MONTALE — AGLIANA. L’autunno arriva e insieme a lui, arrivano i corsi di “educazione per gli adulti”, predisposti a pagamento (modico) dalle Amministrazioni di Agliana e Montale.
L’assortimento delle discipline trattate è davvero variegato ed esteso, da coprire l’intero scibile umano: che ne direste di una preparazione base per la lingua Araba (ma ce ne sono altre sei opzionabili per il miglior melting pot), per imparare a fare delle deliziose torte vegetali, yougurt kefir, yoga dinamico o pilates?
L’opuscolo di presentazione dei corsi è davvero accattivante, persuasivo e anche tempestivo (le iscrizioni sono aperte fin dal 1 settembre 2017!): ognuno potrà riconoscersi interessato a qualche esperienza educativa e sentirsi più interdisciplinare e così divenire “modificato”, grazie a una efficace “opera educativa”, svolta in modo “deliberato e organizzato”.
Abbiamo curiosato nell’elenco e – con questa nota – ci permettiamo di fare qualche considerazione sulla formula usata dagli estensori del testo di accompagnamento sulla quale abbiamo contato, tra frontespizio e testo, ben cinque volte la parola “educazione” che è certamente esuberante e che ci ha colpito.
La Treccani, spiega bene che “l’educazione” è un: processo attraverso il quale vengono trasmessi ai bambini, o comunque a persone in via di crescita o suscettibili di modifiche nei comportamenti intellettuali e pratici, gli abiti culturali di un gruppo più o meno ampio della società. L’opera educativa è svolta… in modo deliberato e organizzato, da istituti sociali naturali (famiglia, clan, tribù, nazione ecc.), e da istituti appositamente creati (scuole, collegi, centri educativi ecc.).
L’opuscolo congiunto dei Comuni spiega meglio che: stiamo vivendo un difficile momento sociale ed economico, aggravato, a livello internazionale, da tensioni fra popoli che disorientano i cittadini nel percepire le differenze come opportunità per crescere nella collaborazione e nella solidarietà. Ma è proprio nei momenti di difficoltà che devono essere più pressanti gli interventi sull’apprendimento lungo tutto il corso della vita, perché è con una conoscenza sempre aggiornata e trasversale che si superano le diffidenze, i pregiudizi, le preclusioni e i fondamentalismi.
Insomma, avete capito bene: si tratta di una chiara iniziativa di taglio multiculturalista, indirizzata dunque alla coltivazione dell’approccio più favorevole all’immigrazione, alle Cooperative (che lo implementano), le Ong che lo favoriscono e tutta la sequela di organismi/enti coinvolti nel mantenimento dello status di accoglienza continua alla quale il nostro paese è geograficamente costretto.
Viste le ipotesi di indirizzo dell’educazione ( ma forse è meglio dire ri-educazione, tristemente famosa nei campi dei Khmer rossi?) siamo sicuri che anche il famoso Don Massimo Biancalani, avrebbe modo di poter bene tenere un corso sull’accoglienza di immigrati (per chi ci ha qualche vano libero in casa, in un nuovo fai da te dell’accoglimento diffuso) e un altro sul multiculturalismo.
Che ne pensano i sindaci Mangoni e Betti? Lo predisporranno per l’edizione 2019/2020?
Noi — ne siamo già ben consapevoli – lo apprezzeremo con sicura soddisfazione.
[Alessandro Romiti]