Con il boom di contagi Covid è diventato sempre più difficile reperire lo sciroppo.
PISTOIA. A Pistoia, ma sembra anche nei comuni limitrofi si starebbe verificando una temporanea irreperibilità di medicinali, tra l’altro destinati a bambini dai 17 mesi agli 11 anni. Una carenza da alcune settimane all’attenzione della Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani (Fofi) e della stessa Aifa (Agenzia Italiana del farmaco) che alla carenze e alle indisponibilità dei farmaci dedica una ampia sezione del sito all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/web/guest/farmaci-carenti.
Il boom dei contagi Covid sta rendendo introvabile da alcuni giorni in particolare il Nurofen sciroppo per bambini.
A segnalarlo in una lettera alla redazione un nostro lettore che scrive:
Vivo a Pistoia, Toscana, e giovedì scorso avendo la bambina (17 mesi) con la febbre l’ho portata dalla pediatra, naturalmente oltre un breve controllo mi é stato consigliato di farle fare un tampone, risultato: positiva!
Era la prima volta che stava male ma che la Tachipirina non facesse effetto me ne ero già accorta così ho telefonato alla pediatra per sapere che medicinale darle e qui é cominciata l’odissea.
Il primo farmaco consigliato é stato Nurofen così mio marito, risultato positivo lo stesso giorno, ha iniziato a telefonare alle farmacie del centro per poterlo prendere, ebbene abbiamo saputo che il Nurofen era fuori commercio in tutta la Toscana!
Con la bambina febbricitante abbiamo richiamato di corsa la pediatra la quale ci ha detto che andava bene qualsiasi sostituito con quella molecola.
Erano ormai passate le 17 ma ci siamo messi subito a richiamare tutte le farmacie, il risultato é stato il medesimo: il farmaco era mancante e non sarebbe rientrato.
In pratica tutti i farmaci con quella molecola ad uso pediatrico erano introvabili!
Mentre mio marito richiamava la pediatra per sapere cosa fare io chiamavo una mia amica che abita in una zona diversa di Pistoia per metterla sulle tracce del farmaco introvabile.Alla fine la pediatra ci ha purtroppo confermato l’irreperibilità del farmaco dandoci come unica alternativa (e che altro poteva fare?!) la tachipirina.
Fortunatamente invece la mia amica é riuscita a scovare un flacone di Ibuprofene per bambini e a portarcelo, farmaco che a differenza della tachipirina ha fatto subito effetto.
Ho scoperto così che a Pistoia e in Toscana, ma chissà se il problema é più esteso, stanno cominciando inspiegabilmente a mancare medicinali fondamentali per bambini dai 17 mesi agli 11 anni.
Una mia amica farmacista mi ha segnalato la carenza anche del Bentelan, un farmaco prima piuttosto comune.
Come mai nessuno ne ha parlato?
Eppure la mancanza di cure per bambini in un paese come il nostro dovrebbe essere piuttosto eclatante, come mai tutto é sotto silenzio?
So di essere stata piuttosto prolissa ma ho cercato di darvi non solo tutte le informazioni in mio possesso ma anche l’immagine di un genitore chiuso in casa che deve cercare un medicinale che all’improvviso sembra scomparso”.
La difficoltà della nostra lettrice sembra essere piuttosto diffusa non solo a Pistoia e in Toscana ma in varie zone italiane. Con l’impennata dei contagi c’è stata anche un’esplosione delle richieste di medicinali come gli antidolorifici e antinfiammatori più comunemente indicati in caso di dolori muscolari, febbre, mal di testa, ossia i sintomi più lievi della variante Omicron del Covid, a cui le aziende farmaceutiche non riescono a far fronte.
La situazione di questi giorni ricorda il caso dello Zitromax scomparso dalle farmacie nel gennaio scorso.
Per far fronte alla carenza attuale la Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani (Fofi) dha diramato nei giorni scorsi una comunicazione ai propri iscritti con le istruzioni operative per la produzione galenica degli sciroppi di ibuprofene ad uso pediatrico (da 100 e da 200 milligrammi), secondo gli standard e le procedure indicati nella farmacopea europea.
L’Aifa in un recente comunicato precisa “che quando si verificano carenze relative a un farmaco per il quale non sono già presenti sul mercato alternative terapeutiche, vengono attivati strumenti a tutela dei pazienti d’intesa con le Regioni e tutti gli attori della filiera del farmaco, in modo da prevenire le mancanze in molti casi riconducibili a indisponibilità locali, per le quali i servizi farmaceutici regionali forniscono tempestivo supporto ai pazienti”.
AifaI ribadisce che l’Italia lavora per la prevenzione delle carenze di medicinali secondo un modello riconosciuto a livello internazionale come una eccellenza, tanto che ha portato l’Agenzia alla guida della Joint Action europea contro le carenze.
Andrea Balli