FIRENZE. “Non siamo sorpresi dell’esito dei controlli da parte del Corpo forestale della Toscana in merito al mancato rispetto da parte dei ristoratori della legge che impone l’uso dei tappi anti rabbocco per l’olio extravergine d’oliva”.
È quanto dichiarato da Francesco Miari Fulcis, presidente di Confagricoltura Toscana commentando i risultati presentati ieri dal Corpo Forestale della Toscana sui controlli in 234 esercizi della Toscana che hanno procurato sanzioni per 26 mila euro.
“Una bottiglia su tre che non rispetta il provvedimento è sicuramente un bilancio pesante e sta a significare che la legge, in vigore da un anno per tutelare il consumatore, sia stata presa sottogamba dagli operatori.
“Vorrei inoltre precisare – continua Miari Fulcis – che rispetto a quanto erroneamente dichiarato da qualcuno, non si tratta di ‘un intoppo burocratico’ ma ritengo giusto che chi va al ristorante debba avere la garanzia che il prodotto letto sull’etichetta corrisponda effettivamente a quanto è presente all’interno della bottiglia.
“In questo modo – conclude il presidente di Confagricoltura Toscana – non si tutela soltanto il consumatore ma anche il produttore stesso che con quella bottiglia racconta la sua attività”.
[lorenzo galli torrini]
Quanta fuffa viene giornalmente spacciata dalle mille organizzazioni a tutela del consumatore e della sua salute. Quanta demagogia. Quanta ipocrisia.
Ma. ovviamente, niente di nuovo. Tutto rientra nel gioco delle parti. Come in una rappresentazione teatrale ogni attore svolge il suo ruolo, magari suscitando nel pubblico (pagante) simpatie o antipatie (in senso lato).
Anche in questo specifico caso, tutto si svolge secondo quel canovaccio comune a mille altre situazioni dove lo “scontro” è rappresentato da una stucchevole e oscena pantomima fra le diverse parti in causa. Il cui esito, salvo dettagli insignificanti, è già scritto.
“È il capitalismo, bellezza”.
“Struttura” e “Sovrastruttura”. Sarebbe sufficiente studiare – non leggere – Marx, per dare una spiegazione scientifica e non ideologica al dispiegarsi della società capitalista.
Continuare a guardare il Dito invece della Luna è sicuramente meno impegnativo che tentare di esplorare il Cielo.
D’altronde e peraltro, quando leggo in qua e la sui vari social network che ci sono persone (non poche) che ritengono le bestie più intelligenti (sic) degli uomini, mi sopravviene qualche perplessità.
Ma subito Darwin mi soccorre e mi rincuora.