SAN MARCELLO-PITEGLIO. Il 7 e l’8 maggio si consuma la beffa referendaria per la fusione dei Comuni di San Marcello e Piteglio.
La gente pensa di poter contare nelle scelte e non si rende conto di non contare una mazza: perché è già stato tutto pre-stabilito dai cialtroni della Giunta Regionale che hanno deciso che questa fusione ha da essere, per soli calcoli di bottega loro e infischiandosene di problematiche a monte che avrebbero avuto diritto di essere dibattute e analizzate dal cittadino.
Il neo Comune Dynamo Camp sta scaldando i motori e già prima dell’esisto scontato del referendum, ha dato vita all’AVaMP che sarebbe una associazione per la valorizzazione della Montagna Pistoiese.
Se vi leggete gli atti e le finalità, scoprirete che anche il Progetto Social Valley, ovvero come sotto riportato Business for the Common Good, che nasce nei locali del capoccia Manes, si propone il solito bla bla bla.
Non paghi del famoso C.I.I. (ve lo ricordate?) e del Mo.To.Re. (ve lo ricordate?) adesso inventano, con l’accondiscendenza del buon Sindaco di Piteglio, quest’altra fregnaccia, dove i termini “onlus” e “senza fini di lucro” si sprecano così come si spreca il buon senso e l’orgoglio di chi, non sapendo amministrare, si mette in mano al padrone di turno.
Un tempo si chiamava Orlando e dava da vivere, piaccia o no, a migliaia di persone senza, fra l’altro, affermare di fare beneficenza e senza raccattare il 5 per mille di cui Dynamo fa incetta.
Adesso il padrone di turno si chiama Manes, il quale chiude e delocalizza le sue attività lavorative sul territorio, mette in ginocchio i pochi lavoratori rimasti delle sue aziende e converte il rame in pomodori e la carità in social business attraverso nuovi modelli di impresa e di guadagno che risultano graditi anche a quella parte di vecchia politica demente che ha distrutto la Montagna in tutte le sue forme a partire dalla Comunità Montana, e che sosteneva il principio dell’economia “tutto nello stato e niente al di fuori di esso”: l’antitesi di quel modello di economia che adesso stanno impudicamente leccando, senza ritegno e con la speranza che “il padrone”, magari gli assuma la parentela.
In un articolo del Tirreno a firma Romagnani (vedi iltirreno-gelocal-it) si legge che il presidente pro tempore di questa AVaMP si chiama… Valerio Sichi.
Avete proprio letto bene: Valerio Sichi, quello che vedeva i lupi alla Lima ma che nei suoi quasi venti anni di responsabilità politica nella Comunità Montana in veste di Vicepresidente, Presidente e Assessore al bilancio, non ha mai visto, sentito e verificato niente.
Glieli dareste in mano a gente così cinque centesimi?
Accanto a lui, in una foto della Nazione di alcuni giorni or sono, il medesimo è “accoppiato” fotograficamente a Moreno Seghi, altro campione della “buona amministrazione montana”. Manca la Carla Strufaldi ma in compenso c’è l’Orlandini, il portafoglio di Manes sulla Montagna e in Dynamo-Comune.
La cosa ci solleva perché Manes, sicuramente, non ha nessuna intenzione di fare la fine della Comunità Montana: l’Orlandini garantisce il controllo e i due peones del vecchio Pci rappresentano lo specchietto per le allodole per i vecchi amanti degli asini che volano, che non sono affatto una merce divenuta rara. Solamente che prima si chiamavano trinariciuti e adesso si chiamano piddini.
Una curiosità, che tale resterà perché non ce ne frega niente: i nuovi e vecchi “assunti” in Dynamo che cognomi portano?
Comunque, rallegratevi, abitanti del nuovo Comune Dynamo: questa AVaMP, nell’allegato “A” all’Atto Costitutivo, rassicura tutti al punto 2.2 di non avere “finalità di lucro ed i suoi soci operano a favore della medesima con il concetto del volontariato […]”.
Volete rassicurazioni in merito? Valerio Sichi è al momento Presidente: un nome, una garanzia.
Andate a votare, anime semplici, andate…
[Felice De Matteis]
condivido in pieno
bravo Felice