
I NOSTRI CUGINI pratesi si dice abbiano cominciato a depotenziare il nosocomio cittadino.
Alcuni reparti sono stati trasferiti, altri seguiranno presto – così oculistica, così ortopedia pediatrica; e si dice che anche la farmacia dell’ospedale sia transitata. Sì: ma dal Santo Stefano al Misericordia & Dolce, cioè dal nuovo ospedale a quello vecchio.
Incredibile? Ma nella terra di Pinocchio non ci si può mica meravigliare di quanto ciò che appare sia così profondamente diverso dal vero! I quattro nuovi costosissimi ospedali appaiono ciò che non sono: delle regge di Versailles, ma in realtà dei baracconi insufficienti per spazio e, si dice, difettosi quanto a tecnologie costruttive.
Le quattro piramidi, l’opera omnia della sanità marcata Regione Toscana, sono da poco stati inaugurati: primo il San Jacopo (a Pistoia, come con la Tasi, siamo sempre in pole position…) e poi gli altri.
Prato, però, con il nuovissimo Santo Stefano, pienamente operativo dal 15 aprile 2014, data dell’inaugurazione del reparto di malattie infettive, riporta indietro i suoi coccini! Il vecchio ospedale cittadino era sempre lì, in grado di accogliere il “figliol prodigo” e così in grado di curare ipotizzabili deficienze tecniche senza troppo clamore.
C’è da sperare che non càpiti la stessa cosa a Pistoia, dove il Ceppo è stato messo in pensione da un anno e destinato a tutt’altro impiego.
Ci sarebbe da veder portare tutti a Pescia o – peggio – a San Marcello, o a Prato, o a Lucca.
Perciò, davvero… tanta salute a tutti!
TUTANKAMEN NON STA QUI
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LA TOSCANA? Non è terra di faraoni, ma ormai è vizio di tutti i politici di sinistra buttarsi in opere faraoniche.
Più degli altri in fila il caro e incazzoso – spesso si scoccia, dicono, quando lo beccano sul vivo… – Enrico Rossi. Sarà che lui è un filosofo ed è per questo che, come quello famoso che cascò nel pozzo mentre guardava le stelle di notte, non s’è mai accorto dei 420 milioni di euro di Massa, sfilatigli di sotto il culo senza che se ne avvedesse neanche un po’.
Per capirsi meglio, facciamo due conticini: 199.330 (arrotondati a 200mila) sarebbero gli abitanti della provincia secondo Wiki (vedi), cioè più o meno un condominio di New York in cui qualcuno ha puppato la bellezza di 420 milioni di € (813 miliardi e qualcosa delle vecchie lire = a 813 mila milioni) e in pratica, in quel condominio, lui, amministratore (era Assessore alla sanità) non s’è accorto di dov’è finito quell’Everest di quattrini!
No, Tutankamen non sta qui. In Toscana non ci può stare il faraone. Al massimo ci possono stare le faraone.
Ma senz’altro ci vivono tanti, tanti, ma tanti polli che, svolazzando e razzolando sull’aia, hanno sempre arricchito – con il loro voto – gli affari (anche sbagliati come quelli dei quattro ospedali) della politica ladra e sprecona. E tutti a guardare e zitti.
Edoardo Bianchini
E peggio ancora a ripetere che “non ci sono alternative” oppure che “la prossima è la volta buona” o addirittura che “dobbiamo cambiare dall’interno”. Ma per favore
SONO CONTENTISSIMO CHE SI TORNI AL VECCHIO OSPEDALE A PRATO,il problema vero è un altro,perchè a Prato ci sono riusciti almeno in parte?perchè paradossalmente hanno fatto la COSA GIUSTA PER I MOTIVI SBAGLIATI,mi spiego essendoci un amministrazione di”centro destra” battagliano di più sull’ospedale nuovo di Prato,voluto da Rossi che è di”centro-sinistra”,perchè purtroppo in Italia(per copiare una nota pubblicità)PIACE VINCERE FACILE!!!!!!
Ho consultato la stampa locale e specificamente La Nazione. Sulla nota, nessun riscontro. Però, si parla del parcheggio… che sono,forse, a “scoppio ritardato”?
A Romiti
Io ho parlato con cittadini Pratesi che dichiarano di non sapere più quale sia il loro ospedale se il nuovo o il vecchio o tutti e due..
Pf.
E allora, non ci sono molti altri discorsi da fare. Occorre acquisire ulteriori dati, essere ben certi dei fatti e poi, se quanto si dice corrisponde davvero a verità, partire senza indugio all’attacco della amministrazione regionale, in maniera lucida e aggressiva, senza permettere che ancora una volta le edulcorate bugie di regime abbiano la meglio; e vedere se, ancora una volta, certa stampa “amica” fa finta di niente ed evita di schierarsi.
Piero