osteria numero 1. PIANETA CASAL-VALLE, OVVERO UN’ANOMALIA NELLA GALASSIA DEI COMUNI

Gianfranco Spinelli qui (sembra) in Suzuki, ma a Natale in Kawasaki

IN SUZUKI O KAWASAKI
SU E GIÙ CASALE E… BACHI


Non è un errore di colpo d’occhio, vero? C’è proprio scritto così…

 

CASALGUIDI-SERRAVALLE. Giuro, quant’è ver’Iddìo, che Casal-Valle è uno dei Comuni più buffi della nostra microprovincia della città-sarcofago di Pistoia.

Ma anche della Toscana di Enrico Rossi, il genio del fascioleghismo del coronavirus; e dell’Italia di Giuseppi Conte, «appendice» di Mattarella, il quale potrebbe renderla un po’ più “energica” con un pillolone di Viagra da 8000 – perché finché è mencio così, quel fedelissimo di San Pio ce le fa cascare nella mota dell’alluvione di Casale del 2 dicembre 2019.

Una volta, al tempo dei goliardi, si cantava festosamente:

Osteria numero uno,
          paraponzi ponzi po,
al casin non c’è nessuno,
          paraponzi ponzi po,
ci son solo preti e frati
che si inculano beati,
     dammela a me biondina,
     dammela a me biondaaa…

E in effetti – anche se faremo arrabbiare un sacco di gente – bisognerà pure scompisciarci dalle risate per tutta la varia umanità che circola tra la Piana e il Colle di Castruccio.

E allora fuori la carta vetrata e giù di gomito! Iniziamo direttamente da un personaggio politico di lungo corso e “alto affare”, il signor Gianfranco Spinelli; che dovrebbe avere iniziato il suo “cursus honorum” (la carriera politica) a Quarrata con il Pci (stando al mormorio della gente) e che, di sasso in sasso, come nell’attraversare il Rio di Casale quando ancora era all’aria e al sole, è arrivato a fare il bagno nella pescaia di (lo vedete nello screenshot) Articolo 1.

Ora capite tutti bene che tra l’Articolo 1 e l’Osteria numero 1, il richiamo, per un popolanaccio come chi scrive, è facile come il salto di un grillo.

Gianfranco Spinelli, ex-assessore di Eugenio Patrizio Mungai, detentore di uno dei famosi orologi del fu-defenestrato Ermanno Bolognini, interviene, come un Cesare trionfante di ritorno dalla conquista delle Gallie, sulla grandiosità della Regione Toscana – nello specifico incarnata dalla mia allieva Federica Fratoni – che ha promesso, a proprie spese (= leggasi «a spese di tutti i toscani», non di Rossi o di Giani…), di rassettare il casino (ecco che torna l’Osteria numero 1) del Rio di Casale.

La Regione – la sinistra Pd e non lo sanno bene – è all’avanguardia (o, per meglio dire, è avanguardista?) nella difesa del genere, delle quote rosa e delle donne violentate: ma ora, secondo quanto scrive Spinelli, è chiaro che è al top dei top se non a livelli stellari.

Se leggete bene quello che ha pubblicato l’ex assessore Suzuki-Kawasaki, ormai Rossi ha superato se stesso intervenendo addirittura in difesa perfino dei «maschi violentati». Scrive infatti Kawa:

L’assessore Federica Fratoni

Accogliamo con soddisfazione la notizia, (di qualche giorno fa) che la Regione finanzierà completamente il progetto di adeguamento del tratto trombato del Rio di Casale a Casalguidi. Un’opera importantissima e costosa, ma che metterà in sicurezza da disastri come quello avvenuto il 2 Dic. scorso, il centro del paese e non solo.

Un ringraziamento all’Assessore Reg. Federica Fratoni per l’interessamento e l’aver preso a cuore, fin da subito, il problema.

Un sollecito alla disponibilità e operatività del Comune, della quale non dubitiamo, per quanto di competenza, affinché l’opera parta prima possibile.

Capperi! Povero tratto del Rio di Casale trombato (a forza, immagino) dai comunisti e (quindi) anche dal cavaliere delle due ruote di fuoco come un Marlon Brando in «Il selvaggio»! Uno Spinelli che, a quanto si dice, non ha trombato solo il Rio di Casale, ma anche la discarica del Cassero in almeno un paio, se non tre, occasioni:

la votò con Leardo, se non sbaglio

la raddoppiò in séguito, se non erro

fece parte di quell’organismo, commissione o che diavolo era, che vigilava sul Cassero e anche per un certo periodo, se non mi imbroglio

Gianfranco Spinelli potrà legittimamente fare Babbo Natale

Ora Gianfranco Spinelli, dopo essersi levate certe voglie e certi pruriti erotici connessi al verbo che serve anche a travasare il vino, mantiene un atteggiamento di basso profilo e  “istituzionale” (la prossima volta dall’Osteria num…, pardon, dall’Articolo 1 passerà alle sardine di Santori?) e dà perfino buoni consigli a Lunardi: «Un sollecito alla disponibilità e operatività del Comune, della quale non dubitiamo, per quanto di competenza, affinché l’opera parta prima possibile».

Forza! Gianfranco si è redento in ogni maniera e ora, più bianco della neve, passato dalla funzione di stupratore a quella di garante dei trombati, può fare davvero la sua bella figura vestito da Babbo Natale sulla sua rombante Kawasaki Z 750 con cui, evidentemente, ha stabilito… Forti Legami!

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Delitto di cronaca, critica, satira, trombe, tromboni e flicorni
Trombare un Rio non è reato: la sinistra di Casale ce l’ha insegnato


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