiamolo!

Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it]


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