Come faranno i pianigiani a sopravvivere in un Comune in cui il cosiddetto sindaco s’è scordato di assegnare la delega allo sport? Ce la faranno a viaggiare per le strade sconnesse, perseguitati dai vigili, pericolose perché piene di poggi e buche che, in onor della lettura, dovranno aspettare le manutenzioni rimandate al giorno di San Mai? E della bilanciaia Torresi, nemmeno un cenno? Ha forse preso il Covid come Joe Biden?
SIA AGLIANA AL CENTRO O PASTA-E-FAGIOLI
CERTI FURBASTRI NON RESTAN MAI SOLI
Leggere le notizie che scorrono sui giornali alla greppia, è come studiare per laurearsi sull’acqua calda con 110 e lode.
Su questa Nazione di oggi compare il distillato delle menti aeree del Pd sulle questioni in sospeso ad Agliana: un Comune con un quartetto da camera con direttore che dirige strombettando l’ancia fatta con la classica foglia di canna di palude, stesa e tenuta a forza fra i due indici delle mani congiunte.
Luca ha fatto questo con l’annessione non dei Sudeti o di Danzica, ma accogliendo l’ebrea errante fuggita dall’Agliana al Centro per atterrare in Agliana pasta-e-fagioli, qualche pisello, due o tre fave e tanto pesce fritto in piazza nel padellone.
Il Pd si interroga su cosa? Sul tema cosmico della delega allo sport. È lì il grande nòcciolo di Agrùmia.
Poi – ma solo in sottordine – viene il tema Nerozzi o quello della Palazzo o quello del presidente del con[s]iglio Ruotolo, eletto con 11 voti. E la mancanza di quote rosa. Si torna così all’inconoscibilità del mondo, perché tutto è fuori posto su tutto a metà prezzo. Anzi: paghi 3 e pigli 1 per non dire dove lo pigli.
Il Benesperi, che all’inizio dell’anno non veniva nemmeno cagato dal senatore La Pietra, s’è limitato a dire che il Nerozzi ha fatto testamento rinunciando a tutto. Un novello Celestino V che tanto fece per essere papa e poi si spapò senza dire altro. Però alla presentazione della giunta, c’era. Avrà voluto dire, questo, o no, commentatori politici della sagra della birra?
Nel sugo di oggi della Salvi ci sono tutti e tutto: dai fegatini, alle budelline di pollo, ai fagiolini tagliati al cappone, alla salsiccetta mantecata e profumata alla cannella del Calice. È meglio del sugo Star. In concreto (nuova biblioteca o via Palaia o Torresi o strade sbudellate o altro) nessuno fiata. Chi muore giace e chi vive si dà pace.
Si vedrà come si daranno da fare i minoritari delle minoranze minori per far raddrizzare il timone della barca a un Ciottoli che, quanto a occhio di lince, non va oltre la segatura; a un Benesperi, che, da Minkiolìn, si dimentica dello sport; a un ensemble di suonatori di Brema che a sentirli uno trema.
Ecco. La tesi sull’acqua calda è stata presentata e discussa. Sembra quella che capitò a un amico e collega dell’università di Salerno che si vide portare un tomo di tre o quattrocento pagine, di cui le prime cento contenevano una paio di capitoletti in tema di italianistica, mentre il resto erano articoli di giornale trascritti e cuciti insieme per fare spessore. Quella salernitana finì, male: quella agrumiènse si è chiusa con con un bel110 e lode.
Godi, popolo di santi, navigatori e poeti!
Edoardo Bianchini
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Non gettate il telecomando nella padella del pesce fritto. Nei prossimi giorni altri interessanti audio che parlano dei veri problemi di Agrùmia, limone astringente compreso…