PISTOIA-AGLIANA. È da almeno quindici giorni che le transenne poste a chiusura di via Lungobrana e via Mosino sono state semplicemente spostate e i residenti ci assicurano che il traffico veicolare è ripreso quasi normalmente, ma soprattutto quello legato ai mezzi pesanti dei vivaisti che usano con disinvoltura la strada.
Ci sembra di ricordare che il Comune è già stato condannato per un incidente occorso a una residente che si trovò a precipitare nell’alveo della Brana durante una banale passeggiata in bicicletta.
I dirigenti del servizio preposto all’attuazione delle barriere di delimitazione e chiusura dei tratti chiusi, sono forse troppo fiduciosi e indulgenti mancando di affiggere l’ordinanza di chiusura della importante strada confinante ai due Comuni e solitamente usata dai molti addetti alle piante che la percorrono con camion e trattori.
I residenti ci hanno riferito che la frazione de “Il Mulo” è già stata pesantemente disagiata dal crollo del ponticino di attraversamento del torrente nel 2013 e ora, con la l’erosione degli argini sul lato di Pistoia, è destinata a un aggravamento della depressione economica indotta dalla chiusura della strada ma – ci sottolineano – per molto di più dei sei mesi annunciati dall’Amministrazione pistoiese.
Noi ci siamo già occupati di questa porzione di strada periferica, proprio per denunciare il crollo dell’argine e la sua pericolosità: passati quattro anni ricevemmo una risposta negativa da parte dell’Ing. Massimo Giorgi del Comune di Agliana.
Ne serviranno altrettanti per la riapertura della strada? L’ordinanza di chiusura è solo un atto formale o deve essere fatta rispettare in modo rigoroso? Le transenne mobili sono sufficienti e adeguate alla proibizione e alla tutela pubblica richiesta?
[Alessandro Romiti]