PISTOIA. Due premesse. La prima: leggete questo pezzo con attenzione: per la prima volta scriveremo da tifosi. Sappiamo bene che non si fa, non si deve fare, ecc.: siamo noi i primi a saperlo e dunque a scriverlo. Chi scrive deve ragionare, non lasciarsi trasportare dalla sola passione, dal tifo, che acceca anche chi ci vede benissimo.
Ma “una tantum”, lo faremo e capirete il perché. La seconda: non è nostra intenzione giudicare chi lavora con competenza serietà persino amore, in una parola con professionalità – non siamo nessuno per farlo, siamo i primi a rispettare il lavoro altrui – né disturbare chi gareggia.
Però, però… quella che proveremo a scrivere è una breve storia di sentimenti, una storia di una città che, può apparire fredda, ma che in fondo in fondo vuole un gran bene a un ragazzo, a dei giovani, a dei giovani uomini e a delle giovani donne.
Questo è il rapporto di Pistoia con il nuoto: può sembrare che non ci sia, per la scarsa considerazione talvolta degli amministratori pubblici alla disciplina sportiva e alle sue problematiche (specie d’impiantistica), ma in realtà, sotto sotto c’è eccome, perché la città, i suoi abitanti si sono a mano a mano affezionati a degli atleti, i portacolori della Nuotatori Pistoiesi, che sono cresciuti, maturati, che hanno raggiunto risultati soltanto impensabili anni fa.
E questo grazie principalmente alla guida tecnica di Massimiliano Lombardi, un grande di questo sport, validamente supportato da un ex eccellente nuotatrice, Alice Ieri, e alla dirigenza guidata da Giancarlo Lotti, un gruppo di appassionati dimostratisi con la testa sulle spalle e che quindi merita elogi. In questi giorni si stanno svolgendo i Campionati Italiani Assoluti Primaverili a Riccione, la massima competizione natatoria del nostro Paese: far bene lì, far registrare i tempi o vincere un titolo significherebbe partecipare ai prossimi Mondiali, in programma ad agosto 2015 a Kazan, in Russia.
Ma attenzione: nel 2016 torneranno le Olimpiadi, questa volta in Brasile, a Rio de Janeiro. Perdonateci, allora, se ci viene da esclamare, sarebbe bello, come in tutte le storie a lieto fine, se i nostri (Bonacchi ma anche Alice Nesti, partiti dalla città di Giano per andare a prepararsi altrove, rispettivamente a Verona e San Marino, in luoghi ove ci sono condizioni logistiche migliori per allenarsi) tornassero a casa, da quel Lombardi e in quella piscina-pozzangherina (scritto con tutto l’affetto possibile, sia chiaro) della “Boario”.
Perché sarebbe ancor più Pistoia… una Pistoia già arrivata ai Giochi Olimpici, nel 2012 a Londra con la già rammentata Alice Nesti, una Pistoia che pur piccina ha già dimostrato di poter fare grandi cose.
Et voilà, il tifoso Barni: che saluta e sparisce, com’è giusto che sia. Lasciando il posto al giornalista, che però apprezza le storie. Le belle storie.