oggi a lei, domani a noi. BOLLETTINO DI GUERRA DELL’ANZIANA SIGNORA “SEQUESTRATA” ALLE CURE DEL FIGLIO. 2

Perché su questo caso domattina non ci fate un bell’articolo con un copia-incolla? Rammentatevi che siamo alle fantastiche Cure Intermedie dell’ospedale di Pistoia: da chiudere immediatamente!


La grande riforma dei compagni di Rossi


HANNO POTENZIATO LA SANITÀ

AFFETTANDOLA CON IL MACETE


 

E le stelle stanno a guardare…

Il figlio della signora “espropriata” e trattata come un pacco di Amazon, ieri, 2 luglio, ha scritto al suo medico curante:

Dottore, in questo istante, su mia incessante richiesta, aspirano la mamma. Ha notevole difficoltà di respirazione (molti catarri), rantola. Gli infermieri *** e *** lo hanno constatato e condividono.

Dopo averla cambiata di posizione e non aver ottenuto risultati, provvedono ad aspirare. Menomale che sono venuto, altrimenti nessuno lo notava. Satura a 91-92, troppo basso. Speriamo bene.

La mamma non è ancora guarita dall’addensamento polmonare. Domattina gentilmente ne faccia parola con i medici che l’hanno in cura e cerchi di capire se l’antibiotico usato è ciò di quanto più adatto.

Potesse fare un appunto anche all’aria condizionata… È troppo freddo per anziani scoperti ed allettati, non va assolutamente bene. Mi faccia sapere domani fine mattinata, grazie.

N.B. Attendo il certificato di tutti i ricoveri dal 7.2.23 ad oggi, con tutti gli aggravamenti verificatisi. Non abbia paura a scrivere la verità. Tenere allettata una paziente del genere ha comportato il peggio e purtroppo per loro (e soprattutto per mia madre…) il pessimo risultato si vede. Altro che involuzione, qui si parla d’induzione!

Poi ha scritto anche a noi di Linea Libera:

Perché su questo caso domattina non ci fate un bell’articolo con un copia-incolla? Rammentatevi che siamo alle fantastiche Cure Intermedie dell’ospedale di Pistoia: da chiudere immediatamente!

Basterebbe, infatti, un garage sulla strada a piano terra. Gestito da passanti volenterosi!

[redazione@linealibera.it]


Dal Vangelo apocrifo
di San Giovanni dell’Usl

 

«Semper fidelis» come l’arma dei CC

 

In principio era la Ponticelli e la Ponticelli dirigeva l’ufficio stampa dell’Usl e la Ponticelli era l’Usl.

Infatti, oltre che essere «addetta stampa», e in assoluto conflitto con le norme di legge e la deontologia dell’ordinato ordine dei giornalisti della Toscana di sinistra, la Ponticelli era pagata anche come «portavoce del direttore dell’Usl», prima di Pistoia e poi di Morello Marchese di Firenze.

E la Ponticelli iniziò a dire che l’Ospedale Pacini di San Marcello sarebbe stato potenziato. E infatti da esso sparì il pronto soccorso. Poi sparirono le sale operatorie, le cucine, le corsie e i posti letto, i tegami e le pentole tutte. E oggi non c’è rimasto nulla.

Eppure, nonostante queste evidenze, la commissione di disciplina dell’ordinato ordine dei giornalisti, con il voto convinto anche dell’attuale presidente dei giornalisti toscani Giampaolo Marchini, la fece assolvere dall’accusa di tromboviolinista dell’azienda; e in almeno altri due o tre casi di conclamate violazioni deontologiche, venne scagionata per fedeltà all’ideologia dominante.

Infine, seppure spia dei dipendenti (sorvegliava e lanciava alert all’azienda se intravedeva crimini di libera critica da parte del personale dipendente, con un sistema da Gestapo, indirizzato all’afflizione della persona, che veniva limitata nell’esercizio delle libertà costituzionali di cui all’art. 21), visto l’impegno, poco giornalistico ma assai politico e politicizzato del suo servigialismo al potere, non le fu rimproverato neppure il conflitto d’interesse fra «capufficio-stampa» e «portavoce del direttore generale». Ma le fu garantito perfino un elogio in quanto «collaborativa» con gli ordinati giornalisti del potere.

Così la Ponticelli rimase carne e restò ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato ogni giorno la sua gloria, gloria come della Figlia unigenita che viene dalla Toscana piena di grazia e di verità.

e.b.


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