nuova questura. PISTOIA, DOVE SI BUTTANO VIA I QUATTRINI DELLA GENTE

Ultima spiaggia
Ultima spiaggia

PISTOIA. Primo consiglio comunale del 2016: la maggioranza compattamente tace mentre il provvedimento che costerà alla città 512.000 euro va avanti.

Per chi si fosse distratto, a Pistoia stiamo acquistando un pezzo di terra che non serve se non per uso pubblico, di passo per l’accesso alla nuova Questura.

Il suddetto suolo sarebbe dovuto essere acquistato da chi poi riscuoterà l’affitto dell’edificio, la Cmsa, la Cooperativa che ha realizzato gli stabili le cui pertinenze sono oggetto della delibera, questo è ciò che sostengono le forze d’opposizione. Invece ce lo compriamo noi: con soldi buoni dei pistoiesi, ma praticamente buttati via.

Insomma è come acquistare un accesso alla casa di cui qualcun altro è proprietario.

Fin dall’inizio del dibattito è stato chiaro che non ci sarebbe stato spazio per modifiche rispetto alla decisione di spesa.

I consiglieri Margherita Semplici, Del Bino e Gallacci sono stati i primi a dichiarare il disagio che è derivato loro da un’informazione insufficiente su tutta la faccenda.  Le difficoltà della maggioranza che avevano determinato la sospensione dell’ultimo consiglio comunale del 2015 per mancanza del numero legale, avevano impedito il chiarimento pubblico ritenuto necessario.

Alessandro Capecchi ha chiesto al Sindaco perché non richiedere una servitù di passo anziché procedere a un acquisto così oneroso.

Alessio Bartolomei
Alessio Bartolomei

Il consigliere Alessio Bartolomei interviene dicendo che si sarebbero potuti risparmiare tutti questi soldi solo se – non i consigli comunali precedenti – ma la giunta, nell’anno 2010 con un’improvvida delibera, sbagliando e non trattando con Ferrovie dello Stato non avesse provocato le conseguenze che oggi il consiglio è costretto ad affrontare.

Il consigliere di opposizione aggiunge “Che cosa avrei fatto io? Sapendo che abbiamo alle spalle una città da tutelare si poteva mandare una bella lettera a Sistemi Urbani (cioè Ferrovie dello Stato) dicendo che nel mese di maggio del 2016 apre la nuova questura e per aprire c’è da passare su un pezzettino di terra che sembra essere di proprietà vostra e intanto ci dovete dare una servitù…”.

Secondo Bartolomei sarebbe meglio rischiare un contenzioso domani, quando sarà chiaro che quella terra non vale nulla, non serve a nulla se non ad accedere a quegli edifici pubblici, piuttosto che pagare ora tutti quei soldi. E invoca Striscia la notizia.

Il Sindaco infine prende la parola e dichiara di rispondere volentieri a tutte le questioni che erano state poste.

Prima ricorda di aver inviato il 23 ottobre alla Commissione Uno, la pratica di cui si tratta, se la commissione se n’è fatta carico solo alla fine di dicembre ciò non è addebitabile alla giunta.

Se avessimo potuto risparmiare questi 512.000 euro saremmo stati i primi a volerlo fare – dice così, più o meno, Bertinelli –, ma alle spalle c’è un tracciato che viene da lontano. La vicenda è iniziata con le vecchie Ferrovie dello Stato e poi si è completata con Sistemi Urbani S.p.A. che ha il compito di valorizzare gli immobili di Ferrovie dello Stato. Le amministrazioni precedenti hanno sottoscritto accordi che ci legano le mani.

Il Sindaco ricorda che Capecchi, Bartolomei e altri erano presenti in consiglio comunale anche quando nei precedenti mandati si era affrontata la questione e ne rimprovera l’inerzia.

Capecchi interrompe rivendicando la propria azione all’epoca dei fatti e il Sindaco lo mette a tacere, sibilando anche un paio di frasette su supposte vicinanze del consigliere di Pistoia Domani a metodiche meno che democratiche di altre epoche… “Io ho ascoltato ora ascolti lei, Capecchi”.

Per il Sindaco chi interrompe è fascista, a meno che non si tratti di lui stesso medesimo.

Le parole di Vauro
Le parole di Vauro

Insomma per il Sindaco errore c’è stato. L’hanno commesso i suoi predecessori, ma non c’è niente da fare, pacta sunt servanda.

Siamo al voto, l’opposizione pur essendo contraria al provvedimento decide di uscire dall’aula per non dare l’impressione di voler contribuire a ritardare l’apertura della nuova sede della Questura, tanto attesa. Della minoranza restano in aula solo Bartolomei che voterà contro, dichiarando di non voler associare il suo nome a tale esorbitante e incongrua spesa; e Salvatore Patanè che si asterrà.

Con diciannove voti favorevoli della maggioranza l’acquisto è autorizzato.

Archiviato l’episodio delle pertinenze della nuova Questura, si dà il via alle comunicazioni.

Per prima la dottoressa Breschi ricorda il dott. Cheli, recentemente scomparso, con le sue tante doti umane e professionali sottolineando la buona sorte che ha consentito al bravo medico di vivere un’epoca in cui la medicina e la professione medica non dovevano subire la spersonalizzazione e i tagli dolorosi della sanità contemporanea.

La seconda comunicazione della consigliera Breschi si basa sull’intervento di Lucia Annunziata relativo ai fatti di Colonia. Le parole di biasimo pronunciate nei confronti dei riprovevoli episodi di fine anno, provenendo da una donna di sinistra e presentate da una consigliera del Pd assumono un particolare valore dato il generale assordante silenzio, specialmente da parte delle donne di quella parte politica.

Su tale argomento anche il Sindaco è intervenuto, dicendo che le parole di Vauro, sono urtanti ma tutto sommato è bene riflettere perché è difficile dare giudizi… – per chi non lo sapesse sta parlando del vignettista (pistoiese) che ha disegnato un bullaccio di provincia con catenone e crocifisso al collo che, sotto il titolo “Europa dopo i fatti di Colonia uno scatto d’orgoglio”, dichiara “le nostre donne ce le stupriamo noi”.

Bertinelli ha anche aggiunto che questo è un Paese in cui si tiene in eccessiva considerazione la stirpe, infatti siamo stati capaci di riconoscere il diritto di voto a chi vive all’estero perché di stirpe italiana, e non si fa votare chi vive qui solo perché non è cittadino.

Anche la filosofia vuole la sua parte. Alé!

[Paola Fortunati]

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