onlus (denojantri). PRIMO: TUTELARE I COMMERCIANTI

Una grigliata

PISTOIA. La questione è nota e sofferta soprattutto ai tanti esercenti della ristorazione che si vedono rosicchiare quote di fatturato da associazioni onlus, che di onlus hanno soltanto il nome.

Adesso che la Corte di Cassazione ha formulato un pronunciamento tanto dirimente, cosa inventeranno i Sindaci che hanno sempre “chiuso un occhio” (ma molti li hanno chiusi entrambi) nel tollerare la presenza di bancarelle e chioschi estivi che riempiendo in modo occasionale le strade e le sagre di paese “stornano” – adesso è certo – in modo illegittimo delle risorse agli esercenti.

Questa categoria è tenuta al pagamento dei tributi in costanza di una licenza di commercio e sono in forte crisi essendo il primo anello debole della catena del mondo del commercio, a eguito della congiuntura economica.

Parco Pertini ad Agliana,  location per diverse manifestazioni

È finita la cuccagna e molti “amici degli amici (degli amici de nojantri)” dovranno incominciare a capire che “le attività di somministrazione dietro pagamento di corrispettivi specifici, anche se rivolte esclusivamente ai soci, nulla hanno a che vedere con i fini istituzionali perseguiti da questi enti”.

Pertanto, è logico quanto sostenuto dalla Cassazione, cioè che “agli enti non commerciali possono essere riconosciuti i vantaggi fiscali esclusivamente per le attività strumentali al raggiungimento dei propri fini istituzionali”.

Anche ad Agliana, la questione è nota da anni: durante il Giugno aglianese, molte associazioni di natura “non lucrativa” hanno svolto attività eminentemente lucrative, con una ripartizione dei guadagni fra i prestatori d’opera, forse volontari a “mezzagamba”.

Il prossimo Giugno aglianese e le molte altre feste paesane, dovrebbero essere all’insegna di moratoria per la concessione di autorizzazioni alle onlus con una maggiore giustizia sociale e legittimità e un riordino delle presenze ispirato a criteri di legge e non di comparaggio all’Amministrazione (Ad Agliana, vige la politica delle 4 M).

Sì al simpatico street food ma regolamentato e limitato agli esercenti professionisti non più agli amici di amici delle amministrazioni.

[Alessandro Romiti]

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