SE LA GIUSTIZIA italiana fosse celere come quella del Vaticano, vivremmo tutti sulla luna. Peccato però che nella Santa Sede i processi siano anche fin troppo brevi.
Nuzzi e Fittipaldi, i due giornalisti rinviati a giudizio per la diffusione di notizie segrete (anzi scomode) saranno processati il 7 dicembre prossimo, invece del 30 novembre, come inizialmente previsto.
Insieme a loro sul banco degli imputati siedono Francesca Immacolata Chaouqui, monsignor Vallejo Balda e Nicola Maio. Solo 13 minuti infatti è durata la seconda udienza del processo lo scorso 30 novembre, quando l’avvocatessa d’ufficio della Chaouqui, Laura Sgrò, ha chiesto un breve rinvio per studiare gli atti della presunta divulgazione di documenti vaticani riservati.
Insomma, un tempo comunque breve, proprio alla vigilia dell’apertura del Giubileo, da parte di Papa Bergoglio, l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata Concezione. Tutto alla svelta, perché ci si avvicina al Natale e mica ci possono essere spade di Damocle sulle teste dei peccatori.
Per il resto tutti zitti. Destra, sinistra, centro, leghisti, fascisti, comunisti, opinionisti, giornalisti. Niente. Nessuno parla. Sul caso Nuzzi e Fittipaldi è calato un silenzio impietoso e solo ogni tanto si può carpire qualche informazione qua e là sul web.
Certo, il Natale è vicino e d’altronde c’è altro a cui pensare. I costosi regali sotto l’albero, le cene tra parenti, gli arrosti ripieni, i pandori e la frutta secca. E poi ci sono i Marò, a quelli, bene o male, un po’ ci pensa Alfano e compagnia bella.
Ma di Nuzzi e Fittipaldi niente. Perché degli altri tre corvi se ne parla. E parecchio. Ma di quei due disgraziati che hanno semplicemente fatto il loro lavoro, nessuna pietà. E pensare che l’accusa nei confronti della bella Chaouqui si è aggravata ulteriormente, trascinando nel vortice anche il marito Corrado Lanino e Mario Benotti, ex funzionario di palazzo Chigi.
La procura di Roma ipotizza infatti che i tre abbiano utilizzato gli atti “catturati” nei computer delle vittime designate per poi minacciarle. E abbiano sfruttato il ruolo che la Chaouqui, la donna dal viso d’angelo, aveva ottenuto da papa Bergoglio all’interno della Cosea, la commissione per gli affari economici della Santa Sede. Sono centinaia le intercettazioni raccolte dal magistrato di Terni Elisabetta Massini, prima di trasmettere gli atti alla procura di Roma. E tra le persone che avrebbero chiesto aiuto alla Chaouqui c’è anche il banchiere Ettore Gotti Tedeschi, a pochi mesi dall’uscita dal vertice dello Ior.
Accuse pesanti come macigni. E cosa hanno fatto i due spietati giornalisti? Hanno scritto due dannati libri su faccende “segrete ed indicibili”. E rischiano dai quattro agli otto anni di gattabuia, grazie alla nuova legge di Papa Bergoglio.
D’altronde un popolo di ignoranti è molto più facile da domare. E la Santa Inquisizione questo lo sa bene e non perdona.
Dopo un Presidente del Consiglio tutto chiacchere e distintivo abbiamo ora anche un Papa tutto chiacchere e distintivo. E Bertone? bertone tiene l’attico. E i soldi del Bambin Gesù usati per ristrutturare l’attico? I bambini del Bambin hanno fatto cosa buona e giusta e quando saranno morti andranno in paradiso. Amen.