PISTOIA. Un grande successo di partecipazione per il concorso di idee per la riqualificazione di piazza Spirito Santo: sono stati ben 99 gli elaborati presentati, che saranno esaminati da una commissione giudicatrice di grande qualità composta, tra gli altri, dall’architetto di fama internazionale Adolfo Natalini, dal professore universitario Gianluca Belli e dall’artista Vittorio Corsini.
I termini del bando, dal titolo “Uno spazio urbano aperto a tutti. Riqualificazione di piazza Spirito Santo”, pubblicato lo scorso 9 dicembre sulla Gazzetta ufficiale e sulla Gazzetta Europea, e successivamente su alcuni quotidiani nazionali e locali, scadevano ieri, martedì 11 febbraio, alle ore 13.
Sempre nella giornata di ieri, con determina dirigenziale è stata nominata la commissione giudicatrice: per l’importanza del progetto di riqualificazione di una delle più belle piazze di Pistoia, inserita in un delicatissimo tessuto della città storica, i membri della commissione scelti sono professionisti di grande profilo nelle materie di architettura, storia dell’architettura e delle arti grafiche. La commissione è formata dall’architetto pistoiese Adolfo Natalini, dall’artista e docente di sculture a Brera Vittorio Corsini, dal professore di storia dell’architettura Gianluca Belli, dalla dirigente del servizio governo del territorio del Comune Elisa Spilotros e dalla dirigente del servizio lavori pubblici Maria Teresa Carosella.
La commissione adesso avrà tempo fino alla fine di marzo per decidere l’esito del concorso che si concluderà con una graduatoria di merito e con l’attribuzione di cinque premi (6000 euro al primo classificato, 5000 euro al secondo, 4000 al terzo, 3000 al quarto, 2000 al quinto). Al primo classificato l’Amministrazione, valutati i requisiti, intende affidare anche la realizzazione dei successivi livelli di progettazione che dovranno tener conto di un preliminare confronto con la città. Il bando, infatti, oltre a contenere, come spunto iniziale di riflessione, l’esito della consultazione effettuata nel dicembre scorso e riassunta nel documento “Piazza Spirito Santo: idee e suggerimenti raccolti”, richiede esplicitamente la presentazione di un progetto di partecipazione attiva della città.
La commissione, cioè, è chiamata a valutare le proposte non soltanto sulla base della loro qualità estetica e funzionale, della fattibilità tecnico-economica e della sostenibilità ambientale ed energetica, ma anche, per ben un quinto del punteggio, per la proposta operativa di partecipazione della città alla successiva fase di redazione del progetto. Per far questo il progettista dovrà dedicare due mesi per confrontarsi, in un rapporto diretto con l’Amministrazione, con la città e con le proposte e i contributi dei cittadini pistoiesi. È questo un elemento di particolare innovazione che permetterà al progettista di indicare scelte di riqualificazione della piazza consapevoli e radicate nella vita e nella storia della città. Dalla conclusione della fase di partecipazione, il progettista avrà altri 60 giorni di tempo per la redazione del progetto.
L’obiettivo del concorso è quello di selezionare idee di valorizzazione e riqualificazione della piazza, anche attraverso nuovi arredi, una pavimentazione ben disegnata e un assetto illuminotecnico adeguato, la cui realizzazione dovrà essere contenuta nella spesa complessiva di 600.000 euro. La previsione di pedonalizzazione della piazza consentirà il recupero dello spazio per la vita cittadina, come il passeggio, l’interscambio sociale e culturale e, con il tempo, l’affermazione di un commercio di vicinato. I posti auto per residenti verranno preventivamente ricollocati nelle zone limitrofe, sulla base degli esiti dell’aggiornamento del Piano Urbano della Mobilità, che sarà consegnato a stralci all’Amministrazione, a partire proprio dal piano della sosta.
La riqualificazione della piazza potrà prevedere il mantenimento o il trasferimento dell’attività mercatale, l’introduzione di attività di somministrazione di alimenti e bevande, lo svolgimento di temporanee manifestazioni culturali, ma tutte le ipotesi dovranno essere tra loro coordinate negli spazi e nei tempi ed essere compatibili con la presenza dei residenti oltre che con l’esigenza di una loro concreta fattibilità, che consenta il rilancio socio economico del centro cittadino. Nel caso in cui le proposte suggeriscano il superamento di elementi, quali ad esempio la palma o il monumento a Niccolò Forteguerri, o attività presenti nella piazza, come il mercato bisettimanale, devono farsi carico di indicarne una loro adeguata ricollocazione nell’ambito della città compresa entro la cerchia delle mura medicee. Per incentivare la partecipazione di giovani professionisti, il bando ha previsto che nel gruppo di progettisti ci siano almeno un professionista laureato in architettura o ingegneria, abilitato da meno di cinque anni all’esercizio della professione e, in caso di raggruppamento di operatori economici con 4 o più associati, almeno la metà dei progettisti debba essere abilitata da meno di cinque anni all’esercizio della professione.
Adolfo Natalini, nato a Pistoia il 10 maggio 1941, si è laureato nel 1966 a Firenzee, nel medesimo anno, fondò il Superstudio con Cristiano Toraldo di Francia e altri. L’esperienza del Superstudio, che terminò dopo circa venti anni, trovò ampio risalto sulle riviste specializzate. È considerato uno degli iniziatori dell’architettura radicale, una delle avanguardie più significative degli anni Sessanta e Settanta. Alla fine degli anni sessanta, con Roberto Barni, Umberto Buscioni e Gianni Ruffi è stato membro della Scuola di Pistoia. Proseguendo l’attività autonoma, Natalini ha elaborato una serie di progetti in Italia, Germania e Olanda. Docente presso l’Università di Firenze, nel 1991, assieme a Fabrizio Natalini, ha creato lo studio “Natalini Architetti”. Tra i progetti realizzati ricordiamo il centro annonario di Pistoia (1982–1990), Teatro della Compagnia a Firenze, Boscotondo, Helmond, Paesi Bassi, ampliamento del Museo dell’Opera del Duomo di Firenze (2009), Polo universitario di Novoli di Firenze, polo universitario di Porta Tufi a Siena, progetto per i Nuovi Uffizi.
Gianluca Belli, professore associato di Storia dell’Architettura preso l’Università di Firenze. Il campo prevalente di ricerca riguarda l’architettura italiana del Quattro e del Cinquecento (studi su Giuliano da Sangallo, Giulio Romano, Bartolomeo Ammannati), indagata anche attraverso la storia delle tecniche costruttive. Ha condotto studi anche sull’architettura ottocentesca e novecentesca, tra i quali, si segnalano quelli su Karl Friedrich Schinkel, su John Soane, su Giuseppe Manetti, sull’architettura toscana del Novecento.
Vittorio Corsini è nato a Cecina (Li) nel 1956.Vive e lavora a Firenze. Ha partecipato alla XIII Quadriennale (1996) ed ha esposto in numerosi musei in Italia come il Museo Pecci di Prato, Palazzo Fabroni a Pistoia, la Galleria d’Arte Moderna-Villa delle Rose a Bologna, il MACRO Mattatoio a Roma, il Palazzo delle Papesse a Siena. Ha realizzato opere pubbliche permanenti a Torino, Quarrata, Peccioli, Poggibonsi, Pontassieve.
Nella foto, da sinistra: Elisa Spilotros dirigente servizio governo del territorio; Vittorio Corsini, artista; Adolfo Natalini architetto; Maria Teresa Carosella, dirigente del servizio lavori pubblici e Gianluca Belli, professore associato di storia dell’architettura dell’università di Firenze.
[quilici – segr. sindaco pt]
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