
PISTOIA. Adesso veniamo a conoscenza che l’Uncem, associazione presieduta da Oreste Giurlani, è un ente privato e non pubblico, con tutto ciò che ne deriva.
Dunque i Consiglieri Regionali di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli e Marina Staccioli, che hanno “okkupato” i locali di questa benemerita associazione, per poter vedere non solo i bilanci ma gli allegati ad essi connessi, hanno avuto l’onore anche di un colloquio con la Digos.
Ecco la notizia comparsa su Gonews e leggibile qui: http://www.gonews.it/2014/11/26/i-consiglieri-di-fdi-irrompono-nella-sede-delluncem-vogliamo-vedere-i-bilanci/.
Noi la abbiamo letto fino al punto nel quale si afferma che «L’Uncem è un ente privato e non pubblico, che riceve anche fondi da enti pubblici come la Regione, le Unioni dei Comuni e le Comunità montane e a loro noi siamo tenuti a rendicontare. Noi siamo trasparenti e siamo sempre disposti a fornire tutti i dati che ci sono stati richiesti, nei limiti che prevede il nostro statuto».
Quindi l’Uncem di Oreste è come la Caritas, un ente di beneficenza ed assistenza senza fine di lucro.
L’Uncem che prende una quota associativa dai Comuni, finanziamenti dalla Regione e dalla Comunità Montana (anche quella pistoiese nella quale Oreste è stato anche Assessore), dalle Unioni dei Comuni, “sarebbe”, a quel che si legge, una “associazione privata” e quindi Oreste, già Sindaco di Fabbriche di Vallico e adesso di Pescia, sarebbe un filantropo che si adopera gratuitamente per il “bene comune”: come la Caritas, appunto.
Con una piccola differenza e cioè che i nostri/vostri Fratelli d’Italia, trattandosi di pubblico denaro, bene hanno fatto a protestare per non poter prendere visione degli allegati ai bilanci, soprattutto per quanto concerne la “poca chiarezza” nei documenti dell’ente e chiedendo spiegazioni, ad esempio, su alcune spese come “348 mila euro in collaborazioni esterne e 147 mila euro in viaggi di rappresentanza solo nel 2012”.
Adesso mettiamola “sul pesante”: caro Oreste che ci costi una cifra non indifferente, pensi che i soldi della Regione, delle Comunità montane e dell’Unione dei Comuni siano soldi tuoi? O sono solamente soldi nostri? Non bastavano, quei soldi, dopo avere preso per i fondelli la Montagna Pistoiese con la Sanità e le video-conferenze, per pagarsi un biglietto (preferibilmente di solo andata) e per andare a Marciana, all’Isola d’Elba, dove tuoi colleghi provenienti da tutta Italia si sono dati convegno per parlare dei Comuni dimenticati? Hai dovuto mandare, in tua rappresentanza, un tuo assessore – guarda caso dell’Elba – per fare finta di esserci, non essendoci? (vedi).

Allora, caro Oreste che ti disimpegni impegnandoti, tu dici una cosa sulla Montagna Pistoiese e un’altra , se ti fa comodo, in altra circostanza,: e che pesce sei? Per parlare con te serve un appuntamento o un “contatto” politico di area?
Non voglio assolutamente offenderti; ti dico solo che da presidente di una associazione privata (Uncem!), mantenuta con soldi pubblici, hai il dovere di rispondere. E di rispondere esaurientemente perché il “destino” ti ha messo fra le nostre “scatole” ma potremmo anche decidere che non ci rappresenti più e che è il momento di andare “a lavorare”! Tu, ovviamente. Senza tante “furbate” e senza mettere nel frigorifero politici “spenti” che poi ritroviamo interessati alla sorte della Montagna Pistoiese, come Morelli e la sua comica proposta di Legge sul Comune Unico in Montagna Pistoiese.
Finiscila, una buona volta, e fai il bravo. Da’ ai Fratelli d’Italia quanto richiesto: anche loro sentono odore di campagna elettorale. Sii bravo, sii buono e considera che se i Fratelli occupano i tuoi locali, i “nonni” d’Italia potrebbero avere meno pazienza.
Oreste, pensa agli asparagi di cui il tuo territorio mena vanto. Altro non ti dico perché, sulla base di una nostra personale e temporanea conoscenza, sembri anche una persona simpatica. Ma troppo, troppo, furba.
Una dote ti riconosco, sei persona capace, capacissima. Anche troppo.