NUOVE PROVINCE. SEI DOMANDE A PERSONAGGI DI PRIMO PIANO – 2

Alberto Lapenna e Luciano Pallini
Alberto Lapenna e Luciano Pallini

PISTOIA. Seconda uscita del questionnaire.

Sono messi a confronto i punti di vista di due navigati personaggi della politica locale: l’ex Sindaco Pci di Pistoia Luciano Pallini (oggi si fida di Renzi) e l’ex Sindaco di Montecatini Terme e oggi segretario provinciale della rinata Forza Italia, Alberto Lapenna (si fida solo di Berlusconi).

Le risposte di Lapenna sono state date in sintesi e non separate completamente le une dalle altre.

Per questo motivo, in alcuni casi, le caselle risultano bianche: ma il coordinatore di Fi ha comunque chiarito le sue posizioni in merito.

Due uomini ricchi di esperienza e di metodo politico cha seppure da angolazioni diverse condividono alcune soluzioni, divergendo sensibilmente su altre!

DOMANDE   LUCIANO PALLINI EX SINDACO DI PISTOIA, OPINION MAKER
  ALBERTO LAPENNA SEGRETARIO PROVINCIALE FORZA ITALIA
1. È convinto e pronto ad operare coerentemente per l’abolizione definitiva delle Province? Se no, perché? Assolutamente convinto senza se e senza ma, come presupposto per una revisione successiva delle regioni e del ridisegno della maglia dei comuni Personalmente ritengo che la demagogica soppressione delle province sia stato ed e’ un falso problema.La politica ne ha fatto uno slogan per gettare fumo negli occhi agli elettori che chiedevano giustamente una lotta dura agli sprechi.I governi e i partiti in effetti non hanno eliminato le province ma solo la possibilità ai cittadini di scegliersi i propri rappresentanti.Infatti rimane l’apparato e le competenze e rimangono gli stipendi d’oro per i dirigenti.Il risparmio nei fatti e’ di pochi spiccioli perché è dimostrato che nella istituzione Provincia non si annidavano corruzione e sprechi anzi nei fatti c’era più vicinanza con il popolo amministrato.I veri sprechi li abbiamo invece riscontrati nelle Regioni che con il loro potere legislativo hanno prodotto corruzione e spese allegre e in più spesso hanno legiferato in conflitto con lo Stato. Quindi meglio eliminare le Regioni con tutti i carrozzoni delle Società Partecipate e tenere in vita le Province che nei fatti hanno sempre dimostrato più sensibilità e più vicinanza verso i problemi del territorio.
2. Dovrebbe far parte del programma un “dimagrimento” del pubblico? quali settori affiderebbe decisamente ai privati (per es.: promozione turistica, avviamento al lavoro, formazione professionale)   Non solo di questi settori, ma di tutto quello che può essere affidato ai cittadini singoli ed associati: dall’istruzione alla sanità all’assistenza in nome della sussidiarietà orizzontale   Per quanto riguarda le competenze sia per la promozione turistico, sia per la formazione professionale ma anche per tanti altri settori d’intervento dovrebbero essere affidate ai privati lasciando al pubblico solo il controllo ed il coordinamento.
3. Ritiene che la Città Metropolitana possa costituire una risorsa, possa essere motore dello sviluppo? Per Pistoia vede un’integrazione o una contrapposizione verso la città metropolitana? Facciamo riferimento a Firenze o a Lucca? Le città metropolitane sono i motori dello  sviluppo, i luoghi della innovazione e della creatività.
E’ interesse di tutta la Toscana che la città metropolitana di Firenze svolga questo ruolo di traino: le contrapposizioni sono dannose ed inutili.
Quindi verso Firenze senza dubbi: per chi li ha consiglio di andare una  mattina di un qualsiasi giorno feriale  dalle 6 alle 9 alla stazione di Pistoia.
Pensare poi che una Provincia come Pistoia possa essere inserita nella Città Metropolitana e’ davvero una follia; in questo modo rimarremo la cenerentola del Granducato con la solita Firenze che detta le strategie e decide i flussi finanziari.
4. Quale potrebbe essere l’opera che può innescare lo sviluppo del territorio? Ne indichi una.   Dico il potenziamento dell’Aeroporto di Firenze fino a 2.400 metri, collocato sull’AV che andrà a collegare gli aeroporti di Roma con Milano e Venezia: se Firenze resta com’è è destinato veder ridimensionato il suo ruolo  ed insieme si ridimensionerà anche il ruolo di Pisa e dell’intero sistema aeroportuale toscano.
5. Può indicare un servizio che sia in grado di assicurare un futuro migliore ai cittadini? L’istruzione a tutti i livelli: un buon livello di istruzione favorisce innovazione, ricerca, produttività del lavoro, spirito d’impresa, oltre a consentire di saper leggere quel che
avviene nell’economia e nella società.
Un’istruzione che recuperi la connotazione di sforzo di apprendimento, di impegno, di competizione fondata sulla valorizzazione del merito,  Un’idea? un grande centro di ricerca a livello
internazionale che riprenda l’intuizione del Cespevi.
A livello regionale un grande Politecnico della Toscana che raggruppi le eccellenze delle tre università e delle scuole superiori per farne un player competitivo a livello globale europeo
6. Infine, è opportuno che il Sindaco del Comune capoluogo sia anche Presidente della Provincia (seppure in questa versione transitoria) oppure è meglio indicare un altro soggetto?   È opportuno e conveniente che i Sindaci dei capoluoghi assumano questo ruolo, per l’autorità di cui sono naturalmente investiti, a condizione che siano convinti dello
straordinario percorso di cambiamento che PUO’ essere  compiuto e che dedichino coerentemente tutto l’impegno che questo lavoro richiederà, il che imporrà di  definire un nuovo modo di essere sindaco e capo della  provincia.
  Il problema della presidenza dovrebbe essere risolto restituendo il voto per la scelta si cittadini; pensare che un Sindaco di un comune capoluogo che ha già tanto da fare per amministrare la propria città possa anche fare il presidente della provincia e’ davvero da ricovero coatto. Di uno e trino a me noto, da cattolico, rimane solo il creatore.

A presto per il terzo confronto.

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