NUOVA TASSA SUGLI IMMOBILI: BERTINELLI CON I “COMUNI VIRTUOSI” PER L’IMU BASE SULLA PRIMA CASA

Samuele Bertinelli
Samuele Bertinelli

PISTOIA. Il sindaco di Pistoia Samuele Bertinelli interviene sulla nuova tassa sugli immobili:

“Convinti che il compito dell’Amministrazione non sia quello di agitare i problemi, ma di contribuire a risolverli, abbiamo finora operato alacremente per perseguire un progressivo riequilibro strutturale del bilancio, senza cedere a lamentazioni pubbliche sui tagli, rilevantissimi, ai contributi statali operati dal Governo già negli anni scorsi.

Le recenti decisioni del Governo sulle imposte locali, insieme agli ormai cronici ritardi dei contributi erariali a ristoro di spese che il Comune anticipa con risorse proprie, chiedono però quest’anno ai comuni sforzi insostenibili e iniqui, di cui è bene che tutti i cittadini siano a conoscenza. Pistoia potrà affrontarli, solo perché ha già operato una radicale e rigorosissima revisione della spesa interna, che ha permesso di tagliare fino ad ora 6 milioni di euro, a cui si aggiungeranno altri 2 milioni di tagli nel 2014, senza toccare, ed anzi incrementando, i servizi al cittadino. Dopo un anno di dibattito politico concentrato sulla abolizione dell’IMU e la confusione generata dalla perdurante incertezza sulla effettiva copertura finanziaria da trasferire ai Comuni, il Governo ha dato vita alla nuova tassa sugli immobili, la IUC: una vera e propria manovra regressiva che è destinata a colpire – per come è congegnata – le fasce più deboli della popolazione.

In primo luogo, l’IMU non è cancellata, ma resta in via definitiva per le case di lusso, seconde abitazioni e altri fabbricati. Per le abitazioni principali viene introdotta la TASI (tassa sui servizi indivisibili), che vale anche per gli altri immobili, ma con la differenza che non sono previste le detrazioni dell’IMU (duecento euro per tutte le prime case, e 50 euro per ogni figlio fino a 26 anni di età): il paradosso è che i pochi proprietari di case di lusso, sull’Imu, continuano a godere di queste detrazioni, mentre la più parte di coloro che possiedono case, anche modeste, devono pagare interamente una tassa misurata sulla stessa base imponibile.

La lettera inviata a Letta
La lettera inviata a Letta

Per quanto riguarda le detrazioni, poi, finora sono state soltanto annunciate e, comunque, se saranno confermate, dovranno essere finanziate attraverso l’aumento delle aliquote TASI, ovvero ridistribuendone il carico sui contribuenti.

Ma il paradosso più evidente riguarda la destinazione di 700 milioni di euro per recuperare interamente il mancato gettito IMU ai soli comuni che, nel 2012 e nel 2013, avevano aumentato l’aliquota base dell’IMU oltre il 4 per mille, mentre i comuni che, come Pistoia, hanno scelto di tagliare la spesa interna – dal personale, alle utenze, alle manutenzioni – piuttosto che aumentare l’imposizione fiscale per i propri cittadini, sono esclusi da questa ripartizione. Anzi, l’IMU dei nostri immobili finisce per finanziare il fondo destinato agli altri comuni: il contrario del federalismo municipale, e il contrario di quella “solidarietà comunale” che beffardamente definisce il Fondo nazionale. Basti pensare che il Comune di Pistoia, su un incasso IMU di 22 milioni, versa ben 7 milioni e mezzo allo Stato; per riavere, dopo questa partita di giro – insensata e irragionevole – un trasferimento di due milioni netti in meno rispetto all’anno scorso. Per questa ragione ho aderito, insieme ad altri sindaci del nostro territorio, all’appello dei comuni virtuosi, chiedendo che le risorse messe a disposizione dal bilancio statale per garantire il minor gettito IMU 2013 dei Comuni che hanno aumentato l’aliquota base sulla “prima casa” oltre lo 0,4%, siano dirottate nel Fondo di Solidarietà nazionale e ripartite con equità tra tutti i comuni virtuosi in proporzione al numero degli abitanti; oppure, in alternativa, che le risorse stanziate dallo Stato per la copertura degli aumenti dell’aliquota IMU siano utilizzate per la riduzione del cuneo fiscale – misura necessaria per diminuire il costo del lavoro in un momento di pesante crisi economica – così dimostrando che, responsabilmente, la pubblica amministrazione preferisce all’iniquità tra comuni di serie A e comuni di serie B il sostegno alle politiche dell’occupazione.

Il modo con il quale questo Governo sta disciplinando la finanza locale è, per questi motivi, del tutto iniquo e dunque inaccettabile, perché penalizza i comuni che non hanno inasprito nel 2013 la pressione fiscale locale e chiede di più ai cittadini che hanno di meno, reintroducendo, di fatto e, sotto mentite spoglie, l’imposta sulla prima casa.

Il Governo, che fin qui non ha varato le riforme davvero necessarie al Paese e che è troppo timido sui tagli ai numerosi sprechi dell’amministrazione statale e sui costi della politica, preferisce invece distribuire sul territorio il suo debito pubblico, che cresce di oltre 300 milioni ogni giorno.

La tabellina Imu - Tasi
La tabellina Imu – Tasi

Alcune settimane fa, il 12 dicembre scorso, ho consegnato al Presidente del Consiglio Enrico Letta una lettera puntuale e precisa, alla quale aspettiamo ancora una risposta, sulle questioni fondamentali del nostro territorio e sulle difficoltà dell’amministrazione comunale a mantenere in equilibrio il bilancio, volendo sempre meno gravare sui cittadini, nel mentre il Governo non rispetta i propri impegni. La lettera elenca infatti i contributi che lo Stato deve versare al Comune di Pistoia, ma che non ha ancora trasferito, come quello per il funzionamento degli Uffici Giudiziari, di cui non ci è ancora stato assegnato il saldo di 280.000 euro per il 2012, né l’acconto per il 2013 di 700.000 euro. Il ritardo nell’erogazione di poste tanto rilevanti ci ha indotti a valutare, in queste ore, se vi siano i presupposti per diffidare il Governo e, in caso di persistente inerzia, di avviare il conseguente, inevitabile, contenzioso.

In questo contesto risulta ancora più importante l’azione delle associazioni di rappresentanza dei comuni e degli enti locali; l’anno scorso abbiamo deciso di uscire dalla Lega delle Autonomie perché riteniamo sia necessario dare forza e autorevolezza ad un nuovo soggetto unitario capace davvero di rappresentare le esigenze di tutti i comuni, a partire da quelli di piccole e medie dimensioni che rappresentano la grande maggioranza degli enti locali italiani.

Il Comune di Pistoia con la manovra del 2012 ha preso con i propri cittadini l’impegno di non inasprire ulteriormente, per quanto di sua competenza, la pressione fiscale locale e di sviluppare, anzi, forme di più incisivo sostegno nei confronti delle famiglie disagiate e delle imprese che non hanno più risorse da investire in crescita e posti di lavoro. È un impegno che abbiamo fin qui onorato (ad esempio con il raddoppio del fondo di esenzione per la Tariffa sui rifiuti, le agevolazioni a favore delle categorie più penalizzate dall’introduzione della Tares, il rifinanziamento del contributo in conto affitti, le agevolazioni sui servizi educativi) e che cercheremo di rispettare anche quest’anno, nonostante la manovra del Governo e la situazione di incertezza derivante dai possibili ulteriori cambiamenti che potranno essere introdotti.

Siamo in grado di provarci solo grazie alla radicalità con la quale in questi mesi abbiamo tagliato la spesa interna, anche attraverso un processo importante di riorganizzazione della struttura – che proseguirà – e una drastica riduzione di tutti i beni, mobiliari e immobiliari, non strategici per l’Ente, cioè per i cittadini pistoiesi. Questo senza ridurre, ma anzi incrementando, i servizi alla persona, come i nidi, le scuole dell’infanzia, il sostegno al reddito e alle fasce più deboli della popolazione e continuando ad investire, in particolare per il risanamento e la sicurezza del territorio e per l’edilizia scolastica: intendiamo proseguire nella realizzazione di tutti gli obiettivi contenuti nel progetto di governo e, per questo, nei prossimi giorni, adotteremo ulteriori, incisive misure per ridurre ancora le spese di funzionamento dell’Ente”.

[quilici – uff. sindaco pt]

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