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PISTOIA. Nei prossimi mesi i vertici della Questura di Pistoia cambieranno. Normale avvicendamento, ma che riguarderà contemporaneamente tutte le più alte cariche. Quelli che non cambieranno, invece, saranno i vecchi, noti e gravi problemi che affliggono la Polizia di Stato nella nostra Provincia. Non solo per i poliziotti ma anche per la sicurezza della intera comunità pistoiese.
Infatti, da anni ormai, il SAP ha evidenziato ai Questori e ai loro Vicari le enormi difficoltà in cui versano gli operatori di Polizia in questa provincia, spesso non note ai cittadini anche perché superate solo grazie all’alto senso del dovere e allo spirito di sacrificio dei nostri colleghi, i quali, con il loro impegno, riescono a garantire il regolare svolgimento della vita quotidiana. Parliamo delle strutture.
Tutti hanno presente il palazzo della Questura, inadeguato, vecchio, non a norma e perciò pericoloso per i poliziotti e per gli utenti che lo frequentano; meno conoscono lo stabile del Commissariato di Montecatini Terme, angusto e obsoleto, per essere gentili, uguale alla Sezione della Polizia Stradale. Nessuno conosce “gli spazi”, perché tali sono, del Posto della Polizia Ferroviaria. Eppure c’è un nuovissimo e visibilissimo “Polo della Sicurezza”, che si erge, nella sua maestosa vuotezza, nei pressi della Stazione di Pistoia. Vuoto a causa della carenza dei fondi, è vero, ma tale carenza è dovuta a chi ha dimenticato di indicare gli uffici che compongono una Questura, ma ha ricordato di far costruire 4 appartamenti per i dirigenti, che in questo caso non sono sicuramente “spazi”.
Parliamo dei mezzi, cioè delle auto senza carburante, dei caschi per l’ordine pubblico non omologati, delle nuove divise (nuove per noi visto che da anni sono state distribuite in altre province) ma disponibili per meno della metà degli operatori e, quindi, per nessuno; delle attuali vecchie divise, pezzi unici ormai da custodire come reliquie perché fuori produzione e non più sostituibili… O ancora, dei computer “a manovella” e sicuramente tante altre criticità che affliggono il lavoro quotidiano dell’operatore di polizia. Parliamo anche del personale, generalmente in ogni ufficio ridotto all’osso e che, per le attuali contingenze, resterà tale, ma inevitabilmente più vecchio nei prossimi anni.
Tale carenza, ormai cronica, come detto, incide e pregiudica la sicurezza dei cittadini; il numero degli operatori di Volante o delle pattuglie della Polizia Stradale, per fare alcuni esempi, è talmente inadeguato che a stento si riesce a garantire il servizio. ordine e della sicurezza pubblica trattano alcune problematiche, il danno è fatto. Ci riferiamo ad alcune notizie che abbiamo appreso e che avranno conseguenze notevoli sulla comunità locale: la viabilità e la rilevazione degli incidenti stradali nelle ore serali e notturne. Infatti, ci è noto che la locale Polizia Municipale, probabilmente per carenza di fondi, non riuscirà a garantire la presenza di pattuglie nelle fasce orarie serali e notturne.
Visto che non sarà possibile inibire tale servizio al cittadino che giustamente chiama le forze di polizia perché è in difficoltà, tale onere ricadrà su chi è normalmente deputato a fare altri tipi di intervento, come la pattuglia della volante che in quel momento dovrà obbligatoriamente spogliarsi della sua consueta ed essenziale veste, per improvvisarsi specialisti della Polizia Stradale che negli ultimi tempi sta garantendo quasi esclusivamente la viabilità autostradale lasciando da parte quella ordinaria per carenza di uomini e mezzi.
Questa è la palese dimostrazione della necessità di unificare le forze di polizia, per far si che la presenza costante nelle ventiquattro ore, si trasformi in sicurezza e servizi, e concretizzi un vero e proprio coordinamento sul quale ha palesemente fallito il Prefetto di Pistoia che presiede il tavolo per l’ordine e la sicurezza pubblica, che non è stato capace di ottimizzare le risorse e renderle funzionali alle esigenze del territorio, senza sovrapposizioni.
Non si può però più aspettare e chi deve intervenire, ossia i vertici della Questura di Pistoia, devono farlo ora, prima che sia troppo tardi e prima che ci sia l’avvicendamento, per non lasciare le problematiche di anni a chi sarà trasferito a Pistoia e non conosce assolutamente la realtà. Oramai è una esigenza reale, tangibile e pericolosa che non ha più bisogno di parole, progetti o promesse, ma ha bisogno di fatti concreti che possono arrivare solo attraverso persone operative e costruttive, lasciando la burocrazia fuori da chi ha il dovere di difendere una intera comunità.
Il Segretario Provinciale Sap
Andrea Carobbi Corso