oscurantisti. BANNATO IL NOSTRO ROMITI DALLA PAGINA FB “MONTALE 51037”!. IL GRUPPO PIE DONNE CENSURA LE NOTIZIE?

Come può uno scoglio arginare il mare diceva un versetto di una bellissima canzone del grande Lucio. Una lezione che evidentemente non è arrivata all’amministratore del profilo Fb Montale 51037 che ha censurato l’articolo che critica il comportamento del parroco Don Firindelli

PISTOIA — MONTALE. L’articolo è uscito nel pomeriggio dopo  le 17 e proprio nell’immediato successivo, una mano nera ovvero quella dell’Amministratore del profilo non ufficiale Montale 51037 ha provveduto a fare un ridicolo quanto inutile atto di censura, ovvero di limitazione di chi scrive — autore dell’articolo — impedendo così di pubblicare il link sul profilo dedicato alla comunità montale depredata di una notizia davvero hot.

L’articolo intervista sulla vicenda dei preti neri è consultabile a questo link.

Un profilo seguito da circa un decimo dei cittadini di montale (1050 utenti) e la cosa ci riempie di soddisfazione: ogni atto di censura perpetrato contro l’informazione libera è un atto destinato a santificare il contenuto dell’articolo censurato e a santificare, in conseguenza, il giornale e il giornalista protagonista dello scoop.

Si perchè di autentico scoop si tratta, nel caso di specie, essendo rimasto sotto la cenere per ben quasi 12 anni, lasciando nella più scristianizzata sofferenza un povero prete congolese.

Divieto di scoop a Montale: non si deve sapere!

L’elemento caratteristico che relaziona la chiusura all’uscita del pezzo sul razzismo sotterraneo che sembra affliggere la Diocesi è infatti il timing: il pezzo è uscito proprio dopo le 17 e noi, non immaginiamo altri motivi che possano avere indotto l’amministratore a tale sconsiderato gesto di opacità, azionando il banner per 24 h, fino alle 17,49 di domani martedì.

L’articolo è purtroppo così stato qualificato nella sua autenticità e correttezza: diversamente, la mano nera che ha pigiato il tasto di bannerizzazione del membro del gruppo, cioè del profilo dell’autore – ovvero chi scrive – non potrà avere altre motivazioni, visto che mai prima di adesso aveva fatto un simile oltraggio. Eppure di articoli hot ne sono stati pubblicati a decine…

Un oltraggio praticato non nei confronti della testata Linea Libera che, si noti bene, ha sempre esteso la sua pubblicazione su numerose pagine Facebook di molti gruppi del territorio, e ha avuto poche censure o limitazioni (si sprecano però le critiche dei catto-com o pseudo progressitisti a senso unico) ma nei confronti dei rimanenti lettori del gruppo montalese, oggi depredati di una molto interessante notizia.

Bannato sul profilo Fb di Montale “51037” ecco il nostro pericoloso Alessandro Romiti

Il nostro censore, dovrebbe riascoltare bene la canzone “Io vorrei… non vorrei, ma se vuoi” del grande Lucio Battisti che recita …come può uno scoglio arginare il mare, anche se non voglio, torno già a volare.. e farsene una ragione.

Cari lettori, se il mondo è così, farcito di ingiustizie, perpetrate da incapaci, disonesti, usurpatori, inceneritoristi, mafiosi o semplici ignavi e comunque tanti prevaricatori non è per colpa nostra: ci sono — e questi soggetti campano bene — proprio grazie a questi atteggiamenti di omertà fattiva, che spinge certe notizie nell’oscurità.

In redazione portiamo all’attenzione della pubblica opinione fatti che sono verificati e controllati, come lo è stato quello della davvero esclusiva intervista al sacerdote congolese Padre Giustino, portato all’attenzione nostra, proprio da un/a parrocchiano/a del Firindelli che, evidentemente, non ha operato — nell’espulsione di ruolo da vice parroco in scienza e coscienza o almeno rispettando le decisioni del Vescovo capo (ma, allora, chi comanda in Diocesi: c’è davvero un cerchio magico?).

Nel biasimare questo atto di truce censura dell informazione, non possiamo altro dire che constatare con amarezza e ancora una volta, la grande testimonianza ripresa dai pensieri di Giacomo Leopardi: Anche sogliono essere odiatissimi i buoni e i generosi perché ordinariamente sono sinceri, e chiamano le cose coi loro nomi. Colpa non perdonata dal genere umano, il quale non odia mai tanto chi fa male, né il male stesso, quanto chi lo nomina. In modo che più volte, mentre chi fa male ottiene ricchezze, onori e potenza, chi lo nomina è strascinato in sui patiboli, essendo gli uomini prontissimi a sofferire o dagli altri o dal cielo qualunque cosa, purché in parole ne sieno salvi.

Noi, adesso, soddisfatti dell’esito disvelatore di questa davvero incresciosa vicenda, passiamo ad altro e aspettiamo il 12, cioè domani, quando sarà esaurito il tempo deciso per questa ridicola bannazione.

Come andrà a finire l’opera di bannerizzazione di un povero cronista di provincia, lo scopriremo solo vivendo, come diceva, appunto ancora, il grande Lucio in altra splendida canzone.

Alessandro Romiti                                                                   

 [alessandroromiti@linealibera.it]

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