PISTOIA. Aveva ragione Francesco Nuti quando sosteneva che le possibilità fossero tre: o vinci al Totocalcio, o tu sposti la chiesa, o tu vai in Perù. Non vogliamo, con questo, sminuire o, ancor peggio, ridicolizzare il dramma che sta vivendo Stefano Barli, l’uomo al quale sono stati sottratti e consegnati in affidamento, i propri figli.
La sua protesta, spettacolare quanto si voglia, ora non ha più alcun senso, se non quello di mobilitare e mettere in allarme agenti del servizio d’ordine, vigili urbani e soprattutto vigili del fuoco, che anche stamani, sotto il Battistero, dove Stefano Barli si è nuovamente arrampicato (è ormai la terza, quarta volta) per amplificare il suo dolore, hanno dovuto precauzionalmente gonfiare il materasso utile ad ammortizzare la sua caduta qualora decidesse di gettarsi nel vuoto.
Anche Stefano Barli deve prendere una decisione, soprattutto che no coincida con il mercoledì e il sabato (giorni di mercato): o scende giù e intraprende un’altra azione, o si getta nel vuoto veramente, o resta sul Battistero fino a quando non gli riconsegneranno i figli.
fragole & sangue