PISTOIA. [a.b.] Nei giorni scorsi presso la sede decentrata di Pistoia del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno (locali ex Annona in via dell’Annona a Pistoia) si è svolta una nuova riunione del “processo partecipato e condiviso di valorizzazione fluviale verso il Contratto di fiume dell’Ombrone Pistoiese”.
Molti cittadini in rappresentanze dei Comitati e delle associazioni – come noto – si stanno ritrovando dall’aprile scorso intorno ai tavoli per costruire il “Manifesto d’intenti” tramite osservazioni, progetti e modifiche. I lavori del processo partecipativo dureranno all’incirca 18 mesi.
La prima fase dovrà portare alla firma del Manifesto di intenti condiviso e quindi seguiranno le fasi di attivazione che porteranno all’elaborazione del piano di azione e il processo si concluderà quando verrà firmato il vero e proprio Contratto di Fiume.
“Come Comitati della piana quarratina contro le alluvioni – spiega Daniele Manetti – siamo presenti all’iniziativa ed al momento In modo democratico e partecipativo, insieme a tutti gli altri, abbiamo iniziato a prendere in esame l’intera asta del torrente Ombrone e tutti i suoi affluenti. L’obiettivo è di arrivare ad un vero contratto di fiume, dove tutte le esigenze dei cittadini siano condivise e risolte in modo partecipativo, eliminando i punti di criticità. Chiaramente dovranno essere presi accordi per programmi e finanziamenti per le opere da fare e mettere in pratica il prima possibile”.
Dopo una breve introduzione ai lavori la prima giornata ha portato da una parte alla definizione dei punti di forze e di debolezza e dall’altra alla definizione degli obiettivi del Contratto di Fiume.
Il manifesto di intenti sarà il primo documento formulato e sottoscritto da tutti i portatori di interesse coinvolti ed interessati ad avviare un processo condiviso di riqualificazione del bacino fluviale.
È un atto formale di impegno e volontà dei soggetti che nella reale presa di coscienza delle problematiche condividono gli obiettivi di massima e la metodologia di lavoro e concordano quindi i rispettivi ruoli impegnandosi a conseguire i risultati indicati attraverso risorse umane, tempo e competenze.
Durante l’incontro sono state raccolte e definite in linea di massima le valutazioni da inserire nella bozza del manifesto. I contenuti emersi verranno in un successivo incontro restituiti in una bozza che verrà sottoposta ad una nuova e successiva valutazione in vista della sottoscrizione conclusiva da parte di tutti i soggetti. Il manfesto di intenti diverrà poi il documento di riferimento per tutta la durata del percorso che porterà alla definizione del Contratto di Fiume.
Info: www.cdfombrone.it
Arriveremo finalmente a capire come Pistoia farà a trattenere tre milioni e mezzo di metri cubi di acqua sul suo territorio.
Daniele Manetti (da fb)