OSPEDALE PACINI, QUANTE CHIACCHERE DOBBIAMO ANCORA ASCOLTARE?

Piot Pacini di San Marcello P.se
Piot Pacini di San Marcello

GAVINANA-MONTAGNA. Stefano Traversari di Gavinana, con un passato da Assessore alle politiche sociali del Comune di San Marcello nel 95-96 – Giunta Strufaldi, e successivamente Bini – e attuale consigliere della pubblica assistenza di Maresca, sezione di Gavinana, interviene nel dibattito, ma soprattutto nel merito della questione mensa del Piot Pacini. Per ora solo parole fatte da chi dovrebbe invece produrre fatti. E nel prossimo futuro del Pacini si prospetta una commissione bis, in cui i politici cercheranno di ammorbidire e imbonirsi i cittadini. La domanda è quindi una: abbiamo ancora bisogno di chiacchere?

Di seguito il testo inviatoci da Stefano Traversari:

Alcune considerazioni sulla diversità fra le parole e i fatti…

Leggo dalla stampa locale che una decina di giorni fa, durante un’assemblea pubblica sul futuro dell’ospedale, il Sindaco di San Marcello ha proposto di usare la mensa comunale per fornire i pasti al presidio ospedaliero e alla casa di riposo Villa Serena.

Questa possibilità, che già circolava sul web da tempo, anche proposta dal sottoscritto, è finalmente un’inversione di tendenza rispetto a come sono stati trattati i servizi in montagna negli ultimi anni. Finalmente si accorpano dei doppioni e si lascia il servizio in montagna non toccando la quantità degli occupati. Ma purtroppo anche questa evenienza è lungi dal diventare realtà.

La proposta del Sindaco infatti è carente proprio nei punti in cui le istituzioni si dovrebbero distinguere dai singoli cittadini. Mi spiego meglio, un semplice cittadino, ma anche un consigliere di opposizione possono proporre di usare la mensa comunale per l’ospedale, ma il Sindaco o la sua maggioranza no! Devono farlo e basta, o perlomeno affiancare alla proposta dei dati concreti, cosa che il Sindaco, la sua maggioranza e il suo partito non hanno fatto.

  • Dov’è la relazione tecnica che certifica che l’ambiente è sufficiente per il nuovo numero di pasti? – relazione non difficile da ottenere, visto che c’è stato un periodo in cui la mensa comunale lavorava anche per le scuole di Piteglio;
  • dove sono i nomi delle ditte disposte ad effettuare questo servizio affiancando i loro soci o dipendenti a quelli comunali? – basta fare alcune telefonate informali per sondare il terreno prima del bando vero e proprio che deve fare la Asl;
  • dov’è il calcolo dei costi? Dov’è il preventivo da inviare alla Asl? – basta moltiplicare il numero dei pasti per il costo di un pasto, circa 10 euro;
  • dov’è la lettera inviata alla Asl in cui si chiede di sapere i costi dell’attuale servizio mensa e quelli del precedente?
  • Che cosa ne pensa la Asl di questa proposta? – visto che il Comune di San Marcello è in ottimi rapporti con l’azienda sanitaria potrebbe ricevere in fretta una risposta!

E per semplificare ancora di più la strada alla Asl, dov’è la richiesta di disponibilità ad una cooperativa o ditta locale per il trasporto dei pasti? – quasi quasi si portano a piedi.

Ed infine il Sindaco, come massima autorità sanitaria del proprio comune, ha disposto dei controlli sulla qualità dei pasti attualmente inviati non so da dove? Perché quando un contenitore, pur a norma, con dei cibi per persone debilitate deve viaggiare per oltre un’ora qualche dubbio sul risultato finale viene spontaneo.

Stefano Traversari

redazione@linealibera.it

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