[OSPEDALI 10 & LODE – 6]. IL POLO ENDOSCOPICO DA CHIUDERE HA FATTO CENTRO

L’ospedale San Jacopo, 10 & lode
L’ospedale San Jacopo, 10 & lode

PISTOIA. Nel silenzio generale di tutti (Il Tirreno ne parla solo oggi, 16 dicembre, a distanza di tre giorni rispetto a noi – vedi) ecco che il nostro intervento sul polo endoscopico (vedi) ha fatto, come si suol dire, un bel baccano.

Lo avevamo mandato a tutta la Regione – che, ovviamente, ha saputo tacere a dovere: non si parla e non si dice. Ma Laura Burattini, dalla Montagna, ha stanato il Signor Granduca Rossi. Che, con la sua melassata retorica ha risposto così (il testo è sul facebook della Burattini):

 

TUTTO VA BEN, MADAMA LA MARCHESA

Un Presidente che vede lontano...
Un Presidente che vede lontano…

Cara Laura,

mi sono informato presso la Asl di Pistoia su quanto accaduto. Le taniche di acido peracetico, sostanza usata per la sterilizzazione degli apparecchi endoscopici, hanno avuto una lieve perdita, di cui però il personale si è immediatamente accorto, dato l’odore della sostanza. Le taniche, sottolinea la Asl, erano conservate in un deposito idoneo in quanto dotato di strutture resistenti al fuoco e impianto di estrazione d’aria e al momento si sta indagando sul perché di queste piccole fuoriuscite.

Per precauzione il personale e i pazienti nei pressi dell’area sono stati subito accompagnati al PS e assistiti. Gli operatori che avevano accusato un lieve malore sono stati dimessi con 3 giorni di prognosi.

Inoltre, approfittando di un progetto di ricerca e monitoraggio già esistente con l’Università degli Studi di Firenze, sono immediatamente stati effettuati venerdì 12 e lunedì 15 monitoraggi ambientali per valutare la concentrazione dell’acido peracetico aerodisperso, verificando la compatibilità con l’attività lavorativa, ripresa oggi secondo la normale programmazione.

Il personale non ha avuto conseguenze ed è così potuto rientrare a lavoro e gli appuntamenti di venerdì e sabato sono stati ridistribuiti su Pescia e San Marcello.

Io e la Asl siamo dispiaciuti per quanto accaduto e per i disagi subiti dal personale e dai pazienti, ma non credo che da questo incidente debbano essere tratte conclusioni affrettate su una struttura funzionale e dotata delle più moderne tecnologie. Come detto verranno certamente indagate in maniera accurata le cause del problema verificatosi.

Inoltre, parlando in generale dei nuovi ospedali, mi preme chiarire che sono stati costruiti grazie al project financing, un metodo che permette il finanziamento privato a fronte della scarsità di risorse pubbliche. Sono strutture costruite secondo i più moderni standard di edilizia sanitaria e le direzioni stanno continuamente implementando i servizi offerti.

Questa è la risposta di Enrico Rossi ad un mio post su i mega ospedali, incidenti e altro.

Bon per loro che fumano roba bona (è il commento di Laura Burattini – n.d.r.)

 

MA NEPPURE ALLA REGIONE SONO TANTO CONVINTI…

 

Acido peracetico
Acido peracetico

INTANTO però Stefano Mugnai, Vicepresidente della Commissione sanità, interroga la Giunta Regionale su «Quella struttura inaugurata poco più di un anno fa» – Stefano MugnaiPistoia, esalazioni tossiche nel polo endoscopico dell’ospedale; Mugnai (Fi): «Chiarezza sullo stato… dell’impianto di areazione e garanzie per la sicurezza di chi lavora o si reca al San Jacopo» con il testo che segue: «È vero che l’impianto di areazione del polo endoscopico del nuovo ospedale San Jacopo di Pistoia, inaugurato nel luglio 2013, non è a norma? E come pensa la Regione di far sì che la sicurezza di pazienti e operatori dell’ospedale sia garantita?». Sono in sostanza queste le domande che il Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai (Fi) rivolge alla giunta regionale entro un’interrogazione scattata dopo aver appreso che venerdì scorso, nell’endoscopia del San Jacopo, si sarebbe verificata una dispersione di acido peracetico che avrebbe intossicato dieci tra pazienti e sanitari.

«Non è la prima volta – ricorda Mugnai nel suo documento – che le organizzazioni sindacali denunciano l’inadeguatezza impiantistica del polo endoscopico e l’inappropriatezza logistica dello stoccaggio delle taniche di acido peracetico in un piccolo magazzino adiacente ai locali occupati anche dai pazienti. Questo ennesimo episodio ci spinge a chiedere chiarezza e garanzie, anche visto che l’episodio è passato sotto silenzio per dei giorni, secondo un costume di scarsa trasparenza che già abbiamo riscontrato altre volte e che davvero non ci piace».

A seguito delle esalazioni tossiche, il polo endoscopico sarebbe rimasto chiuso per un paio di giorni, con attività sospese e visite spostate, mentre gli intossicati sarebbero stati visitati dal pronto soccorso e refertati con tre giorni di prognosi: «Questa volta – conclude il Vicepresidente della Commissione sanità – le conseguenze non sono state gravi, ma è indispensabile che gli impianti siano tutti a norma di legge e che gli ambienti ospedalieri siano mantenuti dalla Asl nella massima sicurezza per tutte le persone».

Intorno a questo argomento, si divertano direttamente i nostri lettori, tenendo presente che – dietro a questa notizia – segue la risposta ufficiale dell’Asl 3, scritta da Daniela Ponticelli.

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