OGGI LA CACCIA NON È PER TUTTI

Cacciatore
Cacciatore

QUARRATA. Oreste Vannucci, caseranese doc con il suo linguaggio genuino, il suo spirito battagliero che abbiamo riscontrato in tante occasioni legate alla difesa del territorio soprattutto dal rischio idraulico, ci ha inviato una sua riflessione sulla caccia:

Oggi voglio parlare di caccia, non di caccia alle streghe, sia ben chiaro, ma della caccia intesa come attività venatoria. Dai tempi antichi, fino al 1980 la libera caccia, si può dire che fosse per tutti. Per tutti coloro che erano animati da tale passione, sia ricchi che poveri, industriali, liberi professionisti, politici, ecc., operai, pensionati, contadini, preti, ecc.: a tutti era data la possibilità, come si suol dire, di staccare il fucile dal chiodo.

Dopo gli anni 80 sono aumentati i cosidetti anticaccia: animalisti, ambientalisti, i verdi (che erano e sono anche oggi uguali ai cocomeri: verdi fuori e rossi dentro), Wwf , Legambiente e chi più ne ha più ne metta.

La libera caccia, ma soprattutto i cacciatori, hanno subìto offese a non finire. Vennero fatti contro la caccia referendum e balzelli vari per ingannare il popolo italiano: fortunatamente non raggiunsero mai il quorum. Però questi falsi profeti, non hanno mai fatto e mai faranno un referendum leale e trasparente chiedendo agli italiani cosa vorrebbero (caccia Sì o caccia No?).

Oreste Vannucci
Oreste Vannucci

Passarono gli anni, e nel 1992, venne fatta la legge quadro nazionale, la 157/92, tanto voluta da comunisti, democristiani, socialisti, e che passò alle 2 di notte, non ricordo il giorno, per qualche voto dei missini, legge dello Stato. Così la libera caccia, che prima era per tutti, andò a finire in mano ai così detti figli di papà! Con le dovute conseguenze per le fasce più deboli.

Andando ancora avanti, siamo arrivati ad oggi che dai figli di papà, è andata a finire in mano ai figli di puttana. E qui nasce spontanea una domanda. Perché oggi non si abolisce la caccia? Nel Dna di chi fa politica in Italia, tutti super democratici, ci sono i diritti dei cittadini, anzi sono sacri, sia per i ricchi che per i poveri.

Un italiano che ancora oggi ha nel sangue la passione per la caccia, si trova a dover spendere 600 euro soltanto per poter togliere il fucile dall’armadio blindato. Si perché oggi non si tiene più attaccato al chiodo, è pericoloso, scherziamo? Invece a portata di mano ci teniamo coltelli a non finire, e di tutte le misure, perché – diciamoci la verità – c’è più gusto fare a coltellate che a fucilate, e poi i morti accoltellati sono sempre meno morti che quelli fucilati. E per fare cosa? Se uno vuole andare a caccia, gli servono: cartucce, varia attrezzatura, cane o uccelli da richiamo, appostamenti fissi per capanno sia per colombi che per uccelli vari, quote per squadre di caccia agli ungulati ecc.

Secondo voi che leggete, sia politici che no, tutto questo ha un costo oppure no? affissioni caccia Toscana 2015I poveri di oggi se lo possono permettere?

Allora ecco perché non viene abolita la caccia in Italia. Perché chi governa e chi amministra le associazioni venatorie, gli animalisti, gli ambientalisti ecc. si divertono a sputare in faccia ai poveri. Se abolissero la caccia il loro divertimento sarebbe finito.

Come tutti sappiamo sia gli animali che gli uccelli fanno dei danni non indifferenti, e chi li paga? Quei cretini che li hanno ricevuti. Proprio io devo rifare il tetto della mia casa, perché gli storni i passeri e i piccioni me lo hanno rovinato. A chi chiedo i danni? Chi paga?

Ecco, signori, la caccia non è una cazzata, non è giusto tenerla aperta solo per farci delle speculazioni, e privilegiare chi ha molti soldi, ma soprattutto va rispettato il cittadino dando a tutti gli stessi diritti, altrimenti aboliamola e ognuno si arrangi a modo suo!

Oreste Vannucci

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9 thoughts on “OGGI LA CACCIA NON È PER TUTTI

  1. Fosse vero che la caccia viene abolita!!! In questo modo diminuirebbero, invece di aumentare, i danni provocati dalla selvaggina…che, ovviamente, finché ci sarà la caccia, DEVE aumentare…invece, con la caccia chiusa, diminuirà naturalmente…o tramite abbattimenti!

    Alessandro Baldasseroni (da fb)

  2. Non sono mai stato cacciatore (anche se, in casa, ho avuto un nonno ed uno zio che, cacciatori di nome, in realtà, il più delle volte portavano a spasso il fucile) e per di più sono iscritto a Legambiente, (senza essere rosso dentro, però) quindi, in teoria, avversario del sig. Oreste Vannucci. Tengo a dire, però, che lo rispetto, ed alcune delle sue osservazioni, acute e brillanti se prese nel giusto spirito, non sono peregrine.
    Però, al di là della diatriba caccia-anticaccia, il problema vero da risolvere, e sul serio, è un altro. E’ l’enorme squilibrio faunistico esistente, sia per quanto riguarda certe specie appartenenti all’avifauna che, in particolare, per quanto riguarda gli ungulati. Se sono vere le prime cifre sparate in merito, si parla della necessità dell’abbattimento di 250.000 capi in tutta la regione, in gran parte cinghiali. E di questi cinghiali, la maggior parte sono ungheresi, di dimensioni e prolificità assai maggiori rispetto al maremmano.
    Chi li ha introdotti da noi, e con quali connivenze, mi verrebbe da dire? Ed ora, con quali uomini e mezzi li vogliamo eliminare? Duecentocinquantamila capi non sono noccioline. Una situazione del genere non si è materializzata in un mese, ma nel corso di moltissimi anni, in cui le istituzioni, evidentemente, hanno dormito.
    E poi, nessuno, salvo pochi, abituati ad osservare ed a girare per i boschi e le campagne, si è mai accorto di come tanti animali, anche di specie diversissime tra loro, abbiano perso il timore dell’uomo ed abbandonato ataviche prudenze? Quando mai, un tempo, si sarebbe pensato di vedere un lupo, sia pure di notte, girare tra le case de La Lima? Quando mai, di giorno, si sarebbe pensato che una lupa potesse essere uccisa mentre attraversa la Statale 12 circa due km a valle dei Casotti di Cutigliano? (La caricai io in macchina anni fa, per portarla al Centro di Galceti) Oppure, quando si sarebbe pensato, un tempo, di vedere un capriolo che gira tranquillamente in un orto tra le case che da Capostrada vanno alla Torre di Catilina e di poterlo tranquillamente “salutare” dalla macchina? O ancora, quando mai, cinquanta anni fa, si sarebbe assistito a cervi e caprioli (per non parlare dei cinghiali), che attraversano tranquillamente ed in qualsiasi stagione la strada “Montalese”? Una volta, lo dico a beneficio dei più giovani, faceva notizia il fatto che i cervi potessero arrivare alle prime case di Baggio in occasione di grandi nevicate, e le cronache de “La Nazione” non mancavano di dare alla cosa, quelle poche volte che accadeva, un grande risalto. Questo per dire come sono cambiati i tempi.
    E per dire che, al di là degli abbattimenti che potranno servire per rimettere un pochino di ordine, dopo sarà necessario e indiscutibile darsi tutti delle regole su questa in materia, e, soprattutto, rispettarle e farle rispettare: filocaccia o anticaccia che ognuno sia.
    Piero

  3. Buon giorno a tutti…mi spiace ma proprio non riesco ad essere d’accordo su nulla col Sig. Vannucci. Intanto perchè non si uccide per divertimento…nel 1920 poteva essere una necessità e va bene, ma nel 2015, quando il cibo abbonda ovunque almeno la consapevolezza che gli animali non sono cose dovrebbe esserci. Poi perchè Lei, e i suoi compagni di ventura che usate l’abnorme presenza di cervi e cinghiali sul territorio per magnificare la necessità e la virtù della caccia, dovreste fare solo mea culpa o starvene zitti. Fino agli anni 50 del secolo scorso il cinghiale era una specie confinata essenzialmente in Maremma, nella Sardegna interna e in una piccola zona della Sicilia…siete stati proprio voi e le vostre associazioni a importare migliaia di cinghiali dai paesi dell’est per poi potergli sparare. In più, non contenti avete sterminato gli unici due nemici naturali che avevano e che li regolavano: lupi e orsi. Incidentalmente sterminando i lupi anche i cervi hanno potuto moltiplicarsi indisturbati. Quindi oggi cosa volete? Cosa ci raccontate? Le panzane dei cacciatori poveri puniti e discriminati? E scommetto che se vi dessero mano libera fareste di nuovo piazza pulita di lupi e orsi. Ma che ve le raddoppino le tasse! Tra l’altro non conoscete confini e rispetto per le proprietà altrui…ho amici nel casentino che sono stati costretti a recintare la loro proprietà perchè gli sparavano sotto casa (i pallini cadevano pure sul tetto) e i cacciatori hanno pure brontolato che gli toccava fare il giro. Personalmente ho beccato a caccia chiusa un tizio nel bosco con un bel fucile di precisione che mirava ad un cervo…consco gente che si vanta di sparare a qualunque cosa si muova…e infatti ogni tanto si sparano addosso.
    Naturalmente ora, come sempre in Italia, è stato creato il problema, ma io penso che ai cacciatori non vada permesso un bel nulla: l’abbattimento selettivo deve essere operato (come in Austria per esempio) dalla Forestale, che potrebbe (come in Austria) rivendere i capi ai ristoranti montani.
    Massimo Scalas

  4. Oreste Vannucci -via Baccheretana n. 17 Quarrata (PT) tel 0573 74 43 88- Vorrei invitare quei signori che hanno gentilmente commentato la mia riflessuone sulla caccia oggi, a venirmi a trovare, per un confronto diretto, amichevole e demucratico. Perchè parlando di persona forse ci troveremo più d’accordo, sperando che qualcuno abbia un pò di tempo da perdere.
    Grazie.

    Oreste

    1. Buongiorno, penso che, almeno per atto di cortesia alla sua mano tesa, il Sig. Oreste meriti una risposta, quindi mi rivolgo a lui.

      Sig. Vannucci, io la ringrazio per la disponibilità, ma, non le telefonerò ne verrò a parlare di caccia a casa sua, ma non per arroganza, “senso di superiorità morale” che non sento o per disinteresse. No, non vengo perchè la cosa più preziosa che ho è il tempo che mi resta e, dato che non so quanto me ne resta, non lo voglio “sprecare” a discutere con una persona che è evidente avere vissuto e vivere tutt’ora la caccia come una passione viscerale, che esula da concetti quale, giusto e ingiusto, bene o male. D’altro canto cosa potrei mai dire a Lei che pare considerare questa pratica che aveva un senso 100 anni fa quando si moriva di fame, alla stregua di uno sport o una passione come un’altra, come dipingere, lavorare il legno, costruire aquiloni. Se per lei un animale equivale ad un piattello cosa potrei mai venire a dirle?
      Io sono vegetariano da qualche anno, ma non sono un talebano: ho mangiato carne e con gusto per 40 anni e in famiglia non ho imposto a nessuno la mia dieta. Quindi posso anche capire, come detto, la caccia di necessità (che non esiste più) , al limite, visti gli squilibri causati dall’uomo in natura anche la caccia selettiva (che in ogni caso dovrebbe svolgere la forestale…e solo come provvedimento estremo e tampone in attesa di un piano di riequilibrio complessivo) e anzi, apprezzo che almeno voi cacciatori, cosi come i pochi veri contadini rimasti, ammazzino di persona l’animale che mangiano…se non altro da questo punto di vista non c’è l’ipocrisia del carnivoro che ha il cuore tenero col cagnolino di casa e poi mangia la carne acquistata al supermercato solo perchè è ben confezionata nel polistirolo e non fa senso…
      Ma detto tutto questo…resta il fatto che lei caccia da una vita, non cambierà mai idea in merito ed io non ho tempo da perdere e da farle perdere. D’altro canto sarei anche un arrogante incoerente, dopo aver mangiato carne per tanto tempo a venirle a dire cose, che, suonerebbero come prediche.
      Massimo Scalas

  5. Io ringrazio il sig. Massimo Scalas per avermi risposto e per avermi fatto capire che un dialogo “faccia a faccia” tra me e lui sarebbe tempo perso. Io al contrario di lui, ho di me un’altra opinione. Ho 70 anni compiuti e il tempo che mi resterà da vivere, lo vorrei sprecare anche parlando con la gente e non soltanto davanti a un PC.

    Oreste Vannucci

  6. La risposta del Signor Scalas è piena di inesattezze. La più macroscopica riguarda le modalità di caccia in Austria dove, contrariamente a quanto asserito, ai cacciatori (anche provenienti dall’Italia…..) è consentito l’abbattimento selettivo di moltissime specie (gallo forcello, capriolo, cervo, stambecco, camoscio, marmotta ecc ecc.).
    Faccia uno sforzo, si documenti prima di “sparare” a caso………
    Waidmmainsheil !!!!!!!!!!

  7. Allora, per essere precisi visto che è giusto esserlo, in Austria è consentita la caccia di selezione ai cacciatori anche italiani solo all’interno di terreni messi a disposizione da privati o da consorzi di privati. Sul demanio se ne occupa la forestale e solo loro. (poi se non basta le invio la legislazione in materia). Poi quali altre inesattezze avrei detto? Non è vero che andate a caccia anche nei terreni privati senza chiedere permesso a nessuno? Non è vero che i cinghiali fino agli anni 50 erano pochi ed in zone ben defite quali Maremma, Sardegna e Sicilia? Non è vero che sono stati importati migliaia di capi dall’est europa, imbastardendo la specie solo per far cacciare voi altri? Non è vero che avete steminato lupi e orsi unici loro predatori?
    Cosa di questo non è vero? Me lo spiega?
    Buona serata
    Massimo Scalas

    1. Mi scusi ancora Lucillo…nel risponderle dimenticavo la questione di fondo: come avrà capito disapprovo la caccia. Le spiego esattamente perchè così vedrà che avremo poi poco da polemizzare in futuro. (e in ogni caso come dicevo al Sig.Oreste non voglio perder tempo a convincere chi da una vita pratica questa barbarie)
      Prima di tutto la ritengo una pratica fuori dal tempo: aveva senso quando non c’era da mangiare. Oggi è solo uno sport crudele e impari. Quindi vigliacco. Infatti i cacciatori non affrontano l’animale in posizione di parità. I cacciatori non vanno viso a viso col cervo, col cinghiale col lupo per affrontarlo con le proprie (ridicole) forze (persino i toreri rischiano qualcosa…voi niente, solo di spararvi addosso da soli). No, l’eroico cacciatore si mette comodo a 50mt con un bel fucile, inquadra il suo bel piattello/cervo e senza che questi abbia la minima possibilità di opporsi lo fredda. Per fortuna questo “sport”, questa “passione”, questa pseudo ecologia pro domo vostra non ha praticamente più seguito tra i giovani che almeno su questo, hanno deciso di non segure le cattive abitudini dei padri. Dunque penso che tra una o due generazioni nemmeno se ne discuterà più.
      Massimo Scalas

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